cap 10: IL PUZZLE
CAMERON'S POV
"Cameron, oh santo cielo! Cameron svegliati!" Dina cercò di farmi rinvenire, a quel punto Gunter prese a schiaffeggiarmi.
"Ahia! Ahiii!" esclamai.
"Credo che possa bastare, Gunter. Si è svegliato!"
"Sì, mi sono svegliato e ho sentito pure male." esclamai un pochetto infastidito.
"Chi è stato?" vollero sapere i miei amici, nei loro occhi lessi tanta preoccupazione.
"Di sicuro la stessa persona la quale ha aggredito persino voi. Cosa? Cosa diavolo è tutto ciò?" mi riferii alla stanza con il puzzle dove c'ero stato poco prima con Jonathan.
"Un puzzle! Cioè... ciò che poi ci porterà al tesoro sarà un puzzle?" mormorò Dina incredula.
"Dina non sottovalutare i miei avi. Ormai sai bene quanto sia anormale la mia famiglia."
"Già non lo avevamo capito sai, Pallone Gonfiato? Nascondere Jonathan per ben vent'anni ti pare una cosa normale?" puntualizzò Gunter.
"Hai perfettamente ragione, Gunter. Io mi domando come sarebbe potuta essere la vita del mio gemello se sia mio babbo che io non avessimo fatto questa scelta." ribadii pieno di rammarico.
"Magari ora non saremmo qui a cercare questo tesoro! Scusate, chiamo Kay. Mi aveva supplicato di aggiornarla non appena ti avremmo trovato."
"Certo, Dina fai pure."
"Ora che si fa?" domandò l'omaccione.
"Io resto qui a risolvere il giochino... voi intanto andate... andate a riposarvi un po'. Ve lo meritate, dopo tutto ciò che ci è accaduto sarete molto stanchi." dissi a loro mettendomi a sedere davanti al tavolo.
"Non se ne parla, Cameron! Assolutamente no! Noi rimaniamo con te." mi contraddì Jordan.
"Ma sapete quanto ci metterò? Ore, ore e altre ore... magari finirò domani mattina o domani nel pomeriggio. Avete ancora intenzione di rimanere?" li misi al corrente.
"Io no!"
"Gunter!" lo riprese la ragazza dalle treccine, spiazzata dalla franchezza dell'uomo.
"Dina ascoltami, andate tranquillamente a casa. Chi mi ha aggredito non tornerà almeno per ora. Poi comunque vi terrò aggiornati su tutto." li persuasi ed alla fine ebbi la meglio e rimasi da solo.
A quel punto iniziai a sistemare i mille pezzi del puzzle, che rappresentava la foto dei fondatori della caccia al tesoro.
Partii dai bordi e mano a mano iniziai a comporlo, seppure sapessi di non avere alcuna possibilità di completarlo, dato che Johnny si era preso un pezzo di esso.
In tale modo gli dava il "diritto" di andare avanti e continuare con la caccia al tesoro, anche se non se lo meritava: il lavoraccio l'avevo fatto io.
Non rimasi solo a lungo Kay mi raggiunse poco dopo.
"Kay! Non dovevi disturbarti!" esclamai non appena la vidi, tuttavia fui felice della sua compagnia.
"Gli altri mi hanno informato di aver bisogno di me. Poi qualcosa devi pur mangiare: ho qui un bel panino per te, Jordan e Gunter hanno pulito tutto ciò che avevi preparato." disse.
"Grazie per il panino. Io comunque non ho bisogno del tuo aiuto, devo solo fare un puzzle mentre tu hai bisogno di riposarti."
"Magari non hai bisogno di me in ogni caso questo non esclude che non gradisci la mia compagnia. Tra l'altro ti guarderò le spalle nel qual caso si ripresentasse qualcheduno."
E dicendo questo si sedette per terra risoluta, non potendo avere la meglio mi arresi.
Chiacchierammo un po' su tutto, mi disse della sua sospensione dal lavoro e d'essere rimasta male nel sapere che per due settimane non avrebbe potuto presentarsi in ufficio, tuttavia mi disse che se l'aspettava.
"A che punto sono? Ancora qualche ora di pazienza Kay..." le feci sapere, "Quando eravamo piccoli nostro padre ci faceva risolvere vari rompicapi, questo quando non ci chiudeva a chiave dentro i mobili, i cassettoni per addestrarci a diventare i nuovi Houdini. Ad ogni modo sai quanto mi sarebbe piaciuto fare puzzle? Ne ho avuti molto pochi. Un'altra cosa la quale mi sarebbe piaciuto avere, sarebbero stati gli animali domestici, ma neppure questo c'è stato permesso avere. D'altronde come avremmo potuto accudirne uno se ci spostavamo ogni settimana per via dei nostri show? Che mi dici di te e di tua sorella? Ne avete avuti di animali domestici?"
Aspettai una sua risposta, ciononostante non la ottenni. Forse avevo esagerato a chiederle di sua sorella, dato che è venuta a mancare qualche anno prima che lei divenisse un'agente, non era un argomento facile per lei e non potevo immaginarmi quanto potesse essere stata dura per lei affrontare quel periodo.
Alzai gli occhi dal lavoro in corso, solo allora notai che si era addormentata.
Quanto era tenera, sorrisi dalla fantastica visione, non mi sarei mai immaginato la possibilità di avvicinarci così tanto, ed inutile dire di quanto ne fossi entusiasta.
Come previsto, qualche ora dopo riuscii a terminare il lavoro e mentre sistemavo gli ultimi pezzi rimanenti, sentii degli strani rumori.
"Kay? Ti sei svegliata? Tutto bene?" mi accertai.
In quel momento il mio unico sbaglio fu quello di non alzare gli occhi per controllare la situazione circostante.
Ero sicurissimo si trattasse della mia collega la quale si stava risvegliando.
"Ehm... Ehm!" qualcuno si schiarì la voce e di conseguenza alzai lo sguardo.
Mi trovai davanti ad un paio di gambe che... non appartenevano a chi speravo fossero, bensì mi ritrovai dinnanzi alla Donna Misteriosa.
"Bene, bene, bene. Ma chi abbiamo qua? Se non sbaglio Jonathan ti aveva fatto prendere il suo posto da prigioniero. Ti sei già stufato del carcere?" mi domandò sarcastica.
"Non è il posto più adatto a me. Penso che a te ti si addica di più, sai? Se non ne sei al corrente, là ci stanno criminali, truffatori killer... Ehi, scusate una cosa, dov'è il mio gemello? Che cosa gli state facendo?" chiesi fingendo di non sapere le sorti di Jonathan.
"Ti dispiace che lui ti abbia incastrato e che ancora non ti abbia ancora contattato? Probabilmente si sarà stancato di te, non trovi caro?"
"L'unica cosa di cui mi dispiaccio e l'avere scelto di stare dalla parte sbagliata." ammisi serrando un pugno.
Quanto mi sarebbe piaciuto sferrarle un colpo, il mio odio nei suoi confronti aumentava di secondo in secondo.
"Oh, non essere geloso, Cameron! Fossi in te mi preoccuperei di più per la tua fidanzatina. Forza ragazzi, al lavoro." ordinò ai suoi uomini con una tale autorevolezza.
Questi ultimi presero Kay sotto le spalle, sembrava fosse stata sedata, dato che non mosse un muscolo.
"Fermi, non torcetele nemmeno un capello." mi ribellai alzandomi dalla mia postazione con l'intento di andare a salvare la mia bella assistente dalle grinfie di queste persone.
"No, no. Non sei tu a dettare le regole qui. Noi non le faremmo nulla... ma in cambio tu mi cederai il posto e sarò io a continuare con la ricerca del tesoro mentre tu ti farai da parte. Non ti voglio più tra i miei piedi. La prossima volta non sarò così tanto gentile con te ed i tuoi amichetti." mi minacciò.
"Il posto è tutto tuo!"
L'accontentai, Kay era decisamente più importante rispetto a questa stupida caccia, quindi, raggiunsi la mia amica, giaceva ancora svenuta sul pavimento.
Mi chinai verso di lei per controllare le sue condizioni, tuttavia a quel punto qualcosa mi colpii alla nuca e caddi pesantemente al suolo.
Quando mi ridestai mi sentii seriamente uno straccio, cercai di muovermi ma non ce la feci e per l'ennesima volta mi trovai legato ad un letto... questo giro non ero da solo.
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