Atto 3. Ripensamenti

Mi svegliai di soprassalto durante la notte.. La testa faceva ancora male e avevo le lacrime agli occhi... Quanto avevo dormito? E soprattutto.. Ero vivo!
Accesi la luce e vidi la mia cena ancora sul tavolo con un bigliettino che diceva:

Questa é la cena!
Spero che sia di tuo gradimento
-A.
A? Chi potrebbe essere? E Senza pensarci più di tanto spensi la luce e mi tuffai sul letto..
Era così morbido.. Tentai di dormire.. Non ci riuscii.. E la mia testa cominciò a divagare e inevitabilmente.. Pensai per caso a quello che è accaduto fino ad ora..
-Alla morte di mia madre
-Al mio rapimento
-Alla mia tortura
Sono bella merda più totale! Perfetto! Chi non vorrebbe una vita così! Probabilmente chiunque... Comunque.. Oddio ho perso mia madre.. MIA MADRE la donna che mi ha cresciuto insieme a mio padre.. E che quando é scomparso ha fatto tutto DA SOLA! E ammettiamolo io e mia sorella non eravamo dei santi come figli...
Come.. Come avevo fatto a non pensarci fino ad adesso..? O dio sono un mostro...
In quel momento... Crollai.. Piansi come non avevo mai fatto... Mi sentivo morire e per di più.. Anche se fossi fuggito dove sarei andato? Che avrei fatto? Ero solo...
Il suicidio sarebbe una ottima opzione.. Il problema era come? Avrei preso a testate il muro finché non mi fosse uscito il cervello dal cranio? Mi sarei auto-soffocato con il cuscino? Mi sarei schiantato contro il tavolo saltando dal letto?
No. Nessuna di queste mi avrebbe ucciso.
"Ben svegliato principe! Già alzato? È un po presto sai?"
Mi girai di scatto e vidi... La ragazza di ieri. Mi asciugai le lacrime e le chiesi con aria titubante:
"Che ci fai qui..? Sono le 4.30 di mattina e nessuno si sveglia alle 4.30 di mattina."
"Non riuscivo a dormire quindi sono venuta a trovarti" disse sorridendo: "vedo che non hai toccato la cena, letto il bigliettino?"
"Si nulla di che, ma ti ringrazio" accennai un sorriso e mi rendo solo conto ora quando fosse difficile anche solo sorridere in modo falso.
"Ti vedo un po giù, che hai piccolo?" Chiese lei in modo dolce.
"O non so.. Non credo sia perché mi hanno rapito e mi state lentamente uccidendo! No decisamente no."
"Stanno tentando di ottenere ciò che vogliono e non sono disposti a farsi problemi" disse con tono triste:
"È una costante guerra qui, non si vive molto bene ma c'è la si fa."
E in quel momento mi venne un dubbio fondamentale...E se lei non fosse felice di tutto ciò?
"In ogni caso, non ci siamo presentati, Sono Nate piacere"
"Lo so, ho letto un qualcosina su di te, comunque sono Alice"
"Alice, Carino come nome"
"Sei il primo che lo dice in modo corretto, comunque qual'è il vero problema?"
Distolsi lo sguardo, non volevo parlarne perché sapevo che sarei crollato ancora.
"Lo so che è difficile però puoi fidarti"
"E perché mai dovrei fidarmi?"
"Perché voglio scappare da questo inferno con te."

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