Una nuova casa
La strada sembrava essere deserta.
Il silenzio regnava sovrano in quel piccolo paesino di campagna circondato ormai solo da campi sterili e prati giallastri.
Quattro figure rannicchiate in fila indiana rompevano la quiete della città fantasma con i loro passi velati ma pur sempre pesanti rispetto all'atmosfera del posto.
Gerard guidava la fila, seguito a ruota da Allison, Andrew e Sarah.
tutti e quattro i ragazzi brandivano la propria arma stringendola come fosse pane nelle mani di un affamato.
L'esperienza aveva insegnato al gruppo di sopravvissuti che il mondo intorno a loro era troppo ostile per poterlo domare, nessuno era ciò che sembrava essere, o almeno, quasi nessuno, tra di loro una sorta di fiducia reciproca sembrava essersi ormai consolidata e tutto ciò non poteva fare altro che giovare al loro dover sopravvivere là fuori.
Gerard si avvicinò per primo alla porta di quella grande casa rossa in fondo all'isolato; con le mani mimò ai compagni di restare in posizione aspettando un suo comando, tutti lo seguivano per ciò che era, un lider nato.
Con un rapido movimento il ragazzo aprì la porta di casa sbirciando dentro e cercando di fare il meno rumore possibile.
Il resto del gruppo si introdusse dentro l'abitazione appena Gerard diede il comando.
La casa sembrava essere sgombra, i mobili impolverati erano ancora imbalsamati come se nessuno li avesse toccati dopo il giorno zero, il pavimento in parquet non aveva macchie di sangue o simili e ciò poteva voler dire che forse quella casa era davvero rimasta vergine dall'infezione.
I ragazzi perlustrarono prima tutte le stanze del piano inferiore, passando per la cucina, poi per i due bagni, il salone e la camera degli ospiti; dopodiché passarono al secondo piano, perlustrando le due camere da letto e il terzo bagno, senza trovare alcuna traccia di potenziali pericoli
"Anche questa è libera..."
Mormorò Allison una volta finito di controllare l'ultima stanza della casa
"E sembra disabitata a tutti gli effetti, direi"
"Già, e da parecchio anche"
Disse Sarah
"Allora, cosa ne dite ragazzi? Può andare?"
Domandò Gerard cercando una risposta negli occhi dei compagni
"Si, direi di sì, almeno per quanto riguarda me"
Rispose senza esitazione Andrew
"A me piace...insomma, un po' datata ma bella"
Continuò Allison
"Sarah? Per te va bene?"
"Credo sia perfetta per noi"
"Già..."
Gerard si guardava intorno analizzando ogni minimo dettaglio della casa
"Certo che questo posto è abbastanza inquietante a dirla tutta"
"Andiamo Andrew, non dirmi che preferiresti tornare in quella casa dalla quale ti ho strappato via, senza offesa Sarah"
"Nessuna offesa...anche se in fondo mi manca quella baracca"
"Baracca? Scherzate? Era una villa quella"
Esclamò Andrew
"Scusate credo di non riuscire a seguirvi..."
Borbottò Allison perplessa.
"Non preoccuparti Allison, non c'è molto da capire"
Disse Gerard ridacchiando
"Allora...dormiamo tutti in sala, ci dividiamo le camere...cosa preferite fare?"
"Bhe...in realtà avevo adocchiato quella stanza li, magari io e Sarah potremmo occuparla"
"Si, direi che può andar bene...Allison, noi..."
"Quella stanza andrà benissimo, sempre che tu non preferisca dormire da solo in quella degli ospiti"
Disse la ragazza ammiccando a Gerard
"Io, bhe, no, assolutamente, anzi, sai...avevo giusto intenzione di..."
"Cazzo Gerard non credo di averti mai visto così impacciato da quando ti conosco"
Disse Andrew sghignazzando davanti all'amico
"Fottiti, e tu non dire nulla, Sarah"
"Io non ho fiatato"
Gerard era evidentemente imbarazzato da quella situazione surreale ed il solo fatto di rendersene conto lo metteva ancora più a disagio di quanto già non fosse
"Finitela, tutti quanti...piuttosto, andiamo giù a mangiare qualcosa e barrichiamo porte e finestre, non vorrei ricevere brutte sorprese nella notte"
"Agli ordini capo"
Disse Allison sbeffeggiando Gerard e mimando il saluto militare mentre scendeva i primi gradini della scala a chiocciola
"Molto divertente"
Raggiunto il piano inferiore i quattro sopravvissuti tolsero la polvere dal tavolo apparecchiandolo nel miglior modo possibile
"Scusate ma qua dentro non doveva non esserci nessuno? Chi ha portato qui questa roba?"
Domandò perplesso Gerard una volta aperta la credenza
"Sarà lì da anni ormai, smettila di preoccuparti e porta quella roba a tavola, sto morendo di fame"
"Io non sottovaluterei la cosa, Andrew"
"Avanti rilassati Gerard"
Disse Allison sorridendo al compagno
"Hai ragione...si, forse dovrei solo godermi per un attimo il momento"
rispose il ragazzo, raccattando qualche lattina di cibo in scatola e sedendosi insieme agli amici
"È bello avervi qui con me ragazzi"
I quattro si scambiarono un sorriso complice.
Finita la cena il gruppo spostò alcuni mobili davanti alla porta e alle finestre, in modo tale da bloccare i vaganti
"Questa potrebbe essere utile, nel caso qualcuno cercasse di entrare in casa mentre dormiamo"
Andrew stava porgendo all'amico un campanellino simile a quelli attaccati ai collari dei gatti
"Ottima idea, dammi qua"
Gerard collegò il ciondolo alla porta, così da farlo suonare nel caso qualcuno avesse tentato di aprirla
"Direi che per questa notte siamo più che sicuri, che dite?"
"Io direi che sono...più che stanca di questa giornata, andiamo a letto vi prego, domani avremo tutto il tempo per pensare a cosa fare"
Disse Allison trattenendo uno sbadiglio
"Agli ordini"
Questa volta era Gerard a sbeffeggiare la ragazza
"Buona notte allora"
Intonarono all'unisono Andrew e Sarah, salendo per primo le scale verso il piano superiore
"Buona notte...e riposatevi, domani ci aspetta del lavoro da fare"
"Si capo, fate lo stesso anche voi però"
"Certamente"
Dopo che anche Gerard ed Allison furono entrati in camera, nella casa cadde il silenzio.
In quel grande e triste rifugio abbandonato, ora, sembrava esserci qualcosa, un barlume di speranza, un pensiero, un'idea, il voler ricominciare a vivere, il non volersi arrendere alla morte; qualcosa al di sopra di quel mondo infetto, qualcosa di puro, qualcosa di unico.
Le ore erano passate in modo astratto sull'orologio a muro fermo ormai da anni.
Il lieve russare ritmico di Andrew scuoteva il silenzio della casa.
Tutti dormivano nel proprio letto abbracciati al nuovo e al vecchio amore.
Un tintinnio risuonava al piano inferiore della casa, quasi impercettibile, ma reale.
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