Segreti svelati
"...Sono una ex scienziata delle forze speciali Statunitensi, ho lavorato quattro anni per la CABC, centro armi biologiche sul campo...all'inizio si trattava solo di un progetto volto a curare, o almeno, ad alleviare le condizioni critiche di fame e carestia nel terzo mondo...almeno così ci era stato detto..."
Andrew e Sarah fissavano Allison allibiti, Gerard aveva arrestato la macchina in mezzo alla strada con il motore spento ed era girato verso la ragazza
"...Ci era stato detto di progettare un virus in grado di inibire i sensi di fame, sete, sonno o fatica del paziente, stavamo cercando di creare la formula definitiva per salvare il mondo, o almeno riuscire a dare una morte indolore a coloro che non fossimo riusciti a salvare..."
"Ma che cazzo stai dicendo Allison..."
"Aspettate, aspettate, vi prego, lasciatemi finire...io, come altri, ero stata introdotta al CABC senza conoscerne il vero scopo...mi era stato detto che sarei partita per il continente Africano con una compagnia finanziata da terzi per lo sviluppo di cure mediche, non armi, io ed il mio gruppo non eravamo a conoscenza dei veri scopi del CABC, non sapevamo nulla..."
"Continua..."
Allison era evidentemente scossa
"...Io ed il mio gruppo dovevamo occuparci della sperimentazione su pazienti umani, presunti volontari...all'inizio il virus sembrava funzionare, ma dopo qualche giorno cominciarono i primi sintomi negativi...attacchi d'ansia, nausea, febbre, poi sopraggiungeva la morte e dopodiché...la vita"
"No...non può essere, no!"
Andrew aprì lo sportello e scese dall'auto con le mani tra i capelli
"Allison...dimmi che nulla di ciò che ci stai raccontando è vero"
Disse Gerard con un filo di dolore nella voce
"Volevate la mia storia..."
"Cazzo..."
Gerard ribaltò la testa all'indietro e si strinse le mani sul viso.
Sarah era ancora immobile a fissare attonita Allison
"Non è ancora finita...quando ci rendemmo conto di ciò che realmente era in grado di fare quel virus provammo a fermarlo, sopprimemmo tutti i pazienti e consegnammo il progetto ai piani alti della CABC, con la speranza che loro lo distruggessero...ma così non fu...la compagnia sequestrò il virus ed eliminò ogni scienziato del gruppo di ricerca o sperimentazione, tranne me...io riuscii a fuggire in tempo, ma il mio gruppo...qualche settimana dopo quattro cariche esplosive contenenti il virus vennero sganciate in modo tale da coprire tutta l'area geografica del continente, il virus viaggiava per via aerea inizialmente, poi tramite fluidi corporei...in meno di un mese tutta l'Africa era in preda al contagio...qualche giorno dopo ci furono i primi casi in giro per il mondo...e dopo altre due...bhe...credo sia palese dove voglia arrivare..."
Allison non guardava in faccia né Gerard né Sarah, fissava a terra, mortificata
"...Questa...questa è la mia storia"
Per qualche minuto cadde il silenzio in macchina.
"Avevo un fratello..."
Disse ad un certo punto Gerard fissando fuori dal parabrezza
"...Si chiamava Michael, ma tutti lo chiamavamo Mikey...era più piccolo di me, io lo proteggevo, sempre, fin dai primi giorni di scuola da i bulli che lo tormentavano fino all'apocalisse...non era il massimo del coraggio, non era fatto per questo mondo, al contrario mio...eppure ha dato la vita per me e per Andrew, uno sconosciuto per lui...io gli ho sempre fatto pesare il fatto di non essere stato in grado di proteggere la nostra famiglia mentre ero al fronte a combattere questi...questi...questi mostri...e ora lui non c'è più, no...Mikey è morto, forse nemmeno del tutto, magari è ancora in quella casa, ad aspettarmi, con gli occhi vitrei e affamato di carne umana...gli avevo promesso che l'avrei portato a Minneapolis, la città sicura, senza infezione...si, cazzate...ciò che era di lui ora non esiste più...e tutto questo a causa tua Allison...a causa tua"
Una lacrima bagnò il viso di Gerard. Sarah scese dalla macchina e raggiunse Andrew stringendo le braccia intorno alla sua vita.
Allison stava piangendo, tentando il più possibile di non farsi vedere, nascondendosi dietro le lunghe ciocche di capelli ramati; sapeva ciò che aveva fatto, conosceva la sua croce, e le parole di Gerard le laceravano le viscere, come la lama di un coltello ardente.
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