Sconosciuti

"Posso offrirvi qualcosa da bere? O da mangiare magari...immagino che sarete affamati dopo tutto il viaggio che avete fatto, a proposito, da dove avete detto che venite?"
Andrew e i due fratelli erano scesi in soggiorno ed ora si trovavano in cucina
"Da nord, e siamo a posto per ora , ti ringrazio, abbiamo solo bisogno di un letto sicuro, almeno per questa sera, poi domani riprenderemo il viaggio, tutti e tre...sempre che tu sia ancora convinto di volerci seguire ovviamente"
"Si, certo, assolutamente...non ce la faccio più a stare qui..."
Disse Andrew stappandosi una birra
"...Vivo in questa città da sempre e vi sono sincero, non la sopporto più...almeno, non sopporto più i suoi ricordi....ma lasciamo stare...avete, anzi, abbiamo una meta precisa o..."
"Hellens! Il paradiso dei sopravvissuti" disse Mikey con un filo di sarcasmo nella voce.
"Paradiso dei...sopravvissuti? Che significa?" Rispose Andrew arricciando un sopracciglio e bevendo un altro sorso di birra
"Non ascoltarlo...mio fratello non prende molto sul serio le occasioni che la vita tenta di regalargli, e a volte scherza più del dovuto"
Rispose Gerard lanciando un'occhiata verso Mikey
"Vedi...qualche mese fa sono riuscito a captare una frequenza radio a banda larga...una voce registrata ripeteva in loop informazioni riguardo a questa città, Hellens, dove, bhe, sembrerebbe  essere stato debellato il virus..."
Andrew ascoltava in silenzio le parole del ragazzo
"...Quella voce parlava di case sicure, serre, allevamenti, di una nuova vita...ti sono sincero, non ho la certezza che ciò che ho sentito possa corrispondere a verità però non posso non prendere in considerazione una cosa simile, non me lo posso permettere..."
"Suppongo tu abbia ragione..."
Rispose Andrew appoggiando la bottiglia sul tavolo in legno al centro della cucina
"...Per come è ridotto il mondo, un posto del genere sembrerebbe essere un paradiso terrestre...un luogo dal quale ricominciare a vivere"
"O morire..."
"Mikey!"
"...No, sul serio, come fai a saperlo?Magari sono già tutti morti da un pezzo e potremmo ritrovarci semplicemente circondati da orde di vaganti...sai benissimo che le grandi città sono tutto fuorché sicure"
"Mikey ne abbiamo già parlato"
"Si, ne abbiamo già parlato ed io ti ripeto che sono stanco di discutere di queste cazzate, le città sono distrutte, i vaganti sono ovunque e non esiste luogo sicuro..."
"Mikey..."
"No! Devi aprire gli occhi Gerard...e speravo che tu potessi aiutarmi a convincerlo a cercare un'altra meta, speravo potessi proporci un'altra soluzione..."
Disse il ragazzo indicando Andrew, il quale era rimasto attonito dallo sfogo del giovane
"...Gerard devi smetterla con questa storia del mondo migliore...non puoi continuare a sperare, sono morti, tutti morti, esattamente come i nostri genit..."
Gerard colpì il fratello sulla faccia facendolo indietreggiare di qualche passo
"Non permetterti Mikey! Non ti permettere di parlare di loro...non ne hai il diritto, perché se quel giorno fossi stato anche solo la metà di ciò che sono io...a quest'ora forse sarebbero ancora vivi"
Mikey era rimasto a bocca aperta, con la mano sinistra sulla guancia colpita e una lacrima gelida che gli scorreva lungo il viso
"Tu...tu...fanculo"
Disse poi il ragazzo voltandosi e correndo verso la porta d'ingresso, lasciandosela alle spalle
"Dici...dici che dovremmo seguirlo?"
"Forse...o forse no...non è la prima volta che succede una cosa simile, e di certo non sarà nemmeno l'ultima"
Disse Gerard fissando severamente la porta ancora aperta
"Capisco...non vorrei sembrarti indiscreto, insomma, nemmeno vi conosco ma...non credi di essere stato un po' duro con lui?"
"Infatti, hai detto bene, non ci conosci...devi sapere che mentre tutto schifo stava scoppiando, io mi trovavo in Africa, in missione...ho visto cose laggiù, ho fatto cose...sono riuscito a tornare solo pochi giorni prima del blocco totale, ma non abbastanza in tempo, no...Mikey era a casa, con mio padre e mia madre...la gente in città aveva già cominciato a capire la gravità della situazione e in strada stava dilagando il caos...ci fu una rivolta, all'interno della prigione a qualche miglia del mio quartiere e, bhe, quattro uomini sono entrati in casa nostra, hanno pestato a morte mio padre, violentato e sgozzato senza alcuna pietà mia madre e...."
Gerard abbassò un secondo la testa
"...e se non fossi arrivato in tempo Mikey ora non sarebbe qui con noi"
"Cristo...non so...non so proprio cosa dire...mi dispiace..."
"Grazie..."
"E tu cosa...cosa..."
"Io?..."
Gerard accennò una risata nervosa
"Io sono entrato in casa mentre uno di loro era ancora disteso sul corpo morto di mia madre, gli ho aperto il cranio con la prima cosa che mi è passata tra le mani, così anche con il secondo e il terzo...l'ultimo me lo sono goduto, l'ho ucciso a mani nude colpendolo al viso fino a renderlo un ammasso di poltiglia rossastra..."
Negli occhi di Gerard si era acceso vispo fuoco dovuto alla collera suscitatagli da quei ricordi
"ora capisci? Io, da solo, ho ucciso tutti loro...tutti...Mikey invece è rimasto a guardare, inerte, senza muovere un muscolo"
"Ma...ma è solo un ragazzino..."
"Qui non c'è posto per i ragazzini! Non c'è posto per i deboli...se un giorno io dovessi morire cosa ne sarebbe di lui? Eh? Ho bisogno che diventi un uomo, è per questo che cerco di temprarlo, anche se a volte posso risultare brusco, devo farlo, è l'unico modo che ho per evitare che si faccia ammazzare là fuori...ed ora scusami, forse è meglio che io davvero vada a cercarlo"
"Vengo con te se vuoi"
"No, non importa, è una faccenda tra noi due non voglio metterti in mezzo, l'ho già fatto abbastanza...tu magari potresti recuperare qualche asse, che ne dici? Così al mio ritorno rimetteremo in sesto la porta, almeno per stanotte"
"S-si si, certamente...sarà fatto"
Gerard ricambiò il gesto con un lieve cenno del capo e uscì dalla porta con il suo zaino in spalla.
La strada malmessa davanti agli occhi del ragazzo sembrava essere deserta e libera da qualsiasi possibile minaccia
"Dove cazzo ti sei andato a cacciare ora Mikey..."
Disse a bassa voce Gerard, fissando intensamente avanti a sé
"Dove sei finito"

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