Requiem

Sarah stringeva ancora saldamente il walkie-talkie nella mano destra; gli occhi fissavano un punto lontano, lungo la stanza, persi nel buio.
La mente della ragazza stava viaggiando ad una velocità confusionale, nulla sembrava essere lucido in quell'istante; quella voce, quelle parole, erano come lame conficcate nella sua anima
"Brutto bastardo! Lascialo stare, mi hai capito? Mi hai capito?!"
Un'altra voce interruppe le parole della ragazza
"Sarah! Mi ricevi? Passo"
"Gerard..."
"Ascoltami, devi restare calma, ci vediamo davanti al centro commerciale, passo"
"Gerard...lui"
"Lo so, lo salveremo, insieme"
"Io lo ammazzo quel figlio di puttana"
"Non fare stronzate Sarah"
"No..."
"Sarah, ti prego, ascoltami, devi restare calm..."
Il walkie-talkie cadde a terra scivolando via dalle dita della ragazza
"No...non più"
Sussurrò Sarah, afferrando il fucile appoggiato sulla mensola davanti a sé ed uscendo dalla porta di casa brandendolo stretto tra le mani.

"Avanti...apri gli occhi"
Due lievi colpi al viso risvegliarono bruscamente Andrew dallo svenimento.
Il ragazzo era in ginocchio, a terra, con un pezzo di nastro adesivo davanti alla bocca e le mani legate dietro alla schiena.
Andrew ricordava poco dei minuti passati, sapeva solo che era riuscito ad entrare dentro l'edificio, lo aveva esplorato un po', e ad un certo punto qualcosa lo aveva colpito gravemente alla nuca facendogli perdere i sensi.
Attorno a sé l'uomo non vedeva nulla di familiare, soltanto una figura nascosta nella penombra con in mano una pistola
"Ti ricordi di me?"
Il viso dello sconosciuto uscì dal buio avvicinandosi al volto di Andrew, il quale, prima strabuzzò incredulo gli occhi e poi cominciò a mugugnare selvaggiamente attraverso il nastro
"Hey, hey, calmati...calmati, sono qui per parlare, tutto qui...che ne dici, eh?"
David accennò uno dei suoi soliti sorrisi macabri ad Andrew
"Posso?"
Disse indicando la sua bocca
"Ecco qua, tranquillo, non farà male"
Disse David, strappando con un movimento rapido il nastro isolante dalle labbra dell'uomo
"Cazzo!...Tu! Tu dovresti essere morto, lurido pezzo di me..."
"Piano, piano, piano...calmati, calmati, io non mi rivolgerei in questo modo a chi possiede le chiavi della tua vita"
Disse l'uomo sventolando la pistola davanti al volto del prigioniero
"Viscido verme...liberami e vedrai"
David sollevò gli occhi al cielo e colpi pesantemente Andrew al viso con il calcio dell'arma
"Numero uno...vedrai?! Vedere cosa? Tu che ti fai pestare fino alla morte?! Andiamo, mi hai visto? E ti sei visto? Cosa speri di poter fare?! Io proprio non capisco, lasciamo perdere...numero due, se non te ne fossi ancora accorto, non sei esattamente nelle condizioni giuste per potermi minacciare...è chiaro il concetto?"
Andrew non rispose, l'unica cosa che riusciva a fare in quel momento era sputare grumi corposi di sangue a terra
"Che...che cosa vuoi?"
"Oh davvero non riesci ad arrivarci da solo? Voglio Sarah, pensavo fosse ovvio...lei ha un debito con me"
"Non l'avrai mai..."
"Oh eccome se l'avrò...eccome...e tu caro mio, tu sarai la mia carta vincente"

"Allison!"
Gerard stava correndo ormai a pochi passi dalla ragazza
"Oh mio Dio...stai bene?"
Disse il ragazzo abbracciandola
"Si, si...era?"
"Era David, nessun dubbio"
"Dobbiamo trovare Sarah, subito!"
Durante il periodo trascorso insieme, la ragazza aveva avuto più di un' occasione per spiegare ai compagni il vero volto di David, la sua vera identità, il suo modo di trattarla, il suo modo di trattare qualsiasi cosa, ed ora tutti sapevano tutto di lui
"Se lui è qui, è solo per una ragione, vuole prendere Sarah"
"Non se arriverò prima di lei"
"Dobbiamo restare calmi o manderemo tutto a puttane"
"Quel bastardo ha Andrew!"
"Lo so Gerard...lo so, ed è per questo che dobbiamo rimanere concentrati, non possiamo permetterci nessun passo falso"
"E se dovesse ammazzarlo..."
"Non lo farà...noi non glielo permetteremo"
I due ragazzi macinavano metri lungo la strada principale, verso il centro commerciale.
Gerard accese il walkie-talkie
"Sarah mi ricevi? Passo"
Nessuna risposta
"Sarah mi..."
"Se volete assistere allo spettacolo venite verso il centro commerciale, esattamente nel parcheggio principale...passo e chiudo"
"Tu, brutto pezzo di...ha riattaccato, dobbiamo muoverci Allison"
I due ragazzi aumentarono notevolmente il passo, correndo fino quasi a perdere il fiato.

"Sei pronto per il grande spettacolo Andrew? Tra poco andremo in scena, ti voglio pimpante, mi raccomando"
Lo scattare di una sicura metallica fece voltare velocemente David, portandolo a nascondersi dietro le spalle del prigioniero, ancora in ginocchio e con il gelido ferro della pistola del rapitore appoggiato sulla tempia
"Lascialo andare!"
Gridò Sarah sparando un colpo vicino ai due
"Hey, hey, calmati cara, calma...come hai fatto a...non importa, non ti agitare, o rischierai di colpirci entrambi"
David rideva nel pronunciare quelle parole
"Schifoso parassita! Lascialo andare!"
"Vedi, tesoro...vorrei, ma non posso, sono desolato"
Sarah sparò altri due colpi vicino ai piedi dell'uomo ancora nascosto dietro ad Andrew
"Va bene, va bene, d'accordo, basta! Finiscila ora! Altrimenti gli faccio saltare il cervello! Sono stanco di giocare"
Il cane scivolò sotto al pollice di David caricando un colpo in canna
"Non è lui che voglio..."
"Allora lascialo andare!"
"Sarah vattene via!"
"Silenzio! Qui parlo solo io...getta l'arma e mettiti in ginocchio"
"Non ascoltarlo! Ti prego...vattene"
Sarah esitò qualche istante
"Allora?!"
David spinse con più forza la canna della Beretta sulla tempia dell'uomo
"Se farò come dici...lo lascerai andare?"
"Sarah, no! No!"
"Ti ho mai mentito cara? Se c'è una cosa che non faccio e mentire...lo sai"
La ragazza alzò le mani al cielo abbassando la testa e scoppiando in lacrime, posando il fucile a terra e inginocchiandocisi vicino.
Sul volto di David comparve uno sorriso sadico, questa volta diverso, ancora più assetato di vendetta.
L'uomo spostò la mano della pistola dalla tempia di Andrew verso il corpo sottomesso della ragazza
"E adesso, il tuo debito è saldato"
"Fermo!"
Un colpo di arma da fuoco echeggiò in tutto il parcheggio abbandonato e David cominciò a gemere di dolore stringendosi il braccio destro
"Non muoverti!"
Gerard ed Allison stavano ancora correndo verso l'uomo e i compagni tenendo alti i fucili davanti agli occhi.
David digrignò i denti per la rabbia e afferrò Andrew per il colletto trascinandoselo davanti per evitare i colpi nemici
"State indietro! State indietro o il vostro amico si ritroverà con il cervello sparso per tutto il centro commerciale!"
David spalancò con un calcio le porte dell'edificio entrando rapidamente all'interno; la ferita bruciava, ma il dolore e l'ira verso i ragazzi lo rendevano cieco.
Gerard ed Allison raggiunsero Sarah, ancora a terra e con il volto nascosto tra le mani
"Tu pensa a lei, io vado a salvarlo"
"Gerard..."
"Fai come ti dico, me la caverò"
Il ragazzo si allungò verso Allison baciandola intensamente per pochi secondi
"Torna"
"Torneremo"
Gerard cominciò a correre verso l'entrata del centro commerciale, spalancandola con il fucile ancora alto davanti a sé.
L'edificio era abbastanza illuminato, diviso in due piani, e coronato da una catena di negozi abbandonati.
Due colpi di pistola andarono ad infrangersi vicino ai piedi del ragazzo, il quale, di tutta risposta, scaricò una raffica di proiettili verso il piano superiore, tentando invano di colpire David
"Fermati!"
Urlò Gerard correndo verso le scale mobili in disuso, risalendole gradino per gradino
"Vattene figliolo! Non è te che voglio!"
"Lascialo andare allora!"
Gridò il ragazzo cominciando ad inseguire David lungo i corridoi, fino ad arrestarsi a pochi metri da lui
"Fermati David, la corsa è finita..."
Entrambi avevano il fiato corto.
David si era fermato davanti ad un vicolo cieco: una parte del corridoio era crollata con il tempo, lasciando al suo posto un'enorme voragine che scendeva pericolosamente verso il piano terra
"Li senti quei rumori?...li riconosci?"
Bisbigliò David stringendo ancora più saldamente Andrew e continuando a tenere premuta la pistola contro la sua tempia.
Con la coda dell'occhio l'uomo sbirciò nel buco dietro ai suoi piedi, indietreggiando di poco e facendo scivolare un detrito verso il famelico gruppo di vaganti che stava tendendo le braccia disperate verso di lui
"Li senti?! Uccidi me e mi porterò dietro anche il tuo amico"
"Non deve finire così, David...getta l'arma, avanti"
"Sai ragazzo? Tu avresti potuto fare strada con me...hai quello che serve per poter sopravvivere qua in mezzo, per poter prendere in mano le redini del nuovo mondo"
"Non mi importa, lascialo andare David"
Gerard avanzava passo dopo passo con il fucile puntato davanti a sé
"No...non sono arrivato fin qui per questo"
"È finita, lascialo"
"Potrei lasciarlo andare, si...e voi mi uccidereste"
"Non necessariamente...ti lasceremo andare, te lo assicuro...guarda"
Gerard alzò le mani distogliendo la mira dal bersaglio
"Non siamo più costretti a combattere..."
David allontanò lentamente la Beretta dalla tempia di Andrew, fissando Gerard con uno sguardo sfinito e abbandonato
"No, non lo siamo...ma è ciò che ci tiene in vita"
La tristezza negli occhi dell'uomo si tramutò immediatamente in follia; la sua mano destra si alzò velocemente verso Gerard facendo scattare il grilletto della pistola sotto le pesanti dita.
Il ragazzo, consapevole di ciò che sarebbe potuto accadere, rotolò alla sua sinistra schivando il colpo, ed assestandone tre lungo il busto scoperto di David, il quale strabuzzò gli occhi sputando un grumo di sangue scuro e barcollando all'indietro
"No!"
Gridò raucamente l'uomo, afferrando con le ultime forze rimaste Andrew e trascinandolo con sé verso l'oblio della voragine, tra le fauci bavose delle creature affamate
"Gerard!"
"Andrew! No!"
Il ragazzo lanciò il fucile a terra scattando velocemente verso il foro e allungando disperatamente la mano, tentando invano di afferrare l'amico
"Andrew!"
I loro occhi si scambiarono uno sguardo lento, durato in realtà poco più di qualche attimo.
David atterrò su un gruppo di vaganti, seguito subito dopo dall'uomo, il quale cadde rovinosamente a terra, battendo la testa sul pavimento di mattonelle e perdendo i sensi
"No!"
Gerard continuava a tendere il braccio verso l'amico, ormai sopraffatto dalle creature.
Il ragazzo gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, afferrando il fucile ed esplodendo un intero caricatore verso i vaganti, senza ottenere risultati.
Gli occhi colmi di dolore del sopravvissuto osservavano quella macabra scena ripetersi allo stesso modo di come era successo alla casa di Sarah, con suo fratello ed il suo sacrificio.
Gerard fissava immobile quella scena, travolto dalla disperazione.
Il ragazzo aveva perso un'altra parte di sé, un'altra parte del suo viaggio, un'altra parte della sua vita; l'unico amico che era riuscito a trovare nel buio di quel mondo ormai devastato, ora giaceva immobile, esanime, spolpato e dilaniato dalle tremende fauci di quelle creature.
Gerard si asciugò gli occhi, estraendo il revolver e prendendo la mira verso il cranio del compagno.
Un altro colpo riecheggiò attraverso le silenziose pareti del centro commerciale.
Poi venne il silenzio.

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