Pericolo
"Avanti Mikey...dove ti sei cacciato"
Disse Gerard avanzando a passo svelto lungo la strada che costeggiava le vecchie case del quartiere.
Mikey non poteva essere andato troppo lontano, non era passato molto tempo da quando era scappato ed il fratello lo conosceva bene, sapeva che sarebbe tornato sui suoi passi, una strada conosciuta poteva riservargli meno pericoli di una inesplorata e se c'era una cosa di cui Gerard era certo, era che la paura ed il timore di ritrovarsi fuori, da solo, circondato dai vaganti e senza nessuno a coprirgli le spalle, avrebbero costretto il ragazzo a tornare a casa con la coda tra le gambe, come sempre d'altronde
"Ma che..."
Esclamò all'improvviso Gerard, attirato dalla carcassa putrida di un vagante disteso a terra e circondato da un gruppo di corvi famelici
"Via! Via! Sciò...stupidi uccelli"
Gridò il ragazzo agitando le mani e avvicinandosi al cadavere putrido, ora libero dai rapaci.
Gerard si avvicinò cautamente alla creatura storcendo il naso per il fetido tanfo di morte proveniente dalla carcassa.
Nonostante fossero evidenti le beccate dei corvi, il ragazzo poteva benissimo riuscire ad identificare lo squarcio che aveva lacerato il cranio del vagante, danneggiandone definitivamente il cervello.
"Oh Mikey..."
Disse Gerard scuotendo il capo amareggiato.
Il ragazzo avrebbe potuto riconoscere una ferita dovuta al coltello del fratello anche tra mille altre, e non solo grazie alla sua grande passione per quel tipo di oggetti, ma anche per il fatto che quell'arma era stato lui a regalargliela, esattamente nel giorno del suo quindicesimo compleanno, a casa loro.
Gerard aveva riportato quel grosso coltello da caccia da una missione in Bolivia.
Il ragazzo aveva acquistato il regalo da un commerciante d'armi conosciuto durante la sua permanenza nello stato Latino e lo aveva riportato a casa esattamente il giorno stesso del compleanno di Mikey, facendogli una doppia sorpresa.
Gerard ricordava bene l'enorme sorriso e la gioia che il fratello aveva sprigionato una volta scartato il pacco regalo, quasi quanto era rimasto impresso nei suo pensieri lo sguardo di sdegno rivoltogli dai genitori, troppo pudici e protettivi nei confronti di Mikey, per poter tollerare un simile oggetto nelle mani del loro pupillo.
Da quando era nato il fratello, Gerard era stato messo in secondo piano, sostituito dal piccolo e perfetto angelo dai capelli biondi e gli occhi profondi come l'oceano; non che questo avesse influito negativamente nella vita del ragazzo, anzi, la mancanza di affetto e le continue colpe addossategli durante gli anni lo avevano fortificato fino a renderlo ciò che era ora, al contrario di Mikey, troppo tenero per il mondo dei vivi e ancor di più per quello dei morti.
Più Gerard si soffermava a pensare al fratello e più i sensi di colpa cominciavano a lacerargli l'anima.
La paura che Mikey potesse morire o peggio, trasformarsi, massacrava la coscienza del ragazzo fino ad annodargli lo stomaco.
"Mikey!...Dove diavolo ti sei cacciato...Mikey!"
Gridò Gerard ancora una volta, neutralizzando senza fatica quattro vaganti nel giro di qualche metro.
Il ragazzo continuò a correre a perdifiato lungo la strada asfaltata, superando prima un negozio di giocattoli, poi un supermercato, un motel, una macelleria e un ristorante, ma senza entrare in nessuno di essi; nulla aveva fatto scattare in Gerard l'idea di controllare gli edifici, Mikey non era una persona molto coraggiosa e vi erano poche probabilità che si fosse avventurato all'interno di uno di quei posti, la strada era di gran lunga più sicura di un luogo chiuso e magari occupato dai vaganti e questo il giovane lo sapeva bene
"Andiamo, dove sei...andiamo"
Mugolò Gerard continuando a correre sempre più veloce, verso una collina poco distante dal centro della città, speranzoso di riuscire a guadagnare una migliore visuale da un punto così elevato.
Il ragazzo scrutò a lungo a destra, poi a sinistra, osservando la città e squadrandone ogni angolo visibile, poi di colpo si arrestò, sopraffatto dall'immagine che gli si stava presentando davanti agli occhi; ai piedi della collina, a qualche chilometro di distanza dal ragazzo, stavano avanzando compatti più di un centinaio di corpi barcollanti ed affamati di carne, spinti all'unisono da un irrefrenabile istinto primordiale, uniti solo dal bisogno impellente di cibo.
La moltitudine di corpi vicini tra loro avanzavano trascinandosi e gemendo, serrati come le fila di un esercito pronti a devastare qualsiasi cosa sotto al loro passaggio.
Il rumore delle grida di quelle creature echeggiava rimbombando nelle orecchie di Gerald.
"No...no..."Disse il ragazzo estraendo il revolver dalla fondina e correndo dal lato opposto a quello della mandria, verso il rifugio di Andrew.
Più Gerard continuava a correre più il battito del suo cuore aumentava di intensità, quasi fino ad esplodergli nel petto.
Senza fermarsi il ragazzo superò nuovamente il ristorante, la macelleria, il motel
"Gerard!"
"Mikey?! Che diavolo ci fai lì brutto imbecille?! Vieni via!"
Il giovane aveva intravisto Gerard sfrecciargli davanti nel momento esatto in cui lui aveva deciso di uscire dal motel abbandonato
"Anche io sono felice di vederti"
"Razza di...non c'è tempo, ne riparleremo al rifugio"
disse Gerard arrestando la sua corsa e afferrando il fratello per un braccio, fulminandolo con lo sguardo
"Non mi avevi forse detto che..."
"Ti ho detto che non c'è tempo per discutere di nulla, ora corri...dobbiamo avvisare Andrew, subito"
"Ma cosa succede Gerard?"
"Tu seguimi e basta! Finiscila di fare domande e stammi dietro...non abbiamo tempo da perdere"
Mikey non volle insistere; non gli era mai capitato in tutti quegli anni di sopravvivenza di vedere il fratello preoccupato, non in quel modo almeno, non con la paura impressa negli occhi, così annebbiati dal terrore e gelidi come ghiaccio.
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