*9. The headsman
[2015]
Sangue.
Sangue ovunque.
Imbrattava le pareti, macchiava di rosso il pavimento, come pennellate di colore mal realizzate.
Il carnefice osservava la magnifica composizione che aveva creato, il perfetto connubio tra morte e arte. Aveva massacrato quelle creature, estirpando a colpi d'ascia la vita dai loro corpi.
Per un momento... era stato Dio.
Per qualche istante aveva comandato su Vita e Morte, recitando il ruolo di Colui che Tutto Può.
Ma adesso, ora che pezzi di carne di maiale erano sparsi qua e là, lembi di pelle coperti di sangue, organi, legamenti e ossa, ora che i grugniti terrorizzati erano finiti, si sentiva... ansioso.
Aveva portato a termine il lavoro che aveva iniziato. Si era allenato a lungo, assaporando il momento che pianificava da mesi, e la prova finale, l'esame che avrebbe decretato se fosse pronto o meno, era stato compiuto.
Le voci nella sua testa dicevano che lo aveva superato a pienissimi voti.
Era pronto.
Sorrise un'altra volta, mostrando la dentatura marcia. Tutto, sul suo corpo, a partire dal grembiule al suo viso, era sozzo di sangue. Questo lo faceva sentire appagato; aveva completato la prima parte della missione, come gli avevano chiesto, e ora non restava che uscire dal rifugio e dare via alla parte conclusiva dell'atto.
Continuando a sorridere e stringendo le grandi mani callose attorno al manico di legno, Ulrich si girò. Dopo essersi cambiato sarebbe uscito e, allora, sarebbe cominciata la caccia a nuove vittime, le loro vite votate al Grande Vuoto.
D'ora in poi basta maiali.
Questa volta, le vittime sarebbero state umane.
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