Testa dura

- ZIO HECTOR!! - esclamò Alys saltando, letteralmente, addosso al pirata, facendolo cadere.

- Ti ricordo che non sei più la bambolina che eri da piccola in quanto al peso, soprattutto con il marmocchio in ventre - rise svogliato Barbossa facendosi aiutare dalla nipote nel rialzarsi.

- Mi sei mancata - le sussurrò all'orecchio senza che nessuno della ciurma lo sentisse.

- Anche tu e per il "marmocchio" non preccuparti, non nascerà prima di tre mesi - rispose Alys abbracciandolo.

- Ma ora! - fece poi, mentre Jack temette già il peggio - dov'è il mio amore? -

- Sono qui Chéri - fece il capitano nel tentativo di dissuaderla dal voler vedere John.

- Non te scemo, il mio piccolo amore - continuò lei correndo, per modo di dire, in coperta, dirigendosi alla propria cabina e aprendola prima che Jack potesse fermarla.

Questo si preparò a ricevere tanti di quegli schiaffi che non si accorse nemmeno che Alys sorrideva.

- Sta dormendo il mio piccolino - disse avvicinandosi al letto.

- G... già... Dormendo... È questo che fa: dorme - mentì Jack da bravo disonesto qual'era.

- Ma...-

Oh oh...

- È freddo come il ghiaccio...- disse all'improvviso la piratessa per poi avvicinare l'orecchio al petto del bambino - Ed il suo cuore è debole... Jack ... CHE HAI COMBINATO?! -

Alys non diede il tempo a Jack di spiegare gli mollò un calcio ben assestato nelle parti basse, per poi mandarlo fuori dalla cabina e chiudere a chiave la cabina.
Nel mentre che Jack era piegato in due dolorante arrivarono suo zio e Barbossa che lo fissarono con i sopraccigli alzati e nel mentre, dalla cabina, si sentiva Alys che gridava isterica in preda ad una crisi di nervi.

- Cosa è successo Jackie? - chiese lo zio.

- Direi che questa volte me lo sono meritato per davvero - disse con voce quasi effemminata.

- L'ha scoperto? - domandò Barbossa, in quel momento comprensivo nei confronti del nemico-amico.

Sparrow annuì.

- Ti serve del ghiaccio? - chiese ancora.

Annuì di nuovo.

****

- Jack vuoi che ci parlo io? - fece Nisea all'amico.

- Nah, devo risolvere io, non posso sempre chiedere aiuto agli altri, devo cavarmela da solo...- rispose il pirata alzandosi e dirigendosi sul ponte come se niente fosse.

Ad un certo punto si fermò davanti all'albero maestro, lo fissò per qualche secondo.

- Jack che...-

Barbossa non finì che Jack tirò una forte testata contro l'albero e svenendo sotto gli occhi straniti di tutti.

- Ma quest'uomo è a dir poco scemo - constatò Hector.

- Non è la prima volta che sbatte la testa da qualche parte...- lo avvertì zio Jack.

****
-

- Jackie, Ally smettetela di saltare come  grilli o rischiate di farvi male - continuava invano a rimproverarli Meera.

- Ma mamma! Alys mi ha preso la bandana! - esclamò Jack rincorrendo la bambina di cinque anni che stava saltando agilmente sui mobili della casa per poi sparire fuori in cortile.

Il piccolo Jack la inseguì a lungo su e giù per il piccolo giardino, fino a quando la piccola Alys decise di correre verso il porto dove stavano discutendo amichevolmente i padri dei due bambini, zio Jack ed Eduardo Villanueva.
La bambina si nascose sotto il soprabito del padre, mentre il piccolo Teague fece cadere padre e figlia nel tentativo di acciuffare lei.

- Jackie!! - lo rimproverò Edward.

- Scusa papà...- rispose allora il bambino dispiaciuto abbassando la testa.

- Edward non rimproverarlo, è un bambino, ha bisogno di sfogarsi giocando - disse Samuel, il padre di Alys.

- Semplicemente non voglio che si faccia del male... Ha già rischiato di morire sei volte e ha solo sei anni, dovrò pur tentare di fare sì che non vada al Creatore così piccolo...-

- Vedi che allora ci tieni? - sogghignò zio Jack.

Edward si limitò a roteare gli occhi.
Nel frattempo Jack stava continuando a rincorrere Alys, quando arrivarono al ponte del molo.
Il piccolo pirata era così impegnato a rincorrere l'amica che non si ricordò delle quattro assi del ponte che stavano marcendo.
Era a pochi centimetri dal prendere la bambina quando...

- PAPÀ!!! -

Teague si sentì chiamare e corse immediato nella direzione da dove proveniva la voce del figlio, trovandolo con la gamba sinistra incastrata in una delle assi marcite.

- Papà aiutami - piangeva il bambino mentre Edward lo stava lentamente tirando su, facendo attenzione a non recargli ancor più male.

Difatti, nel cadere, il piccolo si era graffiato l'intera gamba sinistra e le schegge conficcate in essa non aiutavano di certo a migliorare la situazione.

- Jackie quante volte ti ho detto di fare attenzione a quelle quattro assi? - lo rimproverò ancora il padre.

Il bambino non chiese nemmeno scusa da quanto male aveva e il capitano se ne accorse.

- Va bene dai, andiamo dalla mamma - disse allora più dolcemente.

Mentre, però, si stava incamminando, era talmente occupato a controllare il bambino, che aveva in braccio, che non si accorse della cima che gli intralciava il passaggio, inciampò e sia lui che Jack sbatterono la testa su uno dei sostegni del ponte.

- Jackie stai bene? - domandò subito al figlio.

- Si papà, sai che ho la testa dura -

- In effetti quella è abbastanza dura in te - sorrise l'uomo riprendendo in braccio il figlio.

****

- JACK!!! -

Il pirata di risvegliò di colpo.

Hello unicorn!!!!

Be' ma la pucciosità estrema????
A parte il fatto che tipo Alys è stra bassa ma shh...
È la vita di noi donne😂
Tony: *facepalm* Perché?
Perché mi drogo di Brioschi quindi zittati lattina cara.

Cooooomunque.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e come al solito se vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci vediamo nel prossimo capitolo.
Bellaaaah.❤🐀

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