Avventure a Londra parte 2

- Jack vuoi finirla?! - sbottò la ragazza rimproverando il pirata, che continuava a far tintinnare le catene dov'era legato.

- Ho fame - si lamentò.

- Sei peggio di John, però... adesso che mi ci fai pensare... anche io ho un certo languorino - disse la ragazza guardando la tavola imbandita davanti a loro.

A quel punto si guardarono intorno e si annuirono a vicenda.
Allora, facendo abbastanza rumore, cominciarono a trascinare le sedie, dov'erano incatenati, fino a raggiungere il tavolo.

Jack stava per prendere un dolce quando l'enorme portone si spalancò, il pirata, preso dal panico, tirò un calcio al tavolo, da dove cadde il dolce, al quale Jack tirò un altro calcio, facendolo infilzare nel lampadario soprastante.

La ragazza soffocò con tutta sé stessa un fragorosa risata trasformandola in una smorfia appena vide chi era entrato.
Un intero squadrone di soldati britannici infatti si appostato lungo tutto il perimetro dell'enorme sala.

Jack e la ragazza si guardarono disgustati non appena un uomo di almeno cento chili o forse più si sedette di fronte a loro.

- Voi siete Jack Sparrow? - chiese l'uomo alla sinistra di quello che era seduto.

- Avete omesso un capitano mi pare -

- Ti sembra il momento? - lo rimproverò la ragazza.

- Io vi conosco e voi conoscerete me - disse altezzoso l'uomo seduto.

- Siete alla presenza di Giorgio Augusto Duca di Brunswick-Lüneburg , arci tesoriere, principe elettore del sacro Romano impero, re di Gran Bretagna e d'Irlanda e re vostro - lo presentò l'uomo alla sua destra.

- Non mi dice niente - disse Jack dopo un pausa di qualche secondo.

- Re di altri due paesi magari? - chiese sarcastica la ragazza.

Il re la fulminò con lo sguardo.

- Fate come se non avessi detto niente - si affrettò a dire.

- Mi hanno informato che siete venuto a Londra perché volete reclutare una ciurma - continuò allora il re.

- Sono voci non vere - rispose Jack prontamente.

- Quindi mentivate presentandovi come Jack Sparrow -

- Io sono Jack Sparrow, ma non recluto nessuna ciurma, dev'essere... qualcun'altro...- continuò il pirata facendo tintinnare apposta le catene.

- Ah! Qualcun'altro di nome Jack Sparrow, questo è il fannullone sbagliato, trovate quello giusto e sbarazzatevi di questo impostore e della sua sgualdrina -

Dopo l'ultima parola la ragazza gli sarebbe saltata addosso se non fosse stata incatenata alla sedia.

- Come avete osato chiamarmi?! - ringhiò.

- Cara calmati -

- Ma...hai sentito come mi ha chiamata?! -

- Sentite, potreste chiederle scusa che altrimenti andiamo avanti sino a stanotte? - chiese gentilmente il pirata.

- Mi scuso per ciò che vi ho detto signorina, ed ora sbarazzatevene! -

- No no, bene, bene, bene, un momento! Sono Jack Sparrow, l'unico è il solo, e sono a Londra! - esclamò Jack ricominciando a far tintinnare le catene.

- Per reclutare la ciurma, per intraprendere un viaggio...alla...alla fonte...-

- Cosa? - chiesero in coro i due pirati che non capivano cosa stesse dicendo perché la sua voce era coperta dal fracasso che facevano le catene dei due pirati.
A quel punto il re Giorgio non ne poté più.

- Volete farmi il piacere di togliere ad entrambi quelle infernali catene?! - abbaiò.

I due tirarono un sospiro di sollievo.

- Accomodatevi - dissero in coro mentre quattro guardie li liberavano.

Quando furono liberi la ragazza si sistemò dietro la sedia di Jack, che era ancora seduto.

- Sappiamo che siete in possesso di una mappa - cominciò l'uomo alla destra del re.

- Allora confiscate la mappa! E mandartelo alla forca - disse frettoloso quello alla sua sinistra.

- Avete un mappa? - chiese più calmo re Giorgio.

Jack stava per tirare fuori la mappa di Sao Feng, ma le unghie della ragazza che si stavano pian piano conficcando nelle sue spalle gli fecero capire che non avrebbe dovuto.

- No - rispose.

- E dov'è? - chiese l'uomo a destra.

- Dov'è? L'ho persa - si inventò alzandosi dalla sedia e cercando qualcosa di suo gradimento in mezzo al buffet -...recentissimamente -

- Ho avuto un rapporto, gli spagnoli hanno trovato la fonte della giovinezza! NON PERMETTO CHE UN MALINCONICO MONARCA SPAGNOLO, UN CATTOLICO, OTTENGA LA VITA ETERNA! -

Ad ogni parola il re tirava un pugno al tavolo facendolo vibrare, e ad ogni pugno Jack ritirava la mano con cui tentava di prendere un semplice fragola posta in cima ad un dolce.

Quando fu sicuro che non avrebbe avuto altre interruzioni agguantò la fragola e la mangiò.

- Cosa devo fare con te? - chiese la ragazza più a sé stessa che al pirata.

- Stare zitta e mangiare, tieni questo - detto ciò la imboccò con un dolcetto al cioccolato.

- Mmh, cioccolato! - esclamò la ragazza.

- Ecco, brava, mangia mentre io parlo - le disse scompigliandole i capelli.

- Sapete voi dov'è la fonte? - riprese l'uomo a destra.

- Sì che lo so, guardate me -

- Perché dovrebbero guardar...- la ragazza non finì la frase che Jack le mise in bocca un altro dolcetto.

- Potete guidare una spedizione - continuò l'uomo.

- Con vostro permesso larghezza...- cominciò Jack facendo quasi soffocare la ragazza, che trattenne a fatica la risata, e che ricevette una pacca sul sedere da Jack stesso perché lo aveva interrotto.

-...dicevo... ci pensate voi a procurare una nave? E una ciurma? - chiese furbo, buttando un tovagliolo per terra.

- E anche...un capitano - concluse il re facendo cenno di aprire il portone.

La ragazza questa volta si strozzò per davvero alla vista dell'uomo che era appena entrato e che si era inchinato al cospetto del re.

- Ben trovato sire -

Jack dovette aiutarla a sputare il mirtillo che le era andato di traverso.

- ZIO?! - esclamò appena si fu ripresa.

- Ciao cara - la salutò Barbossa.

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La ragazza era ancora stordita dalla vista di suo zio, poi con quei vestiti che sì, gli donavano, ma la parrucca e quel finto neo proprio no.

- Non dici niente cara? -  chiese Barbossa sorridente.

- Eh...i-io...t-tu...c-cosa...eh...n-non...t-tu non puoi...ma mamma lo sa? - chiese infine.

- E poi... cos'è quella? - chiese ancora indicando la gamba di legno.

Ma Barbossa non le rispose, guardò in cagnesco Jack e poi si diresse dal re.

- La ragazza e il bambino sono miei nipoti, ma, se posso avere l'ardire, perché costui non è in catene? Che venga subito messo ai ferri! -

- Al centro del mio palazzo? Dubito - rispose il re.

- Hector, che bello vedere un collega pirata fare tanta carriera - lo salutò Jack con sarcasmo.

- Pirata? No, corsaro, un corsaro in missione sotto l'autorità e la protezione della corona -

- Sia come sia, ma prima...cosa ne è stato della mia amata Perla? - chiese serio il capitano.

- Ho perso la Perla come ho perso la gamba! - esclamò Barbossa poggiando la gamba di legno sul tavolo, facendo sobbalzare il re.

- PERSO LA PERLA?! - ringhiò il pirata.

- Jack calmati - lo trattenne la piratessa accarezzandogli una guancia per farlo calmare.

- Sì, l'ho difesa con le unghie e coi denti, ma è affondata, non di meno -

A quelle parole Jack si infuriò ancora di più.
Spostò malamente il cibo dal tavolo e cercò di scavalcarlo, ma la giovane e due delle guardie lo trattennero.

- Se è affondata, dovevi affondare anche tu con essa - sibilò il pirata.

- Capitan Barbossa, se continuate ad indugiare gli spagnoli ci distanzieranno, ho piena fiducia che trionferete e vi premierò con il rango sociale che desiderate -

- Oh servirvi è già un premio, mio sire -

- Bleh - fece la ragazza ricevendo uno sguardo di rimprovero dallo zio, ma lei di tutta risposta gli diede le spalle e incrociò le braccia al petto assumendo una sottospecie di broncio.

- Voi, signore, siete caduto in basso, persino vostra nipote è disgustata -

- Jack siamo alla fine delle nostre sabbie, che c'è di male a mettersi dalla parte vincente? E così conoscere tante eleganti persone, e cara, se verrai con me ho una sorpresa in serbo per te -

A udire la parola "sorpresa" la piratessa drizzò le orecchie, ma non cedette.

- Posso capire tutto...- cominciò Jack.

-...meno la parrucca! - esclamò la nipote dopo una pausa, facendo aggrappare saldamente il bambino al busto.

Jack si liberò facilmente, facendo sì che le due guardie che lo avevano tenuto sparassero contro il lampadario a quel punto il pirata stese una guardia con uno dei fucili e, salendo su tavolo, schiacciando tutto quello che gli capitava davanti, scese dall'altro lato e prendendo un Delle sedie la butto contro la finestra, riducendo quest'ultima in tanti piccoli frammenti di vetro.

- Il motivo di ciò? - chiese la ragazza facendosi prendere per la vita dal pirata.

- Questo...- rispose il pirata quando una Delle guardie inciampo nel cordone della tenda e andò fuori dalla finestra, facendo sì che il cordone sollevasse la famiglia pirata che atterrò sul cornicione della finestra.

- Prima voi? - chiese Jack alla piratessa.

- Con piacere - rispose lei prendendo lo slancio e aggrappandosi al lampadario.

- Tieniti Johnny -

Nel frattempo che riprendeva lo slancio e assicurandosi che il bambino fosse ben saldo, recuperò il dolce di Jack e attese sulla baconata opposta al cornicione.
Jack ripeté la stessa mossa e quando atterrò fece a metà il dolcetto con la ragazza.

I tre scesero in fretta le scale incontrando un'altra guardia.
Che si distrasse per chiamare le altre guardie, lasciando così gli affetti dei due pirati su un tavolino lì accanto.

Quando si furono assicurati di essere soli, i tre recuperarono gli oggetti e cercarono una via di fuga.

E ciò che trovarono fu una finestra che dava sulla strada.

- Papà, la corda del festone - gli fece notare il figlio.

- Bravo pupo! - poi, notando che la giovane iniziava a faticare a tenerlo in braccio si offrì come aiuto - questa volta lo tengo io - disse prendendo in braccio il bambino per poi aggrapparsi al cordone e nascondersi dietro di esso.

La piratessa invece, dato che ora era più agile e libera,si arrampico fino a nascondersi sopra al cornicione.

In quel momento arrivarono le guardie, che si affacciarono alla finestra, ma non videro nessuno.

- Trovateli! - ordinò il capitano Delle guardie.

Ma proprio quando pensavano di averla scampata, ecco che il cordone dov'erano Jack e John si spezzò.
Il pirata prese per un soffio John, che, impreparato, stava per cadere.

- Tieniti aggrappato, hai presente le scimmiette? -

John annuì e si tenne più stretto possibile al padre.

Jack si guardò in giro nella speranza che arrivasse una carrozza.

Ma una guardia, che aprì una finestra proprio lì vicino, cominciò a tagliare il cordone con la spada, e proprio nell'istante in cui il cordone si era spezzato del tutto, padre e figlio atterrarono in una carrozza.

Jack fece cenno al figlio di salire sul tettuccio, mentre lui, con una finta effusione, rubò l'orecchino di perle alla donna della carrozza, per poi salire anch'esso sul tettuccio.

- Grande papà - sorrise il figlio vedendo l'orecchino.

- Regalo, tienilo al sicuro - rispose Jack nascondendo il gioiello nella tasca della giacca del figlio.

- Pupo, come prima - disse poi riprendendolo in braccio e passando da una carrozza ad un'altra.

- Papà...-

- Dimmi -

- Quella è...? - chiese John indicando in alto.

- Si... è lei - lo anticipò il padre.

La ragazza infatti, data la sua agilità, mica si era limitata a saltare di carrozza in carrozza, no signore, aveva preferito fare la panoramica, ovvero saltare di palazzo in palazzo tendendo d'occhio i due pirati.

Questi intanto erano atterrati su una carrozza funebre, per poi salire su un'asse e risaltare su un'altra carrozza di carbone

Una guardia prese in pieno la lanterna che era attaccata al carro, facendo prendere fuoco al carbone

Percorsero una strada secondaria, dove finalmente poterono nascondersi.

- Pronto pupo? -

- Pronto - rispose il bambino aggrappandosi una terza volta.

Jack allora saltò, riuscendo miracolosamente ad aggrapparsi all'insegna della locanda "La figlia del capitano"

- Papà...mi stai schiacciando...- disse il bambino, che era in mezzo tra il padre e l'insegna.

Jack allora saltò e atterrò in piedi e fortuna che mise a terra il figlio due secondi prima che la piratessa gli atterrasse fra le braccia.

- Eh eh scusa...volevo atterrarti vicino - si scusò la ragazza.

Jack le sorrise caldamente, ma...

- Sporchi pirati! - ringhiò una guardia caricando il fucile.

Ma a sparare fu qualcun'altro.
I tre si girarono e...

- Ciao Jackie - sorrise il vecchio capitano.

- Ciao papà - sorrise a sua volta Jack.

Meh.

Cooooooomunque.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e come al solito se vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci vediamo nel prossimo capitolo.
Bye bye💙

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