Nuvole

Hai mai ben osservato il cielo
quando l'azzurro è rotto da bianche
vele o il giallo e il rosso si fondono
tra fiocchi vaporosi e frastagliati
che filtrano sprazzi di luce?
O ancor quando timida la luna si fa
scudo negando il suo lume pallido
agli occhi umani schermati dal buio
circondandosi di spesse nubi?

Hai mai fantasticato coi piedi quaggiù,
tu viaggiatore immaginario,
contemplando rapito quelle NUVOLE lassù
così lontane e irraggiungibili,
presenze impalpabili e mute
oltre il confine dello straordinario,
eppur vicine alla punta del tuo dito
curioso verso l'alto levato,
tanto che ti par di poterle sfiorare?

A volte son leggere e soffici,
spumose e molli,
a volte minacciose e impenetrabili,
scure e spesse,
ora immobili e inerti,
or leste e in fuga
come velieri lanciati all'avventura
nell'infinito del mare aperto
o come lunghe altalene tentatrici
agganciate ai raggi del sole...

Gioca la mente vivace a nominarle
giacché muta di continuo il loro aspetto:
ed ecco che i soffici batuffoli di cotone
si travestono offrendosi all'acuto ingegno
che pecore o cani si figura, aerei o meduse,
mani o tentacoli, mele trottole o caramelle,
meringhe golose o spade appuntite,
draghi fantasmi che ci strizzano un occhio
mentre facciamo a gara ad additarli.

Una, poi - la vedi? - sembra un tappeto volante,
un'altra un bel letto su cui dormirei
volentieri cullata da ricordi e fantasie.
Caro - lo credi? - è il profumo della libertà,
forte - la senti? - la potenza dell'immaginazione.
Sotto colline di panna montata
in mezzo a vortici di zucchero filato
vivo pensieri vivaci variopinti.
Grazie a voi, Nuvole, di farci sentire
un po' tutti di nuovo bambini.

Poesia scritta per il quinto tema: NUVOLE

Immagine: Claude Monet

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