Capitolo 17: Bivio

LYDIA

Abbassai lo sguardo, osservando la piccola pila di lame accatastata ai miei piedi.

«Sguardo sempre fisso in avanti» mi corresse Chris, sfiorando il mio mento e inducendomi a sollevare nuovamente la testa «E non abbassare mai il gomito al di sotto dei novanta gradi» aggiunse poi, posizionandomi il braccio.

Era così vicino che potevo sentire il calore di ogni suo respiro solleticarmi delicatamente il collo.

Cercai di non pensarci e mi concentrai solo ed esclusivamente sul bersaglio da colpire.

Esattamente come prima, mi dissi, caricando indietro il braccio scagliando, immediatamente dopo, l'arma.

La fioca luce dell'alba illuminava gli irregolari contorni della lama rudimentale che Chris aveva plasmato dalla roccia, la quale, ruotando un paio di volte su sè stessa, si andò a conficcare nel bordo del nostro bersaglio.

«Preso!» esultai, facendo un piccolo saltino.

«Tre colpi di seguito! Niente male davvero» dovette ammettere Chris «Per essere una principiante, ovvio» aggiunse poi, punzecchiandomi.

«Perché? Tu sei certo di riuscire a fare di meglio?» lo sfidai, mettendomi le mani sui fianchi.

«Ne dubiti, forse?»

Neanche gli risposi, mi chinai a raccogliere una nuova lama e gliela passai.

Lo vidi esitare per una frazione di secondo, ma, immediatamente dopo, afferrò l'arma e si voltò verso il nostro bersaglio improvvisato. La posizione che assunse era perfetta, esattamente come mi aveva spiegato, ma altrettanto non si poté dire del lancio.

Seguii la traiettoria sbilenca con un sorriso di vittoria stampato sul volto, sicura che il colpo non sarebbe andato a segno. Eppure, all'ultimo secondo, la lama cambiò direzione, deviando di scatto verso sinistra e colpendo esattamente il centro del bersaglio. Spalancai la bocca, incredula.

«Hai barato!» lo incolpai istintivamente.

«Si chiama lancio ad effetto, mia cara» mi rispose in tono sicuro, ma chiudendo istintivamente la mano a pugno e nascondendola un poco dietro la schiena.

«Si chiamano poteri da Rheol» replicai, intuendo quello che aveva fatto.

«Touchè» ammise con un sorriso colpevole «Spero che questo non ti faccia rimpiangere il tuo vecchio insegnante di tiro» aggiunse.

«Sicuramente Richie era un lanciatore migliore di te» lo schernii.

«Ma Richie ti ha abbandonata ad uno studio da autodidatta!»

«Di certo Richie avrebbe preferito aiutare la soave fanciulla piuttosto che sgobbare per gli altri. Peccato che Richie, tra tutti i presenti, sia l'unico in grado di leggere e tracciare mappe» intervenne sarcastico il ragazzo parlando di sé in terza persona, senza sollevare lo sguardo dalle carte che stava studiando.

«Non ti hanno mai detto che è maleducazione ascoltare le conversazioni degli altri?» rise Chris.

«Non quando vengo chiamato in causa e» ribadì, prolungando la e, sospendendo la frase per qualche istante «Ecco qui!» esclamò trionfante infine, puntando il dito sulla mappa.

Io e Chris rimanemmo un paio di secondi in silenzio, sicuri che il ragazzo avrebbe aggiunto qualcosa in più ma, non vedendolo sollevare neanche un sopracciglio, ci guardammo dubbiosi per poi scoppiare in una lieve risata.

«Andiamo» sussurrò, facendo un cenno con la testa.

Non appena fummo sufficientemente vicini, notai che la mappa su cui Richie stava lavorando era cosparsa da sassolini, foglie e fili, disposti in maniera tanto confusionaria che, in un primo momento, non potei fare a meno di domandarmi se si trattasse di sporcizia.

«Sei riuscito a terminarla?» domandò Chris, afferrando uno dei sassolini e iniziando a ruotarlo tra l'indice è il pollice.

«Rimetti subito giù la Base dove l'hai trovata» lo rimproverò Richie, alzando, per la prima volta, lo sguardo «Piuttosto, vai a chiamare gli altri» aggiunse.

«Base?» rise Chris, riponendo la piccola pietra sulla mappa.

«Via di qui, Hale!» lo scacciò, accompagnando il gesto con una mano e riposizionando il sassolino con l'altra.

Rimasi in silenzio un paio di secondi, incantata a fissare quella strana carta. Poi, aggirandola brevemente, mi avvicinai al ragazzo, sedendomici accanto.

«E quindi dobbiamo dividerci, non è così?» dissi.

Non fece in tempo a rispondermi che immediatamente sopraggiunse Alika che, posando entrambe le mani sulla mappa e sporgendosi verso Richie, proruppe: «Allora, capitano? Abbiamo una meta?»

«Veramente abbiamo due mete» la corresse, spostandole le mani da sopra la carta «Ci siamo tutti?» domandò poi, dando un rapido sguardo attorno.

Mi voltai anch'io automaticamente in tempo per vedere Ilan arrivare per ultimo e sedersi accanto ad Alika, annuendo con la testa.

«Bene!» cominciò, lisciando i bordi della mappa «Noi ci troviamo attualmente qui» disse, indicando un sassolino rotondo «Io, Alika e Ray continueremo verso Aer in direzione nord-ovest, alla ricerca di Octavia. Non sto a spiegarvi i dettagli del percorso poiché finirei solo per confondervi, l'importante è che vi ricordiate che Brutto lo prendiamo noi, perché c'è la possibilità che la ragazza venga fatta spostare e dobbiamo sempre essere in grado di rintracciarla.»

Annuii, anche se ancora non riuscivo a mandar giù l'idea di non poter far parte del gruppo di ricerca di Octavia. A lungo avevo provato a convincerli, ma non c'era stato verso: dovevo continuare il mio viaggio verso Goeden Fawr.

«Sicuro di essere ancora in grado di riconoscerla?» domandò Ilan a Richie in tono leggermente preoccupato.

«Certamente! Come potrei scordare il suo bel viso?» confermò Richie «Ma veniamo a voi» continuò, indicando noi quattro rimanenti «Il percorso più semplice, seppur un poco più esposto, prevede che voi torniate indietro giusto di un paio di chilometri per poi proseguire dritti lungo il verso confine» spiegò, indicando una linea tratteggiata a cui aveva apposto un pezzo di spago «L'importante è che ad un certo punto vi ricordiate di deviare verso ovest e, se i miei calcoli sono esatti, dovreste farlo all'altezza della vecchia B-015.»

Si interruppe un secondo, sollevando lo sguardo sui nostri compagni. Feci lo stesso e, come temetti, trovai gli occhi dei due ragazzi persi. Fortunatamente, April accennò un "sí" con la testa; non a caso, era stato deciso che la guida del nostro secondo gruppo sarebbe stata lei.

«Passate Ffin e Llinell verso l'entroterra del Regno» continuò, rivolgendosi in particolare alla ragazza «E a breve distanza dovreste trovarvi a Lynn» concluse, indicando un piccolo foglietto ingiallito su una rude scritta in corsivo riportava: "Lynn, fuoco".

Si trattava del breve messaggio che avevamo trovato legato alla zampa sinistra di Brutto e che, con ogni probabilità, era stato scritto da Undine stessa.

Lynn, mi avevano spiegato, era una città del Regno della Foresta, non troppo distante, per nostra fortuna, da dove ci trovavamo. Più dibattuta fu invece l'interpretazione della seconda parte del messaggio. Ilan e Richie sostenevano che fosse del nome della locanda in cui avremmo potuta trovarla, April suggerí che si trattasse di una parola chiave, magari una parola d'ordine, mentre Alika era convinta che si riferisse a Brutto e che, "matta com'era", avesse voluto dargli fuoco.

«Via ha dato il kiwi?» domandò Ray, sistemandosi il bracciale di metallo che portava al polso.

«Sei sempre il solito mal fidato» brontolò la sorella di Ilan mentre quest'ultimo annuiva sfilando da una sacca di tela quello che a tutti gli effetti poteva essere scambiato per una buccia di un kiwi.

«Qualcuno può rispiegarmi come funziona? Si tratta di un pezzo del nido del brydion, giusto?» intervenne April in tono leggermente titubante.

Lei, essendo della Nazione della Sabbia, era estranea, come me, a certe abitudini che i componenti del nostro gruppo ritenevano assolutamente normali.

«Esatto» disse Ilan «E la sua particolarità sta nel fatto che, semmai dovesse essere bruciato, la fiamma produce un odore pungente particolare. Il brydion è un animale dall'olfatto molto sviluppato e per questo, ovunque si trovi, se il proprio nido viene infiammato, questo lo percepirà. Si tratta di un richiamo naturale e assolutamente irresistibile.»

«Perciò» continuò Alika «in caso doveste accenderlo, Brutto non risponderebbe più neanche a me, ma volerebbe verso di voi senza alcun esitazione. Quindi» incalzò, marcando di più il tono della voce «vedete di usarlo solo nel caso di una vera emergenza, o giuro che questa è la volta buona che vi ammazzo.»

Solo in quel momento il ricordo della lettera di Alika riaffiorò alla mente.

«Ecco cos'era il kiwi!» pensai ad alta voce, mentre Chris annuiva, sorridendo.

«Ripensandoci» continuai, alzando un poco la voce «nel messaggio che ci avevi inviato, non avevate detto di essere in quatto?»

«E Brutto non lo conti?» esclamò Alika.

«Ah... Già» balbettai, un poco confusa, seppur contenta che nessuno fosse dovuto rimanere indietro... o peggio.

«È fatta così» mi sussurrò Chris, scuotendo leggermente la testa.

«Guarda che ti sento» bofonchiò la ragazza.

«È tutto chiaro?» domandò Richie, riportandoci all'ordine.

Annuimmo all'unisono.

«Tutto chiaro» ripeté Ilan, sollevando lo sguardo al cielo.

Una delle due lune era entrata in fase di luna nuova, scomparendo alla nostra vista, mentre la seconda risplendeva di una luce ancora più bianca del normale.

«Amser Cam» disse Chris «È tempo di Salto» specificò subito dopo.

«Avremmo potuto riportarla sulla Terra» seguì Ilan, riferendosi a Octavia.

«Non sarebbe mai partita» si aggiunse, timidamente, April con un sorriso.

«Certamente che no! Non ci avrebbe mai lasciati indietro» dissi anch'io, convinta.

«E neanche noi lo faremo» affermò Richie, afferrando il sassolino tondo che ci rappresentava sulla mappa e stringendolo in pugno.

Non ci volle molto prima che i bagagli fossero preparati e sistemati. Non fu facile doversi dividere di nuovo dai nostri compagni, soprattutto per i due fratelli, ma, prima di quanto potessi realmente rendermene conto, ci eravamo già messi in cammino, dirigendoci verso Lynn.

Angolo autrice
Ciao a tutti miei cari! Come state? Dove state trascorrendo di bello le vacanze? Io sto a Panama a fare una sorta di e volontariato con una mia amica e qui è veramente bellissimo!
È da tantissimo tempo che vi penso, desiderando pubblicare questo capitolo 17 (che so non essere staato molto lungo come i soliti, ma si trattava dell'ultimo capitolo "di passaggio" che necessitavo scrivere). Come sappiamo questo non è un numero particolarmente fortunato e scrivere queato capitolo è stata un'impresa eroica! Dovrete sapere, infatti, che a fine luglio ho provato in viaggio a scrivere di fretta e furia il testo prima di partire (autobus da Cortina a Mestre e treno da Mestre a Roma (da cui poi avrei preso l'aereo per Panama)) con il mio adorabile computer a cui si sono rotti tre tasti:
1) la "o", e ogni volta che dovevo scriverla ho fatto "Copia" e poi premo "Ctrl V" e la incollavo.
2) la "e" accentata (e anche in questo caso dovevo andare a cercarmi una "è" da qualche parte e copiarla e poi incollarla.
3) l'asterisco e il più... che in effetti non si usano tanto quanto le prime due che ho citato, ma comunque che palle.
Quindi, se nella prima parte del capitolo trovate parole senza vocali nn perch h decis di scrivere tutt in quest md da bimbaminkia (ecco cosa succede se scrivo usando la tastiera normalmente), ma perchè, appunto, può esser successo che abbia avuto una svista e non abbia incollato la lettera nel posto giusto.😅
Ovviamente poi non ho fatto in tempo a finirlo e mi sono dovuta fare inviare il file del capitolo dalla mia santa mamma e, con taaaaaaaanta (ma tanta tanta) pazienza me lo sono scaricato col pochissimo internet che avevo (e che purtroppo ancora ho) e sto finendo adesso di scriverlo col cellulare.
Semmai dovessi pubblicare questa trilogia, pubblicherò anche un piccolo libricino allegato dal nome "Le numerose disavventure quotidiane di una scrittrice".
Volevo mostrarvi due magnifiche fan-art che ho ricevuto in questi giorni: La prima è un bellissimo disegno della nostra Lydia fatto da @N_1523

E il secondo è un sexy Ilan tutto per voi, grazie a @AWiseHart

E anche per oggi è tutto, vi auguro una splendida estate, un divertente Ferragosto e tanto riposo per tutti noi, ce lo meritiamo! Un bacio grande grande a tutti!
P.S.
Amser= tempo (gallese)
Cam= passo (gallese)

TRIVIA
Come ho anticipato anche nel capitolo precedente, il nome dello zio di Zane è stato cambiato in Kimaris che, oltre ad essere un personaggio di World of Warcraft (a cui, premetto, non so giocare) era anche un marchese iracondo (probabilmente mai esistito) capace di vincere innumerevoli battaglie e di rendere abili le persone in guerra. Era in grado di nascondere profondi segreti e di rivelarli solo quando questi si ritenevano ormai da tempo perduti.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top