Capitolo 17: Cielo Notturno
OCTAVIA
Stava iniziando a fare veramente freddo.
La temperatura nel deserto sembrava un bambino che si divertiva a premere l'interruttore della luce; il passaggio dal calore asfissiante del giorno al gelo della notte era stato netto. Come non mi fosse venuta una broncopolmonite, ancora rimane un mistero.
Brevi, ma costanti, raffiche di vento smuovevano la sabbia che mi circondava, facendomi venire la pelle d'oca ogni qual volta che quelle fredde dita d'aria mi carezzavano la pelle.
Alzai lo sguardo, fissando le due lune di Ddaear Arall splendenti nel cielo.
Loro erano la chiave per tornare a casa.
La notte in cui una delle due avesse smesso di splendere, entrando nella fase di luna nuova, avrebbe segnato il momento esatto in cui avrei potuto far ritorno sulla Terra. Avrei chiesto ad Ilan o Chris di fare il Passo e sarei finalmente potuta tornare a casa.
Del resto era questo il motivo per cui li avevo seguiti invece di nascondermi alla Base, no? Per tornare il prima possibile.
Misi le mani sui fianchi e tirai indietro la testa, inarcando la schiena per stiracchiarla.
C'era una piccola parte della mia coscienza che cercava di farsi strada nella mia mente.
Non puoi veramente voler tornare a casa lasciandoli soli.
Scossi la testa.
No, Octavia, non metterti a fare la giovane eroina. Tu non appartieni a questo mondo e, anche se volessi aiutarli, non potresti comunque farlo. Saresti solo d'intralcio, non sei preparata ad affrontare una guerra.
Chiusi gli occhi, tenendo sempre la testa alzata. Quei pensieri mi avevano tormentata per tutta la giornata, contrastandosi come acqua e fuoco senza darsi pace un secondo. Avevo iniziato a sospettare di essere una lontana parente di Gollum, considerando il bipolarismo che mi aveva colto in quegli ultimi tempi.
Un'altra folata di vento mi colse impreparata, facendomi rabbrividire.
Mi strinsi nel mio maglioncino, decisamente troppo leggero, ripensando al bellissimo caminetto nella mia casa in montagna.
«Hai freddo?»
La voce di Ilan mi arrivò alle orecchie, sorprendendomi ancor più di quanto non avesse fatto la raffica di vento.
Aprii gli occhi, cercando il ragazzo che trovai seduto a terra con la schiena poggiata sul fianco del tymor accucciato.
La fredda luce delle lune rischiarava la sua figura, creando un magnifico gioco di ombre e luci suo volto. I suoi capelli erano disordinati e sembravano quasi bianchi sotto la pallida luce lunare.
«Neanche troppo» mentii.
Non dovevo esser sembrata convincente perché lui ricambiò con uno sguardo divertito come a dire: "Certo, come no".
Che non pensasse di darmi la sua giacca, pensai.
Aveva perso troppo sangue tutto quel giorno, e la sua temperatura corporea doveva essere sotto zero. E comunque, anche se fosse stato benissimo non l'avrei comunque presa. Non avevo mai accettato che mi offrissero un gelato, figuriamoci una giacca. Lo so che può sembrare stupido, ma ricevere aiuto dagli altri mi faceva sentire debole, ed io odiavo sentirmi così.
«Ti svelo un segreto?» mi disse, invece «I tymor sono tra gli animali più caldi al mondo, in pratica una coperta vivete.»
«Non ho freddo» ripetei, più testarda di un mulo.
Non mi sarei contraddetta, anche se un'altra folata di vento mi aveva colpito in pieno, facendomi penetrare il gelo fin nelle ossa.
«Del resto, sono parecchio stanca» aggiunsi, avvicinandomi all'animale e facendogli due grattini dietro l'orecchio.
Poi, con molta nonchalance, gli carezzai tutta la schiena, scendendo giù fino al punto in cui il ragazzo stava seduto e solo allora mi sedetti accanto a lui, dal lato opposto alla ferita, poggiando la schiena contro il semi-leopardo.
Madre, quanto era caldo! Se solo lo avessi saputo prima.
Ilan sorrise, continuando a tenere lo sguardo in avanti, esattamente dove lo avevo puntato io poco tempo prima.
«Sono ipnotiche, non è così?» mi chiese, riferendosi alle lune.
Annuii senza dire nulla.
«Quando eravamo molto piccoli, io e mia sorella uscivamo di nascosto, senza dir nulla ai nostri genitori, per andare a vedere il raggio di luce che queste emanano in certi periodi dell'anno» continuò lui.
Sorella? mi chiesi, non sapevo ne avesse una.
«Nostro nonno era l'unico a sapere di queste nostre piccole fughe, ma non diceva nulla ai nostri genitori. Anzi, era stato lui a trasmetterci la passione per il cielo notturno.»
Fece una pausa nella quale non potei fare a meno di sorridere.
«Sai anche mio nonno è appassionato all'astronomia» dissi, rendendomi subito dopo conto della differenza tra il suo era ed il mio è.
Sperai che non ci avesse prestato troppa attenzione e continuai «Infatti, ha tramandato questo suo amore a mia madre che, successivamente, ha trasmesso a me. Mio nonno dice sempre che è una passione che gli ha istillato mia nonna. Non parla spesso di lei, è morta moltissimo tempo fa, ma ogni volta che la ricorda non manca mai di menzionare questo suo amore.»
Alzai lo sguardo al cielo. Miliardi di schizzi bianchi cospargevano il cielo in modo irregolarmente armonico. Era come vedere un quadro di Pollock, un pavimento su cui era caduta una collana di perle disperdendo le piccole sfere bianche, era come vedere miriadi di lucciole intrappolate nel manto vellutato della notte.
«Non riesco a riconoscere nessuna costellazione, però. Ma di cosa mi stupisco? Qui avete due Lune» osservai, scivolando un po' in avanti e poggiando la testa sul caldo fianco del tymor.
«Vedi quelle quattro stelle poste una di seguito all'altra?» mi disse, avvicinandosi a me ed indicando un punto nel cielo.
Feci un po' di fatica a distinguerle, ma alla fine le vidi.
«Quello è Neidr, il Serpente. Se dalla quarta stella sali in verticale, vedrai cinque altre stelle scomposte, a zig zag, quelle rappresentano il resto dei corpo di Neidr sollevato da terra e incantato dal suono del flauto di Tamer. Quella invece» continuò, spostando il dito su un ammasso di stelle chiaramente più luminose delle altre «è Iâ, la ninfa glaciale.»
Ero incantata dalle sue parole e solo in un secondo momento mi accorsi di avere la bocca aperta. La richiusi immediatamente mentre mi strofinai gli occhi con le mani, cercando di darmi una svegliata.
Non dormivo praticamente da due giorni e, da quando ci eravamo fermati, tutto il carico di sonno arretrato mi era crollato sulle spalle. Per non parlare del fatto che, per me, le storie di miti e leggende avevano sempre rappresentato la fiaba della buonanotte. Raramente mia madre mi raccontava di Cappuccetto Rosso e Biancaneve, più spesso, invece, mi amava narrarmi di Romolo e Remo, di Ercole e di Ulisse.
«Dietro ogni costellazione si nasconde sempre una storia e anche le nostre Lune ne hanno una» disse Ilan mentre io chiudevo gli occhi, alzando la testa e facendomi inondare dalla luce dei due satelliti.
«Quella di Du e Gwyn è la storia di due amanti...» sentii il ragazzo continuare, ma non potei capire il resto della storia perché sprofondai nel sonno, lasciandomi cullare dal suono della sua voce.
Angolo Autrice
Buonasera a tutti! Come va la vita? Che avete fatto ad Halloween di bello? Perché si fa così tanto i cavoli nostri? Avete ragione, scusate
Avevo pensato di fare uno speciale Halloween, ma poi ho pensato "ah ah ah, divertente... e con quale tempo?" e ho abbandonato l'idea tanto velocemente quanto l'avevo pensata.
Mi scuso tantissimo per la brevità di questo capitolo, ma vi avevo avvertiti!
Anzi se volgiamo essere sinceri questo capitolo non doveva proprio esistere, ma il capitolo 17 doveva essere quello che invece sarà il 18.
Avrei voluto proporvi qualcosa di più, ma proprio non ne ho avuto la possibilità! Sono le 21:32 e sto scrivendo il commento senza aver scritto una riga del capitolo.... Vedremo quando terminerò di scriverlo (ho finito la mattina dopo alle 7:25 perché la sera prima mi stavo addormentando sulla tastiera)
Se vogliamo essere sinceri avevo deciso di saltare questa domenica e pubblicare tipo di giovedì... ma poi un messaggio di @MagicMad_Madness mi ha fatto cambiare all'ultimo momento.
Tuttavia sapevo di non aver tempo di scrivere tutto il capitolo che avevo in mente in così poco tempo. All'inizio avevo pensato di spezzare il (prossimo) capitolo, che vi spoilero subito sarà dal punto di vista di Lydia, in due parti. Poi ho ricordato quello che mi aveva scritto @AleLoveAnimeManga nel capitolo precedente.
Il commento era: "Il prossimo capitolo sarà raccontato secondo il punto di vista di Octavia??? Dimmi di sì, dimmi di sì *Occhi supplichevoli*"
E allora ho pensato: ma potrei fare veramente un mini-capitolo dal suo punto di vista
(per la gioia di tutte le sostenitrici di una possibile ship tra loro)
Per ovvie ragioni ho deciso di dedicare questo capitolo proprio a MagicMad_Madness e AleLoveAnimeManga <3
Ovviamente sono consapevole che questo non valga proprio come capitolo, quindi come regalo per farmi perdonare la prossima settimana avremo DUE nuovi capitoli!
Ciao ciaooo!
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