PARTE PRIMA

KYLIE

Se mai mi venisse in mente di dare una svolta alla mia vita, mi trasferirei in Mongolia e vivrei insieme a una tribù. Sarebbe interessante se non fossi abituata al clima mediterraneo dello stivale d'Europa, l'Italia.
Molto probabilmente congelerei all'istante e la svolta alla mia vita la darei da morta.

In ogni caso, è già tardi e sono ancora in pigiama, quindi mi dirigo in bagno, mi lavo i denti e pesco totalmente a caso una maglia, una felpa e un paio di pantaloni dall'armadio. Sono in terza superiore e tutte le mie coetanee si truccano, ma col cavolo che rubo del tempo a dormire per usare quei cosi, tanto i ragazzi non li rimorchio comunque, ho dei capelli con gravi crisi d'identità che non riescono a capire se sono ricci o lisci, ma purtroppo al giorno d'oggi la vita costa e non posso permettermi di pagargli lo psicologo, grandi occhi marroni e della labbra corte ma carnose, tutto questo mi fa sembrare di tre o quattro anni più piccola, ma di certo ha i suoi vantaggi, nei musei, nei cinema e in tanti altri posti posso ancora fingere di avere dodici o tredici anni e prendere il biglietto per bambini.

In mezzo a tutti questi pensieri sono arrivata a scuola, mi siedo in seconda fila insieme a Giorgia e quando entra in classe la professoressa d'inglese, non riesco a non chiedermi come riesca a essere ancora viva, per carità è sempre disponibile e gentile, ma solo una strega riuscirebbe a vivere così tanto.

MICHAEL
Per una persona come me, la normalità non è mai esistita.

Stamattina sono arrivati dei cacciatori ed è stata la solita carneficina, i miei genitori odiano queste cose, ma non possono rischiare la nostra vita per quella di qualcun'altro.

Mi affaccio dalla piccola e stretta finestra, l'unica che in questa casa è concessa, d'altronde già è strano che ci sia una casa sperduta nel bosco, se ci permettessimo anche di avere uno spazio più grande e più finestre, la situazione degenererebbe e in meno di dieci minuti tutto il mondo saprebbe della famiglia di lupi mannari che vive nella periferia della città.

L'unico programma che ho per la giornata è procacciarmi qualcosa da mangiare senza farmi beccare, come sempre.

I ragazzi della mia età studiano, escono e si divertono, il mio unico compito è quello di sopravvivere, ho smesso di studiare in terza media, quattro anni fa, perché a quelli come noi non serve.

KYLIE
Volevo andare a fare una passeggiata, ma mi sono persa.
Tutto nella norma,no?

Insomma dove sono ora ci sono solo dei grandi arbusti e tanti, tantissimi insetti.
In lontananza c'è solo una casa, piccolina e malmessa.
Sarà di qualche vecchio pazzo che da giovane faceva il falegname.

L'ironia più grande è che due anni fa ho visto un film in cui una ragazzina veniva rapita e torturata da un falegname che aveva una casetta come questa.

E anche il fatto che nelle cuffie mostro stia cantando "adesso ho pure il cellulare scarico (come il mio), è proprio vero che sti cosi poi diventano parte di noi, ora entrambi stiamo andando in contro alla morte", se questo non è un segno, niente lo è.

Insomma, il mio istinto di sopravvivenza è stato sepolto molto tempo fa, quindi decido che andrò a chiedere al vecchietto della casetta come tornare a casa.
Se muoio almeno verrà fuori la trama di un bel film, o perlomeno un esilarante titolo di giornale.

Sono davanti alla casa ma non ci sono luci è c'è solo una piccola finestra.
Forse la mia considerazione è sbagliata, al posto della casa di un pazzo questo è un rifugio per drogati, non si dice mica che soffrino la luce?
O forse è un covo di vampiri?

Qualsiasi cosa sia mi batte sul tempo e non solo, anche sulla testa.

Mi risveglio, scusate il termine, ma in un buco del culo.
È tutto buio e freddo.
Ma sono curiosa, vediamo fin dove riuscirò ad aspettare.

Si presentano davanti a me due uomini alti uguale, vestiti di nero e con una fascia in faccia bucata sugli occhi.
Cazzo.
Un passamontagna era così difficile da avere?

Mi guardano, li guardo.

Devo essere proprio io quella che rompe il ghiaccio?
Che rapitori timidi.

MICHAEL
I miei genitori hanno rapito una ragazzina.
Poveretta.
Si sarà persa e per questo avrà dei traumi tutta la vita, sempre se non morirà di infarto.

Sto preparando una lozione che dovrebbe dimostrare se è una spia mandata dai regnanti o una semplice cittadina.
Opto per la seconda.
Ma se anche fosse la prima con una magia abbastanza sviluppata la sostanza non rileverebbe nulla.

Questa ragazza potrebbe essere la nostra rovina, ma viviamo talmente sul filo del rasoi che anche una cavolo di cimice potrebbe esserlo.

Non ci resta che aspettare e sperare.
Ora è tutto ciò che abbiamo.

KYLIE
I timidoni se ne sono andati.
Mi sto annoiando.
Ho sempre desiderato morire con stile, senza codardia o paura.
Loro me lo stanno rendendo più facile del previsto.

Presuppongo sia notte fonda quando mi ridegnano della loro presenza.
Però hanno in mano qualcosa.
Curioso.
Okay, è una sostanza liquida in un boccetto.
Credo sia veleno.
Cioè dei rapitori cosa potrebbero portarmi se no? Un bicchiere di coca cola?

Me l'hanno avvicinata alla bocca e mi stanno facendo cenno di berla.
Non sanno parlare?
In ogni caso, apro la bocca e ingoio.
Ricorda il sapore della tachipirina, non è male.

Non so che reazione io debba avere, ma per la prima volta mi parlano, dicendomi di mostrare la lingua.
È una cosa strana, e per un secondo penso di non farlo.
Ma alla fine li assecondo, perché credo di aver capito il gioco a cui stanno giocando.

Si guardano, e mi lasciano da sola, di nuovo.

MICHAEL
Cosa avevo detto?
Che era solo un ingenua ragazzina che stava facendo una passeggiata.
Cosa si è dimostrata essere?
Un'ingenua ragazzina che stava facendo una passeggiata.

È ora i miei cazzo di genitori hanno trovato solo una soluzione.
Dovrà restare con noi.
Merda.

Per l'esattezza, dovremo far aggiungere un letto nella mia stanza.
So che non è colpa sua, ma provo dei forti istinti omicidi nei suoi confronti.

KYLIE
La situazione è piuttosto ironica.
I due rapitori mi hanno appena fatto un monologo di due ore, in cui sostanzialmente mi hanno spiegato di essere una famiglia di lupi mannari, è che dovrò vivere con loro, perché sarebbe troppo rischioso lasciarmi andare.

Mi hanno fatto uscire da quel buco in cui mi trovavo e mi hanno mostrato la mia nuova camera e la cucina.

Ah, è dovrò condividere la camera con loro figlio.
Fantastico, cazzo.

MICHAEL
Fino a due ore fa pensavo che le cose non potessero andare peggio.
Ora che ho una sconosciuta nella mia camera, posso dire che mi sbagliavo.

Esco dalla porta, mi allontano di qualche metro e lascio che quel piccolo ma intenso e vivido brivido mi attraversi.
Se dovessi spiegarlo, direi che è come se tutti i muscoli del tuo corpo si contrassero e subito dopo si rilassasero, facendoti tremare appena.
E subito dopo ti ritrovi nel corpo di un lupo.
Da lupo è tutto totalmente diverso.
Una delle grandi differenze è camminare.
La sensazione di avere il prato morbido e leggermente bagnato sotto le zampe è impagabile.
Nonostante sia la mia più grande condanna, è liberatorio essere un lupo.

Davanti a me ho quella che sarà la mia cena, e anche quella della sconosciuta.
Che in ogni caso, dovrà adattarsi, o quello o la morte per denutrizione.

È un piccolo cinghiale nero, aspetto che si distragga per slanciarmi con le zampe posteriori e in un secondo gli sono vicino.
Gli addento il collo e non mollo la presa fino a quando lo sento afflosciarsi completamente contro le mie zanne.
Il sapore del suo sangue mi riempie la bocca e mi si attacca in gola.
Ci si fa l'abitudine.

KYLIE
Stasera mangiamo il cinghiale cacciato dal mio coinquilino.
Vorrei essere vegetariana solo per vedere la loro faccia quando sarebbe arrivato il momento di dirglielo.

Fortunatamente l'hanno cotto, odio il sapore della carne cruda.
I due rapitori si sono assicurati di chiedermi se avessi una famiglia alle spalle.
Almeno in questo gli è andata bene, nessuno a parte le mie compagne di liceo, che non faranno assolutamente nulla, potrebbe mettersi a denunciare la mia scomparsa.

KYLIE
Ho mangiato e mi sono messa nel piccolo materasso che dovrà farmi da letto.
Non volevo disturbare troppo il mio coinquilino, deve essere dura per lui e poi mi serve.

Un'altro grande problema è il bagno.
Non sono un cazzo di lupo io.
Ma evidentemente i rapitori non l'hanno capito questo.
Quindi dovrò adattarmi.
Certi compiti sono difficili.

Ahh, dimenticavo, si chiama Michael.
Banale.

MICHAEL
Kylie, non parla, non disturba.
Questo aumenta le sue aspettative di vita.
In ogni caso sta dormendo.
Questo vuol dire che possiamo cominciare la riunione di famiglia per cui stavamo aspettando il momento giusto.
È arrivato.

Siamo seduti sul tavolo della cucina, e i miei genitori stanno giustificando la loro scelta, non cambiandola.
Io direi invece che è arrivato il momento di proporre il mio secondo, di tanti è sempre più disturbanti piani, la ragazza se la beccano in camera loro.
Dopotutto sono solo in due, e hanno una stanza il doppio più grande.

KYLIE
Direi che ho fatto finta di dormire abbastanza. Mi alzo e zampillo fino a schiacciarmi al muro adiacente alla cucina.
Li sento parlare della mia sorte.
Mi dispiace doverli disilludere, ma non sono la moira, e se è per questo, nemmeno zeus.
Sono stata al loro gioco più del previsto.
È arrivato il momento di reagire.
Domani prenderò quello che mi serve, e scapperò entro l'alba.
Potranno pensare che io sia innocua, ma non lo sono.
Ho sentito abbastanza, tornò a letto e stavolta mi addormento.

MICHAEL
La riunione si è conclusa e non sono riuscito ad ottenere nulla.
La ragazza resterà con me fino a nuovo ordine.

KYLIE
flashback
2 anni prima
Ci ho provato tantissimo.
Io non ho mollato.
Non si molla mai.
E in questa continua lotta ho deluso tutti e mi sono persa.
Io non voglio tutto questo, vi prego, cosa ho fatto per meritarlo?
Io sono sempre stata brava.
Perché il mondo mi deve crollare addosso così?

1 anno prima
Un anno fa ho imparato la più grande lezione che la vita mi abbia mai dato.
Ho lasciato andare l'unica cosa di cui mi fosse sempre importato.
L'unica cosa che sfugge, è che sono stata obbligata a farlo.
Perché mi hanno tolto il mio sogno più grande, probabilmente troppo grande per essere contenuto nel mio grande ma piccolissimo cuore.
Non lo augurerei a nessuno.
Perché avere un sogno è la più grande delle fortune.
Ma avere un sogno è vederlo sempre a un passo da te, lontano di pochissimi centimetri, ma troppo per prenderlo è la più grande delle torture.

MICHAEL
3 anni prima
La maggior parte di noi prova un miliardo di emozioni in un giorno e pensa tantissime cose.
Io non penso mai nulla.
E prova una sola emozione,la rabbia.
Quindi, non c'è molto da dire per descrivermi.
Per la verità non c'è niente da dire, se dovessi scrivere le emozioni che provo in una giornata basterebbe colorare un foglio di rosso.
Suppongo che quindi i miei temi descrittivi soggettivi a scuola farebbero pena.

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