☁️ day 6

Peridot. Era un nome insolito, certo, anche più del suo, ma Ametista doveva riconoscere che le stava davvero bene. Pensandoci, non avrebbe saputo trovare nome migliore per una ragazza come lei: gli occhi dello stesso colore di quella pietra, un centinaio di differenti sfumature di verde, ed i capelli del colore del sole. E poi quella sua capacità innata di metterla a proprio agio; quando parlavano Peri sembrava sempre così tesa, ma al contempo Ametista si rilassava, come se non avesse niente da temere in sua presenza.
La ragazza dai capelli viola sospirò rumorosamente, mentre gli occhi scuri vagavano dal negozio vuoto alla strada oltre le vetrine, dove i pochi passanti proseguivano dritti, senza prestare attenzione a quel luogo.
Era da circa una settimana che Peridot non andava a trovarla, anche se non era sicura che la bionda ricambiasse la simpatia nei suoi confronti, forse davvero andava in quel posto solo per quella sua ricerca. Doveva aver capito che non correva più alcun rischio ad andare in biblioteca e aveva smesso di presentarsi in quel negozietto da quattro soldi.
Eppure glielo aveva detto. Distogliendo lo sguardo per cercare di nascondere l'imbarazzo, le aveva detto di trovarla simpatica. No, non simpatica, aveva usato un altro termine, uno un po' più bizzarro ma che le aveva fatto percepire un calore al petto... accogliente.
Un sorriso leggero increspò le sue labbra carnose, chi mai avrebbe usato accogliente per descrivere una persona? Era proprio buffa, la sua Peri.
Mentre si perdeva in simili pensieri il suono della campanella giunse fievole alle sue orecchie, colpendola come una secchiata di acqua gelida sul viso. E Ametista osservò Peridot fare il suo ingresso nel negozio, con la sua solita aria goffa e impacciata.
– Era ora! – esclamò la ragazza dietro al bancone. – Si può sapere che fine avevi fatto, in questi giorni? –
– Sono stata malata – rispose la bionda, ed Amy notò che la sua voce era più nasale del solito, segno di un raffreddore che non era ancora del tutto scomparso.
Peridot si avvicinò al bancone e Ametista non si mosse, si ritrovarono a pochi centimetri l'una dall'altra, solo una superficie di legno scuro e levigato a separarle.
– Sai che ora puoi andare di nuovo in biblioteca? – domandò Amy.
– Sì, me l'hanno detto loro stessi – rispose lei, infilando una mano nella tasca della giacca. – Non sapevo che tu li conoscessi... ma... grazie – l'ultima parola fu un soffio talmente leggero che Ametista non fu certa se l'avesse sentita sul serio o solo nella sua mente. Poi Peridot estrasse il suo taccuino e lo aprì sul bancone.
– Non è che sapresti dirmi qualcosa in più sui quarzi? –
E tutto tornò come prima.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top