☁️ day 3

– Senti, come ti chiami? – le domandò un giorno, mentre -come era ormai abitudine- la osservava gironzolare per quei pochi metri quadrati.
La ragazza sobbalzò, come se fosse stata bruscamente riportata alla realtà.
– Ce l'hai un nome? – ritentò Amy, mentre le labbra rosse e carnose si distendevano in un piccolo sorriso divertito.
Lei arrossì vistosamente, voltando il capo di lato per non guardare negli occhi la ragazza dai capelli violetti. – Peridot – biascicò.
Amy rimase sorpresa da un nome così insolito e da quella bizzarra coincidenza, ma il sorrisetto sul suo viso non poté che allargarsi. – Quindi è per questo che sei così interessata alla gemme? –
– No, certo che no! – Peridot parve scaldarsi. – Sarebbe una cosa completamente illogica ed inutile! Io... voglio diventare una geologa. Sto facendo una ricerca su gemme e pietre preziose – continuò.
– Oh – disse solo, Amy. Peridot era una strana ragazza, si ritrovò a pensare; perché non fare ricerche su internet o in una libreria? Perché andare in quel posticino sperduto a chiedere informazioni ad una commessa part-timer? Ma non diede voce a quelle domande.
Cadde il silenzio per qualche attimo, congelando l'atmosfera, rendendola come di ghiaccio. Fu Peridot a parlare nuovamente, con la sua vocetta nasale tanto adorabile, senza spostare lo sguardo dai topazi che stava osservando.
– È davvero imbarazzante, avere un nome così insolito –
Amy sorrise. – Ametista –
Peridot si voltò verso di lei, scrutandola con quelle sue iridi verde brillante. – Cosa? –
– Ametista. È il mio nome –
– Oh – fu il turno della bionda, di non saper cosa ribattere. – Ma sulla targhetta c'è scritto Amy –
– Beh, è un soprannome – spiegò lei. – Tu non hai un soprannome? Qualcosa tipo... tipo Peri
Peridot scosse il capo e le ciocche bionde danzarono attorno al suo viso. – Nessuno mi chiama Peri
– Allora io sarò la prima –

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