25. Il corpo
Il Dottor Gary stava con le braccia conserte mentre parlava con lo sceriffo.
L'obitorio era freddo e inospitale, l'ambiente era asettico; i vari cassettoni di metallo e gli strumenti di lavoro erano disposti in maniera maniacale sui vari vassoi luccicanti che riflettevano la flebile luce delle lampade al neon poste sul soffitto.
«I traumi e i lividi sul corpo della ragazza c'erano già da molto tempo prima che cadesse da quel tetto. Credo sia poco probabile che sia stata spinta dopo una colluttazione» affermò il coroner.
«Gli esami tossicologici?» domandò pensieroso Kenneth mentre sfogliava il rapporto su quel caso ormai archiviato.
«La ragazza aveva assunto molto alcol e almeno tre tipi diversi di droghe. Non mi sorprende che sia stata una caduta accidentale.»
Kenneth guardò il suo interlocutore.
Il Dottor Gary era magro e slanciato, aveva capelli grigi solo ai lati della testa, mentre era calvo sulla parte centrale.
Il suo viso era scarno e i suoi occhi piccoli e azzurri.
Molti scherzavano sul fatto che non fosse molto diverso dai cadaveri su cui lavorava.
«Però è caduta all'indietro, giusto?»
Il coroner si aggiustò gli occhiali sul naso e annuì.
«C'è un leggero taglio sulla caviglia destra, probabilmente ha impattato con il piede contro il muretto per poi cadere di sotto. Ma potrebbe essere semplicemente stata talmente stordita dalle droghe e ubriaca da aver perso l'equilibrio».
«Cosa faceva da sola la notte di Capodanno su quel tetto?»
«Il poliziotto sei tu, devi darmi tu certe risposte.»
Kenneth sorrise amaro e chiuse il fascicolo sulla morte di Leah, lo sbattè sul tavolo di metallo poco distante e sospirò.
«Scusami, pensavo ad alta voce».
«Ogni tanto è bello conversare con qualcuno di vivo, quando vuoi sono qui!»
«Parli con i morti?»
«C'era un tizio a Mystic Vale che faceva di peggio...»
«Non voglio sapere altro!»
Il Dottor Gary alzo le spalle e si aggiustò il camice bianco.
«Vuoi controllare il Corpo? O sei venuto qui solo per quel fascicolo?»
«No, tranquillo, per quello ci vediamo domani. Volevo solo che mi ricordassi qualcosa sul caso di Leah Brooklyn».
«Non sono un detective, ma da quello che posso dirti facendo il mio lavoro è che sembra solo un tragico incidente».
«Quella ragazza aveva tanti nemici. Nessuno ha parlato bene di lei o sembrava dispiaciuto per quello che le è successo».
«I ragazzi sanno essere crudeli».
«E molto probabilmente uno di loro ha ucciso il Corpo, ma se avessero fatto lo stesso con Leah?»
«Il Corpo ha segni di strangolamento sulla gola, la ragazza è caduta da un tetto, le prove che posso fornirti è che queste cose sono scollegate».
«Grazie di tutto, Owen. Ci vediamo domani».
«Faccio solo il mio lavoro, Frank, ma è dura quando sul mio tavolo ci sono ragazzi così giovani».
«Ti capisco, lo è anche per noi che dobbiamo scoprire cosa è davvero successo a loro».
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