14. Giugno 2020
Mia fissava la casa davanti a sé; non andava spesso in quel quartiere, lì le abitazioni erano più vecchie e malridotte di dove viveva lei.
Si avvicinò titubante alla porta rovinata, entrando nel cortiletto poco curato che divideva la piccola proprietà privata dalla strada.
Diversi pensieri le ronzavano in testa, al Ballo aveva fatto un casino con Noah ed Eva e ora si sentiva dannatamente in colpa.
Era sicura che la prima persona a cui dovesse scusa fosse Skylar, visto che aveva baciato la sua ragazza.
Mia prese un respiro profondo e poi chinò la testa verso lo zerbino malconcio posto di fronte all'ingresso.
Strinse in pugno il tessuto leggero del vestito chiaro a tema floreale che le copriva il busto fino a sopra il ginocchio.
Infine, con coraggio, alzò la mano e bussò due volte sulla porta di legno sbiadito.
Ci fu un lungo silenzio durante il quale pensò di scappare a gambe levate; non era mai stata da Skylar quando erano amiche, e ci andava ora, dopo che non si parlavano da settimane?
La giovane ispanica pensò che tanto sarebbe stato meglio andare via, dato che nessuno arrivava ad accoglierla.
Si voltò appena e pochi attimi dopo l'uscio si spalancò.
Skylar era avvolta da un asciugamano; aveva ancora gambe e braccia ricoperte da goccioline d'acqua che facevano brillare la pelle scura.
«Scusami! Non sapevo fossi impegnata» esordì imbarazzata Mia.
«Vuoi entrare? Non sono nelle condizioni di chiacchierare sull'uscio» rispose secca l'afroamericana.
L'ispanica annuì appena e poi accettò l'invito entrando in casa.
Rispetto all'esterno, dentro era tutto più carino e accogliente, la inquietavano solo le maschere tribali appese ai muri e i lampadari un po' lugubri per i suoi gusti.
«Mi devo scusare per altro, non solo per averti interrotta durante la doccia» mormorò Mia.
«Tranquilla, avevo finito».
«Vedi... Noi siamo amiche e io sono stata scorretta».
«Molto» replicò glaciale Skylar.
Mia fece una pausa e si morse un labbro guardando il pavimento piastrellato.
«Ti chiedo scusa per avere baciato Eva».
«Eravate ubriachi tutti e tre».
«Sì! Se tu fossi stata lì non sarebbe mai successo...»
«Io c'ero...ho fatto solo tanto ritardo».
Mia deglutì e si voltò di scatto.
«Quindi ci hai visti?»
«Sì».
La giovane ispanica fece un lungo respiro e poi si girò con gli occhi lucidi ma piena di coraggio.
«Eva è stata importante per me, anche se io non lo sono stata per lei. Mi ha fatto scoprire una parte di me che non conoscevo e, grazie a questo, ho anche pensato che tra me e te potesse esserci qualcosa» disse tutto d'un fiato.
Skylar la ascoltò e si avvicinò di qualche passo.
«Io sono innamorata di Noah, ma Eva non è mai andata via dalla mia testa e con te non ho mai provato a farmi avanti perché tu e lei stavate insieme. Non puoi pensare di controllare chi ti piace e quanto ti piace».
«Eva ha baciato voi, conosco la mia ragazza e soprattutto ho visto come è andata. Anche tu mi piacevi... non abbiamo mai avuto un'occasione».
Skylar ormai era di fronte a Mia e la guardava negli occhi.
«Non posso. Io sto con Noah e tu con Eva, sono qui per scusarmi e basta».
«A me sta bene».
Una voce femminile riecheggiò nella stanza.
Eva era completamente nuda sull'uscio della porta e le osservava con malizia, il suo sguardo lussurioso passava da una all'altra senza fermarsi.
Mia rimase pietrificata da quella vista.
Mentre la cheerleader si avvicinava a loro, non riuscì a muovere un muscolo, era come se fosse sotto una specie di incantesimo mistico.
La mora azzerò la distanza tra loro, finché la sua pelle nuda aderì a Mia.
Skylar si liberò dell'asciugamano con un gesto secco e afferrò i fianchi di Eva poggiandole la bocca sul suo collo invitante.
Le labbra della cheerleader raggiunsero avide quelle di Mia.
Le lingue si scontrarono con forza; all'inizio l'ispanica sembrò volersi tirare indietro, ma poi con uno scatto violento artigliò la chioma corvina dell'altra e si abbandonò a un istinto selvaggio e urgente.
Cercò la lingua di Eva e la fece danzare con la sua in un turbine di perversione sempre più intenso, infine la succhiò lentamente prima di lasciarla andare.
Skylar continuò a leccare il collo dell'italiana, poi sul suo percorso incontrò la bocca peccaminosa di Mia e le due si baciarono, invitate da Eva che accarezzava languida i loro visi.
Finalmente le due ebbero il loro momento, lo volevano entrambe da tanto tempo.
Mia e Skylar si scambiarono un lungo bacio carico di passione, fino a quando tra loro non si insinuò la tentatrice saffica che lambì le labbra di Skylar con le sue, dando le spalle all'altra ragazza.
La bruna iniziò a posare la bocca avida sulla schiena della cheerleader e poi la sua lingua umida e calda ne percorse la colonna vertebrale fino ad arrivare alle natiche sode e alte.
La giovane dalla pelle d'ebano si inginocchiò davanti a Eva, quasi implorandola con lo sguardo, incatenato nei suoi profondi e seducenti occhi scuri, facendole intendere subito il suo desiderio.
La mora appoggiò il piede sulla spalla della fidanzata che si affrettò a lasciarvi una scia di baci sul collo soffice.
In pochi attimi, la lingua di Mia si fece strada irruenta tra le natiche di Eva mentre Skylar risaliva con dei baci lungo la gamba fino ad arrivare alla sua intimità bagnata, su cui poi si avventò famelica.
La cheerleader si lasciò andare a un grido di piacere mentre le altre due usavano la bocca e la lingua sui suoi punti più sensibili.
Quella invasione simultanea le fece riversare il capo all'indietro, con una mano artigliò la chioma bruna di Mia e con l'altra i ricci di Skylar, esortandole a farla godere ancora.
Dopo pochi minuti le tre ragazze si spostarono in camera da letto, nude e desiderose di consumare quel rapporto così complicato e perverso.
Si piacevano l'una con l'altra, che male c'era se erano in tre invece che solo in due?
La femminilità di Eva si strofinava con prepotenza contro quella di Mia, la mora abbracciava una gamba dell'ispanica mentre muoveva ritmicamente il bacino contro di lei.
Skylar si mise a cavalcioni sul viso di Mia, che si prodigò subito a donarle piacere, stringendole i glutei e baciando con foga la sua intimità.
Eva e la sua ragazza iniziarono a baciarsi con passione, per poi tenersi entrambe alla gamba alzata di Mia, e baciarle il piede mentre le loro lingue si incontravano sempre più fameliche.
Anche l'ispanica raggiunse l'orgasmo con un grido acuto.
Eva e Mia si occuparono insieme di Skylar, leccandole e baciandole il seno e insinuando le dita tra le sue labbra inferiori fino a quando non fu stremata.
Rimasero tutte e tre completamente nude, sfinite e abbracciate tra loro senza dire nulla per diversi minuti.
«Non è sbagliato quello che abbiamo fatto? Ho tradito Noah...» mormorò afflitta Mia.
«Puoi stare con noi...» rispose Skylar, accarezzandole i capelli.
«Mi spiace per il cucciolo sfigato, in realtà mi sta simpatico, ma se non è ciò che vuoi. Poi lo sai che le donne sono meglio» disse Eva raggiante toccandole il viso.
«Non fare i tuoi discorsi da saffica frustrata» intervenne Skylar.
«Noi non siamo lesbiche» puntualizzò Mia.
«Non iniziate a mettere il mantello colorato della Bi-squad per favore» affermò divertita la cheerleader.
Tutte e tre si misero a ridere.
«Voi due vi piacete, e voi piacete a me... non ho problemi a fare funzionare le cose in tre».
Mia si fece seria e acida.
«Non lo so, ho un ragazzo e poi ero solo la posta in gioco di una scommessa».
Eva non rispose e si alzò recuperando la sua biancheria per poi indossarla.
«Non era solo quello...» brontolò a voce bassa.
«Lo sapevo» ribatté Skylar.
«Cosa ha detto?» domandò Mia imitando la mora nel rivestirsi.
« Niente!» la zittì Eva con un gesto secco.
«Sapevo che tenevi a Mia, che non era solo una scommessa per te. Non capisco perché non hai il coraggio di dirglielo. Hai perfino picchiato Leah per lei».
«Chiudi quella cazzo di bocca!» ringhiò Eva serrando i pugni.
«Leah? Ti ha bucato le ruote per causa mia? Non capisco...» affermò l'ispanica.
«Ha parlato male di te, di noi, della scommessa e le ho spaccato la faccia contro il lavandino».
Eva si voltò mentre parlava e usò un tono colpevole, non le si addiceva.
Mia non disse nulla, ma una volta vestita le si avvicinò.
Una sua piccola mano si posò sulla spalla di Eva e la fece voltare, accarezzandole il viso lentamente mentre la fissava negli occhi.
Skylar restò nel letto a osservare le due con un sorriso sulle labbra.
Mia baciò dolcemente Eva, stringendola in modo amorevole.
La bruna riusciva a risultare innocente e pura in ogni cosa che faceva ed Eva non riusciva a spiegare come facesse.
Questo era uno dei motivi per cui si era innamorata per la prima volta nella sua vita.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top