9. San Valentino 2022 ( Parte 1 )
Mia avrebbe preferito stare a casa da sola, ma aveva ricevuto un invito per quella serata.
«Sarà divertente, un ammiratore segreto? Se è qualcuno che sa cosa abbiamo fatto... sai bene che c'è un'unica soluzione».
La sua Ombra ghignò malignamente nello specchio di fronte a lei.
La bruna prese alcune pillole dalla borsetta e le ingerì, sperando che facessero uscire quella presenza dalla sua testa.
Chiuse gli occhi e respirò, poi piantò lo sguardo nocciola sul suo riflesso.
Era soddisfatta dell'abito color panna che aveva indossato, risaltava molto sulla sua pelle ambrata.
L'altra parte di se stessa, quella intrappolata nello specchio, sembrò non muoversi e parlare, rimase inanimata.
L'ispanica guardò il suo smartphone, un nuovo messaggio del suo ammiratore segreto le arrivò indicandole la posizione precisa dove si sarebbero incontrati.
Pensò che fosse una pessima idea avare un appuntamento al buio proprio a San Valentino, ma era da tempo che non si concedeva di conoscere qualcuno dopo quello che era accaduto nel bosco diversi mesi prima.
Skylar alzò lo sguardo dal telefono quando vide qualcuno palesarsi vicino a lei.
«Anche tu qui in coda?» domandò Xavier sorridendole.
La giovane annuì, posando velocemente lo sguardo sul ragazzo.
L'abito blu elettrico e la camicia bianca spiccavano sulla pelle abbronzata. La giovane non poté negare che stava davvero bene vestito così, quasi arrossì ad averlo vicino.
«Come mai non sei entrata con Ethan?» chiese il francese facendo qualche passo con lei, visto che altri clienti erano entrati nel locale. Nonostante questo la calca lì davanti impediva anche solo di vedere bene ciò che li circondava.
«Quelli dei Reapers li hanno fatti entrare subito, così ci ha potuto prenotare un privè» disse Skylar indicando l'ingresso.
«I poteri forti!» ribatté divertito Xavier, poi si morse il labbro inferiore e scoppiò in una risata contagiosa.
«Dov'è Amelie?» domandò incuriosita la ragazza, dopo aver smesso di sorridere.
«Lei ora è con le cheerleader, le Super Sisters o come si chiamano loro. Ha fatto la stessa cosa del tuo fidanzato: entrata da VIP e ci ha prenotato un tavolo e una bottiglia di champagne» mormorò il ragazzo alzando le spalle allenate.
«Stiamo con persone influenti allora!» affermò entusiasta Skylar.
«Qui la squadra di nuoto non conta un cazzo, altrimenti lo sarei anche io!»
«Purtroppo sono importanti solo la squadra di football e le cheerleader, io odio entrambi, quindi ...»
«Ma sei fidanzata con il Capitaine!»
Skylar lo fulminò con lo sguardo.
«Non chiamarlo così o potrei ucciderti!»
«Il soprannome che gli ha dato la tizia italiana, vero?»
La ragazza annuì infastidita.
«Perché non andate d'accoro?»
Erano quasi arrivati all'ingresso, quindi pronti a entrare.
«Questa è una lunga storia, te la racconterò un'altra volta magari!»
Yuna era seduta su uno dei divanetti in ecopelle rossi mentre sorseggiava un drink dello stesso colore, con addosso il suo tubino scarlatto sembrava mimetizzarsi alla perfezione.
Izan al suo fianco, vestito di bianco, alzò un sopracciglio mentre a sua volta si portava un bicchiere di Vodka lemon alle labbra.
«Siamo davvero qui solo per spiare Mia? Chi ti ha detto che alla fine verrà?» domandò il moro curioso.
«Me l'ha detto Eva» rispose secca l' ex cheerleader, mettendosi la cannuccia nera in bocca.
L'ispanico rimase sorpreso e alzò un sopracciglio.
«Le parli di nuovo, ma non mi hai sempre detto che secondo te ...»
«La sto usando, di solito lei fa lo stesso con le altre persone, ora è lei la mia pedina» lo interruppe glaciale lei.
Izan sorrise amaramente e schioccò la lingua sul palato.
«Dovresti rilassarti ogni tanto sono mesi che ...»
L'atleta venne nuovamente interrotto, questa volta da Chazz che arrivò con un Long Island in mano mentre fissava la mora al suo fianco.
«Disturbo?» domandò sardonico, sapendo già la risposta.
Sfoggiò un sorriso beffardo e si passo una mano fra i capelli corvini.
«Sì» ribatté secca Yuna guardando alle sue spalle, sperando di vedere Mia entrare nel locale, invece notò Skylar e il tizio nuovo di cui non ricordava il nome.
Sbuffò e poi iniziò a muovere nervosamente il piede, che dondolava, visto le sue gambe accavallate.
«No, non disturbi! Ti cedo il posto, vado a farmi due shot al tavolo dei Reapers!» affermò Izan alzandosi e dando una pacca sulla spalla all'altro ragazzo.
Poi fece un occhiolino alla sua amica e imitò un cenno di approvazione verso il nuovo arrivato.
Yuna lo incenerì con lo sguardo mentre si allontanava divertito.
«Devi chiedermi scusa per l'altra volta» affermò il moro bevendo il suo drink con nonchalance.
Si riferì a una delle innumerevoli volte che lo aveva trattato di merda.
«No, non credo che lo farò».
«Come il meme su Capitan America?»
Yuna rimase in silenzio per un lungo attimo e i suoi occhi divennero lucidi.
Tante cose le ricordavano Noah, anche se lei stava cercano di rimuoverle tutte per non pensarci, ma era dannatamente difficile.
«Non sopporto più quelle cazzate dei supereroi, gli anime e quelle robacce da nerd».
«Quindi prima ti piacevano?»
«Sì, ma è complicato e non voglio parlarne» sbottò e girò il viso dall'altra parte per non guardarlo.
Finì per vedere Jamie e Jennifer che ballavano e si divertivano, la cosa le messe solo più malinconia, pensò che forse fosse meglio guardare quel tizio negli occhi.
Chazz annuì e lentamente avvolse le spalle della ragazza, visto che aveva notato la sua espressione sofferente.
La giovane s'irrigidì, ma non lo scostò, in quel momento aveva bisogno di un po' di calore umano, inoltre ormai sapeva che non era il tipo da allungare le mani senza motivo, era la prima volta che faceva una cosa simile con lei.
«Perché non molli con me?»
Fu il lui a zittirsi per un lungo istante, poi espirò e riprese parola.
«Perché provi il mio stesso dolore, è semplicemente in due è più facile sopportarlo».
Yuna sorrise amaramente, ma in maniera molto genuina come non faceva da tempo.
«Io credo fossi un eroe pronto salvarmi dai miei demoni interiori o stronzate simili».
Chazz rise di gusto e scosse la testa.
«Sono più egoista di quello che pensi, e non sono un cazzo di eroe, non fa per me» affermò alzando le spalle.
«Ne sei avvero sicuro?» gli domandò poggiando appena la guancia sulla sua spalla e alzando lo sguardo.
Il ragazzo deglutì e la guardò negli occhi, poi voltò il viso appena, giusto il tempo per posare il bicchiere vuoto, ma si pietrificò all'istante, era come se avesse visto un fantasma.
Non mosse un muscolo e non pronunciò alcuna parola.
«Scusami, io... ecco, devo andare!» mormorò alzandosi di scatto.
Yuna rimase interdetta, non lo aveva mai visto così, era lei che di solito se ne andava piantandolo in asso. Lo seguì con lo sguardo, poi lo perse di vista in mezzo alla gente.
Decise che avrebbe mandato a fanculo Mia e avrebbe cercato di capire cosa avesse Chazz.
Dopotutto la stava avvero aiutando a superare la sua ossessione.
Mia salì le scale del locale, pronta a incontrare il suo ammiratore segreto, quando capì chi fosse rimase sbalordita, tra tutte le possibili opzioni, non aveva minimamente pensato a quella persona.
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