31. La festa di Halloween
Chazz osservò lo smartphone leggendo l'ennesimo messaggio di Yuna, la quale lo aggiornava sulla sue condizioni di salute.
«Ha ancora la febbre, ha detto che è meglio che non andiamo da lei perché vuole riposare» affermò il ragazzo , guardando Eva seduta vicino a una delle tombe nel cimitero dove s' incontravano spesso negli ultimi mesi. La loro amicizia ormai era solida e passavano molto tempo insieme.
«Dille che non ci faccia brutti scherzi proprio alla festa dei morti, sarebbe troppa a tema schiattare oggi. Devo ammettere, però, che sarebbe iconico per una queen come lei!» scherzò la mora, per poi bere un lungo sorso dalla bottiglia di birra che stringeva tra le dita smaltate di rosso.
Chazz ridacchiò e mandò il messaggio. Imitò l'amica sorseggiando a sua volta dalla lattina che teneva a portata di mano su una lapide.
«Ha detto che possiamo baciargli il culo e ha inserito il dito medio, l'emoticon del bacio e la gif di una tipa che twerka» annunciò leggendo la risposta inviata dalla sua fidanzata.
«L'ho già fatto una volta, le e piaciuto così tanto?» ribatté maliziosa la mora.
«Ma che diavolo...»
«Sei sicuro che non vuoi andare alla festa sul promontorio?» incalzò poi subito Eva, stringendosi nel lungo cappotto scuro che indossava.
Chazz non fece domande su ciò che la ragazza aveva appena detto.
«No, stiamo qui ancora un pochino e poi me ne vado a dormire».
Eva bevve ancora e poi posò lo sguardo sul suo amico.
«Hai più sentito Zoey?»
«Mi ha invitato a quella festa, ma l'ho ghostata».
Eva sorrise divertita.
«Ghostare ad Halloween! Credo che sia epico e poetico allo stesso tempo» ribattè alzando la birra verso di lui, per poi sorseggiarla ancora una volta.
«Scommetto che ti ha chiesto di scopare e di rivedervi almeno quindici volte dopo quella serata» sentenziò ironico il giovane finendo la sua lattina.
«Sì, più o meno... immagino tu ci sia passato molte volte con lei».
«Ho perso il conto».
«Prima o poi la smette?» chiese preoccupata Eva passandosi una mano sulla chioma corvina.
«Non starle appresso. Non fare il mio errore, perché è una ragazza distruttiva verso gli altri e verso se stessa» sentenziò dispiaciuto Chazz scuotendo la testa.
«Immagino in che condizioni patetiche sia a quella festa allora... ma non è un problema nostro!» concluse infine Eva scolando l'ultima parte di birra rimasta nella bottiglia.
Ethan era già abbastanza alticcio, nel mentre passeggiava nello spiazzo dove varie auto erano parcheggiate. Era tutto addobbato per la festa di Halloween, che si stava svolgendo lì sul promontorio, le vetture, gli alberi e perfino i lampioni avevano appesi decorazioni di mostri e animali spaventosi.
Sfilò l'ennesima birra da uno dei cartoni nel retro del suo fuoristrada e poi si avvicinò a due giovani che si baciavano nel punto in cui l'avevano fatto spesso lui e tante altri ragazzi e ragazze.
Guardò la luna piena a argentea e ridacchiò in maniera rumorosa interrompendoli di proposito.
«Vi siete beccati il postio miglioreper limonare, bravi!»
Li indicò con la bottiglia e poi la portò alle labbra.
«Non hai uno dei tuoi tre partner da importunare, devi venire per forza da noi?» sbottò Izan alzando le mani, per poi farle scorrere lungo i fianchi.
«Succhiamelo, tanto c'eri abituato!» gli rispose a tono il capitano dei Reapers, alzando il dito medio nella sua direzione.
Il suo ex fece per scagliarsi verso di lui, ma Kyle lo trattenne frapponendosi tra i due.
«Questo bad boy uscito da un romanzo trash per teenager arrapate è stato davvero con te?» domandò ironico.
«Come cazzo mi hai chiamato?»
Ethan alzò la voce, poggiando minaccioso una mano sulla spalla di Kyle.
Izan scattò e lo spintonò, facendogli cadere la birra e insultandolo in uno spagnolo incomprensibile agli altri due.
«Io e te che litighiamo come i vecchi tempi, vuoi tornare con me per caso? Il cameriere ti ha già scocciato?» provocò il quarterback con arroganza.
Kyle finì di trattenere il suo fidanzato e si voltò di scatto afferrando Ethan per il giubbotto.
«Levati dal cazzo o quelle che non ti ha mai dato lui, te le do io tutte in una volta!» gli ringhiò contro furioso.
L'altro non rispose. ma mosse la testa in avanti colpendolo con la fronte sul naso.
Poco dopo si beccò un pugno sullo zigomo da Izan.
La successiva zuffa durò poco perché, all'improvviso, comparve Skylar, assistita da alcuni spettatori del conflitto per sedarlo sul nascere.
«Ma che diamine ti è preso? Sei già ubriaco?» urlò la giovane fissando il fidanzato negli occhi.
«Non finisce qui, ti faccio fuori, stronzo! A te e quel bastardo!» sbraitò Ethan tenendosi la faccia che gli doleva.
«Datti una calmata! Smettila!» lo strattonò Skylar inviperita.
«Mollami! Levati dai coglioni pure tu, non ho bisogno di una balia!» se la scrollò malamente di dosso lasciandola interdetta.
«Ma vattene a fanculo!» gli gridò dietro furibonda, mentre si allontanava in cerca di Amelie e Xavier.
Zoey si avvicinò a Ethan, appoggiato solitario alla sua auto mentre usava una lattina di birra come se fosse una busta di ghiaccio sul livido che aveva sulla guancia.
«Ehy, straniero!» salutò accostandosi a lui con fare sensuale.
Lui roteò gli occhi al cielo.
«Ma che cazzo... ci mancavi solo tu, la stalker di Eva!»
«Mi chiamo Zoey, maleducato!»
«Sai quanto cazzo me ne frega!» mormorò infastidito.
«Antipatico del cazzo».
«Mai quanto il tuo ex!»
Zoey scoppiò a ridere, gli strappò la lattina di mano aprendola e iniziando a bere da essa.
«Ma che cazzo, mi serviva!» brontolò sempre più irritato.
«Vengo in pace, dai. Ho capito che stasera vuoi divertirti senza regole, ma purtroppo una delle fidanzatine ti sta col fiato sul collo» mentre parlava, gli ripassò la birra e prese dalla tasca del chiodo in pelle una bustina con delle piccole pasticche blu all'interno.
Ethan bevve dalla lattina e fece un ghigno.
«Quanto ti devo per una di quelle?»
Zoey fece finta di pensare e poi gli poggiò un dito smaltato di nero sulle labbra.
«Un solo bacio...» affermò con voce calda, per poi prendere una pasticca e poggiarsela sulla lingua.
Il ragazzo si passò una mano sulla faccia e poi tra i capelli sorridendo in maniera maliziosa, poi alzò le spalle allenate incrociando lo sguardo con quello di lei.
Il volgare bacio tra loro servì a far passare la droga da una lingua all'altra, Zoey intensificò quel contatto e Ethan la lasciò fare per poi succhiarle avidamente il labbro inferiore.
La giovane poi si alzò facendogli un occhiolino.
«Divertirti, mi raccomando» gli disse prendendo a sua volta una pasticca, ingerendola prima di allontanarsi camminando all'indietro.
Ethan alzò il pollice verso di lei con un sorriso ebete per poi stendersi sul cofano dell'auto a guardare il cielo scuro, aspettando che la sostanza ingerita facesse effetto.
Xavier e Amelie raggiunsero Skylar e la videro parecchio abbattuta, seduta su tronco cavo a guardare il nulla.
«Che succede?» chiesero i due in coro.
«Ethan si è ubriacato e sta facendo il coglione, non so cosa diavolo gli stia prendendo, non ha mai fatto così con me» mormorò quasi piangendo.
I francesi cercarono di consolarla con un abbraccio.
«Dov'è adesso?» domandò Xavier preoccupato.
Skylar scosse la testa.
«Non ne ho idea, non vorrei si mettesse nei guai, stava già attaccando briga con Izan e Kyle».
«Non ho capito perché debba fare così lo stronzo» sospirò sconfitta Amelie.
«Vado a cercarlo, voi state qui nel caso torni da queste parti » sentenziò solenne Xavier dando un baciò sulla tempia alla bionda e una carezza sul viso a Skylar.
Le due annuirono e lui si allontanò a passo svelto.
Ethan fissò il suo smartphone e poi premette il tasto della registrazione vocale.
«Biondina, a volte penso che dovremmo scappare io e te lontano da tutto e tutti. Sei l'unica che non mi fa la predica per nulla e che mi ama e apprezza per ciò che sono. Ultimamente faccio fatica a non poter stare da solo con te. Skylar e Xavier a volte sono troppo pesanti, ma tu sei qualcosa di speciale e unico per me. Inoltre Eva mi ha promesso una bella limonata in tre se tu la bacerai di nuovo...
So che sarete tutti pronti a cercarmi, ma spero proprio che tra tutti e tre a trovarmi sarai proprio tu. Così una volta soli nel bosco al buio potremmo...» il tono biascicante del ragazzo s'interruppe perché venne spinto da dietro da qualcuno. Il cellulare cadde a terra nel fogliame sottostante.
«Cosa cazzo ti sei messo in testa? Eh?» gridò Xavier spingendolo ancora una volta.
«Avanti, calmati... non fare così, sai che mi piaci anche tu» mormorò intontito dalla droga e dall'alcol il capitano dei Reapers.
«Cosa diavolo ti sei calato e scolato?» domandò il francese indispettito.
«Shhh, non è importante, vieni qui...» lo provocò malizioso Ethan, mettendo le mani ai lati del suo viso per poi provare a baciarlo.
«Levati del cazzo! Ho sentito cosa hai in quel messaggio vocale ad Amelie!» sbraitò Xavier spingendolo con forza ancora una volta.
Ethan impattò con la nuca contro un albero alle sue spalle e cadde seduto contro il tronco.
Si lamentò per il dolore, ma all'altro ragazzo non sembrò importare perché gli puntò contro il dito iniziando a imprecare in francese contro di lui.
«Dammi una mano, dai su... » chiese il capitano dei Reapers, cercando di trovare l'equilibrio da solo, ma fallendo.
«No! Sai che c'è? Per me puoi rimanere in questo cazzo di bosco fino a domani mattina, vattene a fanculo! Ho chiuso con te!» sbraitò Xavier per poi alzare le mani in un gesto eloquente.
Non ascoltò ciò che il partner disse perché si allontanò a passo svelto, sparendo tra gli alberi e la boscaglia nera che parve inghiottirlo.
«La verità, amico mio, è che senza di te è tutto una merda. Mi manchi da morire, non sai cosa darei per vederti un ultima volta» disse triste Izan per poi singhiozzare e bere vodka dalla bottiglia che teneva in mano.
Il ragazzo era fermo nel punto dove era stato ritrovato il Corpo ripescato dal lago.
«Ucciderei per passare un'ultima serata insieme, come abbiamo fatto per tanti anni, fin da bambini. Ho amato dei ragazzi, ma l'affetto che avevo per te superava qualsiasi cosa, ti ho sempre voluto bene come a un fratello, ma tu ora non ci sei e il mio cuore a volte è come se...» il giovane si fermò di colpo perché una risata sguaiata lo fece sobbalzare.
«Non so se è perché mi pulsa la testa, perché ho preso delle pasticche o per tutte le bottiglie di birra che ho bevuto, ma queste stronzate melodrammatiche sono davvero entusiasmanti» biascicò Ethan barcollando verso il suo ex.
«Cosa cazzo hai fumato o ti sei preso? Levati di torno o farai una brutta fine questa volta, ti avverto!» gridò Izan con il viso rosso colmo di dolore, rabbia e lacrime.
L'altro lo applaudì in maniera teatrale, schernendolo e ghignando.
«Davvero, è stato quasi commovente, anzi credo che patetico sia la cosa più giusta da dire. Penso che se lo sfigato fosse ancora vivo si suiciderebbe dopo aver sentito queste stronzate melense» continuò Ethan, appoggiandosi a un albero vicino per via di un giramento di testa, era stordito dalle droghe, dagli alcolici e dalla botta sulla nuca.
Izan si avvicinò tremante dalla furia verso il suo compagno di squadra.
«Non osare parlare di lui, sei un essere spregevole, meriteresti tu di essere morto tu non lui!»
Ethan scoppiò a ridere e poi riprese a prenderlo in giro.
«Perché? Ho fatto tutte le cose che ha fatto lui, ma sono vivo! Sono meglio di lui; ho avuto una relazione con Yuna, mi sono scopato Mia, ma almeno non mi sono fatto ammazzare da lei! Certo che farsi uccidere da una ragazzina così minuta, innocua e innocente è qualcosa proprio di umiliante, ma da un povero sfigato di merda cosi ci si potre...»
La bottiglia di vodka saettò rapida dalla mano di Izan alla tempia di Ethan.
La forza che ci mise fu devastante.
Il suono del vetro che impattava brutale sulla testa fu l'unico rumore che si percepì nel bosco, visto che la voce del capitano dei Reapers si era interrotta in maniera brusca e improvvisa.
Il sangue iniziò a colare copioso dalla ferita, mentre il vetro si era frantumato in mille pezzi.
Ethan rimase con la bocca spalancata, un suono gutturale era l'unica cosa che riuscirono a emettere le sue corde vocale. Il suo sguardo perso nel vuoto si spense all'improvviso, barcollò all'indietro verso un dislivello scivoloso e ripido, il quale si estendeva di qualche metro sulla parte sottostante della radura dove stavano i due.
Izan fu rapido ad afferrarlo per la giacca dei Reapers prima che cadesse giù.
Lo fissò con odio e disprezzo.
«Avresti potuto essere la persona più importante per me mentre soffrivo per Noah. Saresti dovuto rimanere al mio fianco e invece mi hai abbandonato. Tu non meriti di essere salvato, sei solo spazzatura!» asserì glaciale spingendolo all'indietro.
Il quarterback ruzzolò giù dal pendio in malo modo, rotolando in maniera dolorosa e veloce, capitolò infine con la testa contro un pesante masso alla fine di quel ripido dislivello.
La sua vita finì così, dopo quel devastante impatto tra il suo cranio e la nuda e dura roccia.
Izan rimase a osservare l'accaduto senza riuscire a muovere un muscolo, riuscì a farlo solo quando qualcuno apparse al suo fianco dal nulla facendolo sobbalzare.
Noah lo guardò intensamente con espressione triste e poi guardò il cadavere di Ethan in fondo al pendio.
«Cos'hai fatto amico mio... perché?» gli chiese con gli occhi azzurri pieni di lacrime, passandosi le mani tra i capelli biondi e lunghi facendo trapelare tutta la sua preoccupazione con quel gesto disperato.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top