Non mi lasciare

La fragile passerella di metallo tremò sotto i suoi piedi, mentre Luke Skywalker cercava disperatamente un appiglio.

Avrebbe dovuto essere una normale missione di sabotaggio. Lui e un gruppo di suoi compagni della Rouge Squadron si erano infiltrati in una fabbrica imperiale di caccia TIE ed erano anche quasi riusciti a completare la missione, cioè far saltare in aria l'intero magazzino delle navicelle.

Prima che arrivasse Vader.

Un brivido nella Forza aveva annunciato l'arrivo del Signore dei Sith, che sosteneva di essere il padre di Luke, e il giovane Jedi si era affrettato a far scappare gli altri, utilizzando sé stesso come diversivo. Aveva incrociato la maschera di Vader in un corridoio laterale e aveva iniziato un blando duello di spade laser, al quale il suo presunto progenitore aveva partecipato senza troppo entusiasmo.

Non c'era traccia della furia di Bespin qui, solo una profonda apatia, come se stesse andando avanti con il pilota automatico.

Questo fino a quando il duello non li aveva portati sulle passerelle che si ergevano a duecento metri di altezza sull'hangar principale. A quanto pareva, gli esplosivi che Luke e la sua squadra avevano piazzato in precedenza, avevano deciso di funzionare, causando un piccola scossa di terremoto in tutta la struttura.

Luke barcollò e cercò di aggrapparsi alla ringhiera, mentre il ferro cominciava a cedere. Vader era fermo proprio sulla porta del corridoio da cui erano venuti, e si sporgeva verso di lui. Il suo atteggiamento, con la mano lievemente alzata e il piede destro in avanti, dava un'impressione di incertezza e indecisione.

Luke aggrottò le sopracciglia, ponderando suo padre, quando il ferro della passerella cedette del tutto e l'improvvisa sensazione di vuoto gli invase lo stomaco, facendo scomparire dalla sua mente qualunque altro pensiero all'infuori della morte imminente.

Luke chiuse gli occhi e si preparò per la lunga discesa verso il pavimento... che non arrivò mai.

Una mano metallica si era stretta attorno al suo polso, sorreggendolo sospeso nel vuoto. Luke alzò lo sguardo sorpreso, per incontrare la maschera impassibile di Darth Vader. Suo padre si era piegato su un ginocchio e lo aveva salvato. Il cuore si scaldo con qualcosa di indefinito, mentre le stesse emozioni di Vader rombavano attraverso la Forza, ben protette, ma vagamente percepibili per il ragazzo.

Luke fissò suo padre e, superando orgoglio, paura, vergogna e risentimento, mormorò. "Ti prego, non mi lasciare!"

La mano di Vader si strinse ancora di più intorno al suo braccio. "Non ti lascerò cadere, Luke."

Luke fissò suo padre, sperando per la prima volta di poter vedere il suo viso, di potervi leggere le emozioni che provava. Poi, un sorriso timido si fece strada sul suo viso. "Lo prometti?"

Vader parve stupito, ma dopo qualche secondo rispose, con la sua voce baritonale stranamente dolce. "Lo prometto."

"Mi aspetto che tu mantenga quella promessa." Ribattè Luke con un sorriso stanco, ma eloquente, mentre Vader lentamente lo tirava su, al sicuro sul piano solido.

Quando Luke toccò il suolo, si ritrovò nel cerchio delle braccia di suo padre, che si chiusero per qualche secondo intorno a lui. Luke ci stava stranamente comodo in quel posto.

La mente di Vader ronzava di preoccupazione e sollievo prima che potesse concentrarsi sulle parole di suo figlio e sul loro significato.

"Non ti lascerò cadere." In nessun senso, nemmeno nell'oscurità.

Ragazzo furbo.

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