Il risveglio notturno

Tornai a casa dopo un lungo turno di lavoro, la stanchezza mi aveva così sopraffatto che mi stesi sul divano, già con la certezza di addormentarmici.

E così accadde.

Mi svegliò un bussare alla porta dell'appartamento.

Quel rumore doveva essere stato insistente, perché il mio sonno non è dei più leggeri.

Provai ad aprire gli occhi, ma non ci riuscii.
Il sonno mi aveva così assuefatto che i miei occhi erano come incollati ed i miei movimenti impercettibili.

Ricrollai in un sonno profondo senza rendermene conto.

Bussarono ancora.

Questa volta, nonostante ancora non riuscissi ad aprire gli occhi, decisi con convinzione di alzarmi.

La distanza tra il divano e la porta era circa 6 metri.

Mi alzai a tentoni, riprovai ad aprire gli occhi, i quali lasciarono una minuscola finestra di visuale.
Confusa e sbiadita.

C'era qualcosa di diverso in casa, per quanto io riuscissi a vedere.
Il tavolo nella zona giorno era spostato ed accanto alla tv mancavano delle candele.

Nel mentre, l'insistente rumore alla porta era svanito.

Che stessi sognando anche questa volta?

Sin da piccola soffrivo di falsi risvegli, sognavo spesso di svegliarmi durante la notte, nella mia stanza, con la convinzione di essere realmente sveglia.

Con il tempo, trovai dei metodi per gestire questi sogni. Ad esempio il guardare l'ambiente che mi circondava, per capire se fossi sveglia davvero, oppure no.

I miei occhi si stavano richiudendo. La mia forza di volontà di tenerli aperti era molto debole in quel momento.

Decisi di utilizzare un metodo classico, forse troppo banale.

Mi diedi un pizzicotto sul braccio.

Sentivo il dolore.

Ero sveglia.

In quel momento sentii un tonfo soffocato alla porta.
Pensai che chi aveva bussato poco prima dovesse essere ancora lí fuori.

Arrivai alla porta quasi a tentoni, vedendo poco ed in modo sfocato.

Ancora più a tentoni cercai di aprire la porta, togliendo il chiavistello e girando la chiave nella toppa.

Quando la chiave fece l'ultimo scatto, la porta si spalancò e, dal pianerottolo, una mano mi prese la spalla e mi tirò verso di sè.

In quel momento mi svegliai davvero.

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