Capitolo 11

I suoi occhi verdi fissi sui miei.

"che c'è?" domandai

"quanto dovrà durare questa storia?" domandò a sua volta

"lasciami" dissi lievemente guardando la stretta che aveva sulla mia mano

"rispondimi almeno!" disse

" e tu lasciami!" ripetei scontrosa e ritrassi la mano.

Lo guardai per qualche secondo, poi mi voltai per continuare a salire le scale.

Percorsi lo stretto corridoio fino a chiudermi in bagno, mi guardai allo specchio, nella mia espressione c'era rabbia, c'era la voglia di dire tutte le cose che avrei voluto gridare la sera prima.

Abbassai lo sguardo sulle mie mani, strette al lavandino, così tanto che le nocche diventarono bianche.

Mollai la presa e mi alzai i capelli, aprii l'acqua del lavandino e la lasciai scorrere fino a farla diventare fredda, dopodiché, bagnai le mani e le passai per il viso.

Riuscii a calmarmi.

Presi l'asciugamano lì accanto e lo tamponai sul viso.

Sciolsi i capelli e li raccolsi nuovamente in una treccia laterale. Ora avevo l'aria molto più ordinata e calma.

Uscii dal bagno ed entrai in camera di Kendall per cambiarmi la maglietta.

Mi piegai sulla valigia e cominciai a spostare diversi indumenti, prima di trovare quello giusto.

Sentii il rumore della porta che si chiudeva.

Mi alzai di scatto voltandomi con la maglia fra le mani.

Kendall era davanti alla porta chiusa e mi guardava con la mascella tesa.

"mi hai fatto spaventare, ma sei matto?"

"ora tu mi dici cos'è che non va!" notai il suo sforzo per mantenere la calma

"oh mio dio, ti prego apri quella porta!!" dissi indicandola

"dimmi perché non mi parli, prima!" disse avvicinandosi

La maglia mi cadde dalle mani, che stesi per tenerlo lontano.

"tu non stai bene!" dissi scuotendo la testa

"esatto, non sto bene.. perché tu non mi vuoi dire perché fai così"

"oh mio dio.. ma sei davvero così ottuso?" domandai

"quindi.. dovrei sapere il perché?"

"certo.. è stata solo colpa tua!" dissi

"quel tipo ha flirtato con te.. la mia colpa quale è stata? Quella di portarti via da lui prima che accadesse qualcosa?" disse furioso

"non è stato quello" dissi guardandolo

"e allora cosa?.. cosa ho fatto?" domandò esasperato con un pizzico di rabbia nella voce

"come è possibile che non te ne renda conto Kendall?"

"forse se tu me lo dicessi.."

Incrociai le braccia al petto per trattenere la rabbia.

"quando mi hai baciata!" dissi con insolita calma nella mia voce

"baciata?" domandò corrugando la fronte

"si, baciata" risposi scontrosa. Lui sembrò pensarci

"..sul collo" specificò lui.

"oh giusto.. questo cambia tutto, no?" dissi fredda guardando altrove.

"tu davvero ce l'hai con me per.. quello?" domandò quasi sorridendo

"lo trovi divertente?"

Non rispose, ma il sorrisetto svanì dalla sua faccia

"oh, ma certo... cosa vuoi che sia?!" dissi superandolo

"era solo un bacio" disse lui

"mi tenevi bloccata Kendall, hai cominciato anche a mordermi.." dissi spazientita

"ascolta Ellie, avevo bevuto un po'.. tu eri così bella e avevi un buon odore, non puoi biasimarmi"

"oh davvero? Non posso? Ti rendi conto di quello che dici?"

"l'ho detto appunto perché me ne rendo conto" disse avvicinandosi

Scossi la testa guardando altrove, poi tornai a guardare lui

"credevo davvero che fossi diverso? Oh mio dio..Sei esattamente come dicono gli altri.. vuoi solo andare a letto con la prima che capita.. credevo che volessi davvero essere mio amico.. ero arrivata a pensare che ci tenessi alla nostra amicizia.. io.." Kendall mi spinse verso il muro e continuò a guardarmi.

"No! Non è vero! Non sai quante volte avrei voluto baciarti. Non sai quante volte ho pensato a tutti i modi per buttarti su quel divano. Ma non l'ho mai fatto, e sai perché? Perché tu non meriti questo, non meriti uno come me, meriti molto più di questo, Ellie.. nonostante tutto io non riesco a pensare ad altro che a te, ci tengo alla nostra amicizia e, più di questo, ci tengo a te. E non conosco neanche una persona che possa davvero meritarti... lo dico solo perché voglio esserti amico.. per me è importante, non capisci, cazzo?" disse in un misto fra rabbia e paura.

Aveva i suoi occhi fissi sui miei. La mia schiena era bloccata al muro e le braccia di Kendall erano poggiate ad esso all'altezza delle mie spalle.

"non odiarmi perché non ho fatto neanche la metà di quello che desidererei" quasi sussurrò.

I miei occhi erano scesi sulle sue labbra, dischiuse e carnose, e al piercing nero.

Tornai a guardare i suoi occhi, chiari e socchiusi mentre fissavano le mie labbra.

"non odiarmi.." sussurrò ancora mentre sentivo il suo respiro caldo sempre più vicino al mio.

"non ti odio..." sussurrai chiudendo gli occhi.

L'unico rumore nella casa erano solo i nostri respiri.

"Ellie!.. siamo a casa!" sentii gridar al piano di sotto.

Riaprii gli occhi, e vidi Kendall davanti a me fare lo stesso.

Trasalii quando mi accorsi quanto realmente eravamo vicini e mi stupii del fatto che lui fece lo stesso, allontanandosi.

Si piegò prendendo la maglietta che prima mi era caduta e me la passò. Il suo sguardo era diverso, smarrito.

La presi e uscii dalla stanza dirigendomi verso il bagno.

"sono in bagno, Sarah" dissi chiudendomi la porta dietro.

Velocemente cambiai la maglietta e uscii di lì.

Scesi al piano di sotto e trovai Logan e Sarah sul divano, mi sembrava però di aver sentito anche Kendall scendere le scale.

Mi sporsi nella cucina per vedere se fosse lì.. ma niente.

"e.. Kendall?" domandai

"è appena uscito.. non ci ha neanche guardati" disse Logan alzando le spalle

"oh.. ok" risposi.

La sera ordinammo pizza, e ci mettemmo a mangiare davanti alla tv, dove stavano trasmettendo un film romantico.

**

Era arrivata la mezzanotte, Logan e Sarah andarono a dormire, io restai in salotto ad aspettare il ritorno di Kendall.

Volevo parlare con lui.. dovevo, visto le cose che mi aveva detto qualche ora prima.

Quasi mi addormentai.. quando sentii il rumore di un'auto parcheggiare davanti casa.

Ero completamente al buio e spostai un po' la coperta.

Poi la porta si aprì ed entrò Kendall affiancato da due ragazze poco vestite.

Fui grata del buio della stanza, perché non riuscì a vedermi nell'ombra.

Sapevo che intenzioni avesse con quelle due, e non avrei mai voluto rimanere lì a guardare.

Cercando di non fare rumore, raggiunsi le scale e mi chiusi in camera sua.

Mi sdraiai e provai a prendere sonno, ma non ce la feci.

Le voci, le risatine e i gridolini provenienti dal piano di sotto mi facevano venire voglia di vomitare e, nonostante il cuscino premuto sulla faccia, non riuscii ad allontanare quei rumori.

Più volte pensai di uscire di casa, ma l'immagine che avrei trovato scendendo le scale sarebbe stata delle peggiori, quindi rimasi lì.

Nello stesso momento in cui riuscivo a chiudere gli occhi, i gridolini al piano di sotto, si facevano sempre più profondi, facendomi venire i brividi nel letto.

Sembrava lo facessero apposta.

Poi, dopo circa un'ora, immagino, i rumori si placarono.

Sospettai che tutto fosse finito.

Quando sentii la porta d'entrata chiudersi e dei passi per le scale, ne ebbi la conferma.

Ogni passò sulle scale, faceva battere un po' di più il mio cuore, ma era paura.

Spalancò la porta inondando la stanza della luce del corridoio, chiusi gli occhi fingendo di dormire.

Lo sentii avvicinarsi al letto e mi strinsi sempre di più alle coperte.

Sentii il rumore del tiretto che si apriva e poi si richiudeva.

Aveva estratto dal comodino un paio di boxer e se li stava infilando. Dopodiché alzò le coperte e ci si infilò.

Sentivo il suo corpo sudato e accaldato accanto a me, era di spalle, e cadde subito in un profondo sonno.

Aprii gli occhi, la luce della luna che filtrava dalla finestra gli illuminò la schiena, risaltandone il sudore.

Sentii subito la puzza di whisky, immaginai che avesse bevuto, e non poco.

Mi alzai dal letto cautamente e uscii dalla stanza.

Scesi in salotto, spostai la coperta dalla poltrona e me la stesi addosso.

Lanciai un'occhiata al divano, ridotto ovviamente in pessime condizioni, la stuoia era abbassata e i cuscini erano sparsi in modo disordinato, anche sul pavimento.

Presi un grande respiro, e dopo un po', finalmente, riuscii ad addormentarmi.








Holaaaaa! Perdonate la mia assenza ma sono stata una settimana fuori.
Here I am.. there you are.. comments below. . NOW!!
Elli xx

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top