22. Galen
-Tu?!- strillai io. Il ragazzo mi guardò disorientato, come se non capisse chi fossi. In collera per quel suo comportamento, gli puntai un dito al petto, premendo contro la sua veste e costringendolo ad indietreggiare. Era come se la luna avesse iniziato a risplendere ancor di più, illuminando quasi a giorno la porzione di campo erbato dove ci trovavamo. Ma nonostante quell'argentea luce lunare, i miei sentimenti negativi non accennavano a mutare. Sentivo che avrei potuto spaccare un muro con i soli pugni e sentii la familiare energia del plasma fluire in tutto il mio corpo.
D'improvviso sentii una mano sulla spalla: era Dylan, che mi guardava con aria agitata. Girando la testa verso di lui scoprii che ero avvolta dalla luce multicolore che, secondo il racconto del ragazzo, mi aveva permesso di bloccare la tempesta di sabbia. I capelli mi svolazzavano confusamente sulle spalle e intorno al mio viso, solleticandomi le guance. Le due luci, dorata del plasma e argentata della luna, creavano un'atmosfera surreale, tutt'intorno a noi, come una piccola galassia splendente in un immenso cielo blu.
-Stai facendo di nuovo quella cosa- mi fece notare Dylan. Capello Azzurro mi aveva fatta irritare un bel po' nel giro di soli tre secondi, ma mi convinsi che inveire (seppur con un certo stile, come ci si aspetterebbe dalla sottoscritta) non sarebbe servito a nulla. Inspirai più volte, decisa a rilassare i nervi, finché non mi calmai del tutto. Allontanai il dito dal petto di Capello Azzurro e lo guardai male, malissimo, sperando che quel tocco di durezza non guastasse troppo. Ma a sistemarlo ci pensò Alyson. La ragazza fece uno strano movimento con le dita e attorno ai polsi di Capello Azzurro si materializzò una nebbiolina bianca che luccicava in modo abbastanza inquietante a causa della luna.
-Ti terrà bloccato lì, non potrai fare nessuna magia o attaccarci in nessun modo- il ragazzo guardò Alyson a bocca semi aperta, un po' spaventato oppure sorpreso.
-Cos'è, ti hanno rubato la lingua?- chiesi cercando di sembrare il più distaccata possibile, seppur mantenendo un tono calmo. La parte dell' "Algida Regina delle Nevi" mi si addiceva quanto un sacco della spazzatura al posto dei vestiti, ma non potevo certo fare gli occhi da gattino e pregarlo in ginocchio: doveva spiegarci perché aveva commesso un'azione tanto crudele e orribile.
-Io...- cominciò -io non capisco...- mormorò smarrito.
-Cosa non capisci, eh?- ecco una dimostrazione fresca fresca della scarsa saldezza dei miei nervi. Strinsi il pugno fiammeggiante di plasma e glielo avvicinai alla faccia. Da inebetito e colmo di panico, il suo sguardo divenne più sicuro. Non era spavaldo... sembrava più che mi avesse riconosciuta dopo una lunga osservazione.
-Plasma!- esclamò.
-Sì, e con ciò?- chiesi lievemente a disagio. Che aveva intenzione di fare?
Il ragazzo non rispose. Così azzardai la domanda cruciale: -Perché l'hai fatto?-
-Fatto cosa?- domandò lui non più tanto tranquillamente.
-Hai... hai ucciso la nostra amica!- urlai io emanando nuovamente luce.
-Oh. Non... non sono stato io...-
-Ma davvero? Ti abbiamo visto!- intervenne Dylan, stringendomi nuovamente la spalla. Se aveva intenzione di bucarmi la pelle, be', stava per riuscirci!
-Diciamo che... ero io fisicamente. Non volevo farlo, non la conoscevo nemmeno! Ero come... posseduto- sgranai gli occhi e mi girai di scatto verso Dylan.
-Posseduto, hai detto?- sussurrai. Dylan ricambiò il mio sguardo, nei suoi occhi si poteva vedere che era preoccupato e sbalordito quanto me. -Dylan, pensi che...?- lui annuì.
Ci spostammo di qualche metro e tirai Alyson per un polso, avvicinandola. Le raccontai di quando Dylan mi aveva confidato di essere stato posseduto mentre cercava di rubarmi la chiave. Lei fissò lo sguardo a terra, probabilmente soppesando le mie parole.
-Non sappiamo se possiamo fidarci di lui- disse poi ad alta voce, in modo tale che anche Capello Azzurro la sentisse.
-Ma di me vi siete fidate- disse Dylan, aggrottando la fronte.
-Tu non hai ucciso nessuno o dimostrato un'elevata concentrazione di sadismo- gli feci notare io.
-Giusto- fece lui.
-Maschi- borbottò Alyson.
-Quindi? Che cosa ne facciamo di lui?- domandai. Se era veramente stato posseduto, come Dylan, erano due le cose certe. Uno, qualcuno cercava di possedere le persone e magari ci voleva anche ostacolare e due, non aveva risucchiato Elise in quel vortice nero di sua spontanea volontà e non era esattamente un pericolo.
-Direi, prima di tutto, di cercare di capire come si chiama- esordì Alyson.
-Bene. Come ti chiami?- chiesi a Capello Azzurro voltandomi a guardarlo.
-Galen-
Mi avvicinai a Galen e lo studiai più da vicino. Il suo volto era illuminato dalla pallida luce che incombeva su di noi, quasi decisa ad imitare il sole. Il suo tatuaggio era piuttosto bizzarro: occupava gran parte della metà destra del suo viso, in un motivo che sembrava formato da due specie di lance, posizionate sopra e sotto l'occhio. Poteva avere la mia età o, al massimo, un paio d'anni in più, forse come Dylan. Aveva uno sguardo che sembrava sinceramente pentito, ma molti cattivi sono anche bravi attori, quindi chi lo sa... I suoi occhi erano di un blu limpido come l'acqua dell'oceano, proprio come i suoi capelli.
Mi fissò anche lui per un attimo, ma non si era imbambolato. Il suo sguardo era indagatorio, anzi, curioso, come se volesse capire meglio le mie intenzioni.
-Non è stabile- disse ad alta voce, spezzando il silenzio che si era creato senza che me ne accorgessi.
-Cosa?- domandai. Che cosa non era stabile...?
-Il tuo plasma non è ancora stabile- ripeté. Guardai di sottecchi Alyson ma anche lei aveva l'aria non starci capendo un accidente.
-E quindi...?-
Fece un segno con i polsi rivolto ad Alyson, chiedendole di sciogliere le manette informi che gli aleggiavano intorno tranquillamente.
-Un solo passo falso e ti ritrovi appeso a testa in giù per essere strapazzato come un uovo- lo minacciò lei, e schioccando le dita la nebbia scomparve così com'era apparsa.
-Grazie- disse lui. Inaspettatamente, fece un gesto che ci fece balzare tutti in aria, in allerta. Tese il braccio in fuori e colpì il terreno con un getto di luce azzurra.
Lo guardai con aria interrogativa, cosa avrebbe dovuto significare? Alyson si stava già preparando a mantenere la minaccia fatta, quando lui spiegò.
-Il plasma assume un colore preciso una volta che il mago (o maga) ha raggiunto le capacità per controllarlo nella sua forma più potente-
-Che... che cos...?-
-Il plasma assum-
-Sì, sì, ho sentito quello che hai detto- allontanai un capello fastidioso che si ostinava a starmi sugli occhi. -Ma vorrei sapere cosa c'entra con me-
-Il tuo plasma non ha un colore. Il fascio di luce principale che sembra giallo o dorato, in realtà è bianco. La luce solare, o lunare, a volte, fa quell'effetto quando si riflette. Quel bianco sta a significare che tutti i colori possibili del plasma sono ancora lì a contornare il tuo fascio di luce. Il plasma instabile non è potente quanto quello definitivo, anche se non di molto, ed è più pericoloso perché non è del tutto formato e controllabile-
-Tu come le sai queste cose?- chiesi riflettendo sulle parole di Galen.
-L'hai visto anche tu, il mio plasma-
-Tu usi la mia stessa magia?-
-Sì, però è piuttosto rara. Lo è ancor di più quando qualcuno ci nasce direttamente. Il mio plasma è derivato da una maledizione scagliatami quando ero molto piccolo. I miei genitori sono riusciti a curarmi, in parte. Oltre al plasma, mi è rimasta una specie di marchio- s'indicò il tatuaggio sull'occhio -e i capelli blu- sorrise rivelando i suoi denti bianchi.
"Ah" fu tutto quello che riuscii a dire. Rimasi per un po' in silenzio. Anche lui aveva la magia del plasma. Io avevo acquisito il potere cadendo nel pozzo dopo essere scappata dal castello, lui come conseguenza di una maledizione.
-Quindi... il tuo plasma è stabile?-
-Oh sì, da un po' di mesi ormai. Ma io ho a che fare con questa magia da anni. Non mi sorprende che il tuo sia ancora instabile dato che l'hai scoperto da pochissimo tempo-
Annuii senza un motivo preciso, poi, dato che quella era la giornata delle domande scontate, chiesi ancora:
-Il tuo plasma è blu?-
-Esatto- sorrise ancora.
-Come i tuoi capelli! Non è un po' cliché?- mi uscì così, senza che ci avessi pensato. Che domanda insolente!
-Il plasma tende ad assumere il colore dei nostri tratti maggiormente caratteristici, come i capelli o gli occhi- spiegò Galen. Non sembrava minimamente infastidito dalla mia domanda. Forse riteneva che era normale porsi domande simili in un momento come quello.
-Secondo te, il mio plasma che colore avrà?-
-Questo non posso dirlo io. Può anche prendere un colore che rispecchia un tratto particolare del nostro carattere. Non sono certo che si possa scegliere interamente con la propria volontà, ma si può dare il proprio contributo-
-Ehm... okay. Ma... esiste il plasma bianco?- anche questa nuova domanda mi venne così spontanea che non pensai nemmeno a quanto sarebbe potuto sembrare ovvio il tono con cui diede la risposta.
-Bianco è il simbolo della purezza, fiducia e vita. Nessuno può vivere all'infinito senza usare la Magia Nera. Non esiste plasma bianco perché finora nessuno è mai stato talmente puro da raggiungere quello stato dell'energia. Però ogni colore ha un significato e delle sfumature. Il mio è blu, come equilibrio e sensibilità, e tende all'azzurro, come lealtà.-
-E invece esiste il plasma nero?- tutte queste informazioni erano piacevoli per le mie orecchie tanto quanto magiare un chilo di cioccolato senza sentirsi male.
-Il nero rappresenta la morte e il rifiuto. La Magia Nera è nera, per l'appunto. Ma il plasma, se non è bianco non è neanche nero. Il plasma può assumere tutti gli altri colori e le loro sfumature per creare armonia. Niente è bianco o nero, e nemmeno grigio. Un passo in più per avvicinarsi alla stabilizzazione del tuo potere magico è imparare a riconoscere i colori che ti circondano.-
Era palese che Galen non intendesse che dovevo capire che la chioma dell'albero è verde, il cielo azzurro e i girasoli gialli. Si riferiva ad un significato più profondo, spirituale e di armonia con la natura. Ancora non sapevo quanto quelle parole mi sarebbero tornate utili.
-Molto bene- intervenne Alyson. Mi ero quasi dimenticata che c'erano anche lei e Dylan. Le parole di Galen erano state così... rivelatrici e profonde che mi ero concentrata a tal punto sulla spiegazione da perdere quasi coscienza del mondo circostante.
-Non appena fa giorno- decretò lanciando uno sguardo al cielo -partiamo. Tu puoi tornartene a casa-
-Vengo con voi. E comunque, io non ho più una casa-
Alyson, che parve ignorare la seconda parte di quello che aveva detto il ragazzo, ribatté:
-Non sai nemmeno dove stiamo andando- era proprio diffidente.
-Sì che lo so! Lo sanno tutti!-
-Scusa?- chiese lei strozzandosi con la sua stessa saliva.
-Cioè, non proprio tutti tutti... ma la notizia ha fatto il giro del regno in pochi giorni...-
-Lo sanno tutti- tagliò corto lei, il tono misto ad una lagna e uno sbuffo. Galen abbassò lo sguardo in segno di scuse. -Cosa si sa oltre alla destinazione?-
-So solo che un gruppo di streghe voleva raggiungere la Terra della Morte-
-Così hai pensato bene di fare una vacanza insieme a noi- borbottò lei. -Questo non va bene, non va proprio bene... no, no...- prese a mormorare.
-Nel mio villaggio non c'è niente da fare... E poi volevo vedere com'è fatta. Si dice che nessuno sappia com'è...-
-Be', io lo so- concluse Alyson con noncuranza. Galen strabuzzò gli occhi. -Ad ogni modo, dato che sei qui, puoi venire con noi. Tutt'al più potrai esserci utile come scudo umano in caso di attacco,- non seppi se fosse una battuta o un modo di offenderlo -però ti devo tenere legato, non m'interessa cosa dice il tuo karma blu- con lo stesso movimento del polso fatto in precedenza, la nebbiolina ricomparve attorno ai polsi del ragazzo. Intanto la luce della luna si stava affievolendo, tornando pian piano alla sua sfumatura delicata di sempre.
*Angolo Scrittrice*
Hello everybody! (Goodbye everybody, I've got to go! Gotta leave you all behind and face the truth... Scusate)
Come promesso nell'annuncio in bacheca, ho aggiornato! E, come ho scritto sempre nell'annuncio, oggi è un giorno moooooooolto speciale! OGGI E' IL COMPLEANNO DI MIRAJANE STRAUSS! AUGURI MIRAAAAAA!!! (Tranquilli se non la conoscete, oggi non ammazzo nessuno u.u) Lei è una delle mie ragioni di vita, la mia Waifu... Vabbè, non mi dilungo altrimenti finiamo in un monologo d'elogio per Mira-san (anche se non mi dispiacerebbe...).
Ora. Parliamo delle novità del capitolo. AW CHE CUTE CAPELLO AZZURRO. ( RachelHerondalePrior giuro che non l'ho fatto apposta a dargli un nome con la G come Gerard... quando mi è venuta l'idea del personaggio non conoscevo ancora Gerard. Però a lui vanno tutti i crediti di capelli azzurri e tatuaggio).
Comunque, vi è piaciuto il capitolo? (ma cavolo, perché lo chiedo ogni volta?)
Personalmente, mi era sembrata carina l'idea di dare un colore al plasma (valorizzando l'importanza dei colori u.u) e chissà quando il plasma della nostra cara Elena si stabilizzerà! (io lo so ma non ve lo dico)
Detto ciò, buon pomeriggio, auguri Mirajane e GOODBYYYYYYE EVERYBODYYYYYYY (poche Y?)
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