2 Capitolo Imprigionati
L'unico rumore che udivo era il battito del mio cuore
Il ritmo assomigliava ai timpani che suonavano sui campi di battaglia, quel ritmo mi era fin troppo familiare e mi faceva compagnia come una ninna nanna. Dalla mia bocca usciva un leggero suono prodotto dal mio respiro affannato. Sulla mia fronte minuscole goccioline di sudore slittavano sulle curve dolci del mio viso. Fissavo la porta di fronte a me in modo assiduo alla continua ricerca di una via di fuga, lo stanzino aveva un vago odore di bruciato che irritava i miei polmoni. Le mie mani tremavano come foglie in autunno mentre stringevano incerte la spada affilata da uno dei tanti fabbri di corte, le nocche impallidivano, tale era la forza che mi permetteva di soffocare l'impugnatura in metallo.
Se avessi stretto allo stesso modo la lama mi sarei potuta tranciare una mano.
Un leggero cigolio fu seguito da un rumore tanto fastidioso quanto assordante, la grande porta si aprii facendomi sprofondare nel buio più angosciante. Nessuna emozione, vuoto totale, il nulla più assoluto. -E' stata ben addestrata sa cosa fare- queste parole fluttuavano nella mia mente per darmi coraggio. Provai ad avanzare muovendo silenziosamente le gambe per non profanare il silenzio di quel luogo oscuro, era una specie di gattabuia dove rinchiudere i traditori. Provai ribrezzo ad entrare, l'umidità si avvertiva e l'odore sgradevole dell'aria stantia faceva senso persino ai miei polmoni, cercai di sfiorare il muro per percepire meglio lo spazio circostante, un interruttore incontrò le mie gelide dita che lo azionarono producendo un sordo click. Al centro della stanza si accese una fioca luce che illuminò parte dell'ambiente. In quell'istante il buio era più accecante della luce come i silenzi che possono essere più dolorosi delle parole. Mi voltai alla ricerca di qualcuno o qualche cosa -C'è qualcuno?- osai dire cautamente, uno strisciare di catene ruppe il silenzio ed io alzai la spada con il terrore negli occhi, -C'è qualcuno?- ripetei con voce rauca, non so se era stato uno scherzo del mio udito oppure avevo sentito bene. Qualcosa si muoveva nell'ombra facendomi venire i brividi, continuai a camminare alla ricerca dell'origine del suono sentii l'aria sussultare alle mie spalle ma non ottenni alcuna risposta. Le catene provocarono un tonfo e qualcuno o qualcosa mi fiatava sul collo emanando aria gelida. Contrassi la schiena rabbrividendo, sussultai feci qualche passo indietro inciampai contro qualcosa e caddi all'indietro.
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