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-L'odio è un sentimento così volubile, può passare dall'essere un qualcosa di così distruttivo all'essere l'emozione più meravigliosa che esista. È così sottile la barriera che lo divide dal suo opposto.-
(D.S.)
Si svegliò con un suono metallico che le rimbombava nella testa. Era insopportabile, un continuo ticchettio. Poco a poco riuscì a girarsi e ad individuarne l'origine: passi, veloci, la suola produceva quei "tick" che le facevano solo aumentare l'emicrania.
Mise a fuoco l'ambiente mentre cercava di alzarsi o perlomeno di sedersi, scontrando la schiena con una delle pareti metalliche e fredde della cella. Tutto sembrò sfocato ancora una volta, poi i suoi occhi notarono una figura scura e alta davanti a lei, aveva smesso di camminare.
Voleva indietreggiare, ma il muro di metallo su cui era appoggiata era un ostacolo a questa sua volontà.
Sollevò la testa, ma non trovò un viso, bensì i duri tratti della maschera di Kylo Ren che la fissavano. Gli occhi le si spalancarono e assunse uno sguardo truce diretto verso di lui, che rimaneva immobile di fronte a lei.
Abbassò gli occhi sulle proprie mani, notando con disappunto che erano imprigionate da delle manette elettroniche.
Contorse un poco le dita, sentendole leggermente intorpidite. Risollevò lo sguardo su di lui, per niente intimidita, anche se, in fondo, Ren aveva colto una punta di insicurezza in lei, ma Rey sperava che non si notasse in ogni caso.
-Dove...- aveva iniziato a chiedere, ma fu interrotta dalla voce distorta di Ren, che le rivolse alcune parole con tono autoritario.
-Intendi Luke? Speravo me lo potessi dire tu, quando siamo arrivati su Tatooine la vostra abitazione era deserta.- Rey rimase a dir poco stupita di ciò, la parte buona era che nessuno a parte lei era stato catturato e sapeva, in qualche modo, che Luke era al sicuro.
-Una nave ha lasciato il pianeta prima che arrivassimo, ma non il sistema.- Kylo finì di parlare e il cuore di Rey perse un battito quando si sentì sollevare da una stretta invisibile, che la portò faccia a faccia con lui. Ren portò una mano attorno al suo collo, sorreggendo in parte il peso di lei, che toccava giusto con le punte dei piedi il pavimento.
Smise di respirare mentre lui sembrava intento ad osservare ogni più piccola emozione che lei lasciava trasparire, ma non vide altro che serietà mista ad un leggero timore nei suoi occhi.
-Non essere sollevata per questo. Abbiamo ciò che ci occore e nel caso trovassimo Luke, non esiterò ad eliminarlo.-
Erano lì per lei, era ovvio. Si ricordò della prima volta che l'avevano catturata e rabbrividì al ricordo del suo incontro con Kylo su Takodana. Aveva pochi ricordi dopo che lui aveva mosso il braccio verso di lei, facendole perdere i sensi. Braccia forti strette attorno a lei che sorreggevano il suo corpo possessivamente, portò istintivamente le mani a stringere i lembi della giacca che indossava.
-Qualsiasi cosa tu voglia, non la otterrai.- si lasciò sfuggire questa frase senza pensare alle conseguenze. La presa sul suo collo si strinse rendendole quasi difficile respirare, Kylo fece scivolare una mano sulla propria maschera, togliendosela per poi buttarla a terra con rabbia. La guardò e si avvicinò pericolosamente, mettendo in mostra una cicatrice che percorreva il suo volto in diagonale come un trofeo. Rey la riconobbe come opera propria, risalente al loro scontro sulla base Starkiller.
Poi i suoi occhi, scuri, con riflessi rossastri delle luci della cella, la incatenarono con uno sguardo truce, più intenso dell'ultima volta che l'aveva visto, come se il Lato Oscuro lo stesse divorando dall'interno e mostrasse la propria opera attraverso quelle iridi oscure. Il suo respiro le sfiorò il viso, provocandole un senso di disagio.
-Lo sai che posso ottenere quello che voglio. Lo sai e senti che sono più forte, più forte di te, non mi puoi opporre resistenza. Fallo e ne subirai le conseguenze.- lui espirò pesantemente due o tre volte, riuscendo stranamente a mantenere un'insolita calma nel provare compiacimento per l'espressione strana che aveva assunto lei chiudendo gli occhi e girando la testa di lato, quasi lo temesse.
Il guanto di Ren lasciò il suo collo ormai indolenzito, lasciando che lei cercasse di mantenere l'equilibrio sulle gambe deboli, che fallirono miseramente nel tentativo per poi cedere e trascinarla a terra.
Lui si voltò, attirando a sè la maschera e lasciando quella piccola stanza metallica.
Rey lo seguì con lo sguardo finchè non scomparve e appoggiò le mani ancora imprigionate dalle manette sul collo arrossato, sentendo ancora la sua stretta e, passando le dita esitanti sulla pelle, avvertendone i segni in rilievo che aveva lasciato.
Finn si lasciò cadere pesantemente sulla sedia del copilota, di fianco a Poe, e lasciò che l'aria nei propri polmoni fuoriuscisse sotto forma di un sonoro sbuffo.
Poe gli rivolse uno sguardo divertito, che subito si tramutò in serio quando lo portò verso l'esterno dell'abitacolo del Falcon, dove le stelle emanavano una luce fioca in lontananza
-Ancora niente?-
-No, ma è tutto troppo calmo, mi rifiuto di credere che il Primo Ordine abbia abbandonato le nostre ricerche. Gli ultimi caccia che abbiamo rilevato erano distanti, ma non troppo.- rispose il pilota.
-Questo vuol dire niente energia ancora per un po'.- constatò Finn, rivolgendo un'occhiata ai vari pulsanti che vi erano in quella cabina di pilotaggio.
I sistemi erano stati spenti per precauzione assieme ai motori, l'energia principale era inattiva e il silenzio che li circondava pareva persino strano a loro, così abituati ai soliti suoni del sistema. Erano lì, nascosti nel cratere dei quel satellite, da troppo.
-Luke?- chiese Poe.
-Medita.-
-Torneremo su Bestine, basta avere pazienza. Prima di partire la nave aveva bisogno di una revisione, non è stata una sorpresa l'avaria all'iperguida, in più non avevamo programmato che Rey non fosse lì ma in giro tra le dune, se fossimo rimasti saremo stasti presi anche noi. Ti giuro che tornerei indietro anche adesso, con un sistema danneggiato e poche possibilità di riuscita, ma persino io mi rendo conto che è una cosa impossibile.-
Poe finì di parlare e il suo compagno lo fissò con un espressione a metà tra comprensione e una qualche specie di finta calma.
-Sai? Non avevo mai guardato così a lungo lo spazio, lo trovo meraviglioso, lo è sempre stato, anche quando le esplosioni della battaglia lo cospargevano di bagliori e scie dorate, ma ora è così diverso...strano da dire, io ci ho vissuto per tutta la vita, ma forse è così, forse è così facile perdersi certe cose nella fretta che ci impone il corso degli eventi.-
Indugiò ancora due secondi sul panorama calmo che vi era all'esterno, spostò le gambe, appoggiate su una console, e poggiò i piedi sul pavimento prima di alzarsi.
-Meglio dare un'occhiata a quell'avaria all'iperguida prima di partire.- disse prima di scomparire tra le paratie metalliche della nave.
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