21

-Il fatto è che viviamo troppo di speranze e illusioni. È per questo che alla fine soffriamo sempre.-
(Touka, Tokyo ghoul)

Sinceramente lo doveva ammettere: non sapeva, nel modo più semplice per definirlo, che parole utilizzare per esprimere quello che aveva nella testa.
Rassomigliava un po' al dolore, un po' alla maliconia, un po' all'incomprensione, come un senso di tristezza maturato lentamente nel tempo, in silenzio.
Tutto quello che Finn aveva vissuto e tutto quello che aveva visto nelle vite dei suoi compagni l'avevano portato a questo?
Quello che non diciamo si accumola nel corpo, si converte in insonnia, in nodi alla gola, in nostalgia, in dubbio, in tristezza...Quello che non diciamo non muore, ci uccide.
Era troppo tardi per riavvolgere il nastro e tornare a prima, all'inizio di quella lotta che aveva portato troppi ricordi e cancellato troppe vite, più di ogni altra cosa era questo di cui si era reso conto.
Un attimo di pausa e la realtà ti cade inaspettatamente addosso.
-Non lo sai, non è così?-
Con un tono più calmo del solito, Poe ruppe il silenzio, a Finn sembrò quasi che quelle parole avessero raggiunto la barriera di una parte nascosta del suo animo.
-Nemmeno io lo sapevo. Eppure è così semplice il concetto, ma al contempo tanto difficile da accettare: perderemo sempre qualcosa.-
Finn prese un respiro mentre un tuono, seguito da una luce, si propagò come un forte rombo nella sala. Le nuvole si erano mosse per tutto il giorno e, nonostante le aspettative e la stupenda e libera vista delle stelle fino a poco prima, quella sera aveva finalmente iniziato a piovere, come un temporale estivo che si scatena all'improvviso, in un cielo calmo come quello.
-Come l'ho capito? Finn, tu fai di tutto per nasconderlo, ma ogni sforzo è inutile, almeno per me.-
Aveva detto tutto in modo diretto, comprendendo appieno i suoi interrogativi inespressi, quasi che lui fosse un libro aperto.
-Ti ostini tanto per cercare di capirmi? Perchè?- d'apprima, a questa domanda, Poe fece per rispondere, poi si bloccò a metà tra il dire qualcosa e il trattenerlo, per poi deglutire e sembrare, per pochi brevi istanti, inpreparato.
Quando poco dopo ridacchiò, con una risata che nascondeva un lato nervoso, Finn lo fissò interdetto e in parte confuso dal suo comportamento.
Vide il pilota portarsi una mano tra i capelli, scompigliandoli velocemente con fare un po' agitato.
-Vuoi proprio mettermi alle strette, eh? Quanto poco riguardo che mi riservi.- disse abbassando lo sguardo a terra e portandolo poi alla vetrata che dava sul cielo in tempesta. C'erano il solo rumore della pioggia, il ticchettio delle gocce che si susseguivano sempre più veloci sul vetro e il vento che si udiva impetuoso e forte, si avventava contro la base.
-Riguardo? Non esageriamo con i termini, ho attenzione per BB-8, non per te.- si fissarono alcuni istanti, Finn non riuscendo a trattenersi, Poe con un sopracciglio alzato.
Scoppiarono a ridere, lasciando che il suono delle lori voci si disperdesse fino a calare del tutto nella grande sala.
-In realtà, non credo di avere riguardo per qualcuno, forse sono convinto che permettere ad una persona di prendere spazio nella mia mente sia pericoloso.-
Poe assunse un'espressione contrariata.
-Da quando ti conosco, non sei mai riuscito ad essere sincero con te stesso, almeno sforzati di esserlo con me.-
Finn si soffermò sulle sue parole, sulle ultime in particolare.
Con Poe sincero lo era sempre stato, forse non gli aveva mai raccontato tutto tutto, ma non gli aveva mai mentito, perciò si chiedeva perchè lo accusasse di star dicendo il falso proprio in quel momento. O si sbagliava o forse intendeva che ci fosse qualcosa che sfuggiva anche a lui.
Un'improvviso tepore lo pervase quando senza che se lo aspettasse una goccia di tè fuoriuscì dalla tazza che teneva in mano, colando lungo le sue dita e ricadendo infine a terra come piccole gocce.
Scottava. Era calda e faceva un po' male a contatto con la pelle, ma nonostante il lieve dolore, non fu completamente distratto dalla sensazione di incomprensione che sentiva. Sì, c'era qualcosa che sentiva incompleto, come un pensiero che non aveva preso una forma definita.
-È una curiosità più personale che altro e ad essere così diretto rischio, ma lo farò.- Poe si grattò il collo, infilando la mano nella tasca dei pantaloni di tuta che indossava.
Posò la tazza sul tavolo e si avvicinò a Finn, fermandosi a due passi di distanza, protendendosi con la testa un poco in avanti, a Finn sembrò quasi che lo stesse studiando e valutando la situazione prima di parlare.
-Che cos'hai paura di perdere?-
Finn non ne seppe subito il motivo, ma chiuse istintivamente gli occhi a sentire il respiro del pilota sfiorargli il naso.
Una reazione che gli apparve strana inizialmente gli provocò un senso di imbarazzo. Era strano che si sentisse a disagio, ma più che strano, poco a poco gli parve quasi naturale sentirsi così, quasi che in realtà si fosse accorto di aver già sentito questo, più e più volte, come se fosse un'emozione involontaria, senza accorgersene.
Erano state così rare le volte in cui si permetteva di far trasparire la propria timidezza e quello era uno di quei momenti.

Che cosa ...

Non poteva dire di saperlo di preciso, non lo sapeva ancora, ma era vicino ad una risposta, anche se stentava ad arrivarci. Avanzava, prima a passi, poi a parole, in seguito ad attimi di silenzio, a respiri e infine a sentimenti, un pensiero che si radica e si espande in modo delicato, ma che si rivela con l'avventatezza di un vento forte e gelido.

...aveva...

Silenziosamente Poe era riuscito ad ostacolare l'ordinario fluire dei suoi pensieri in pochi secondi. Il tè, ancora bollente, vacillò nuovamente tra le dita di Finn, che tuttavia rifiutò di sollevare le palpebre anche quando questo si riversò in piccola parte per la seconda volta sulla sua pelle. A differenza di prima, vi fu una reazione e al pilota non sfuggì il cambio del suo respiro, da lento a teso e leggermente più veloce.

...paura...

La pelle che formicolava era forse un indizio? I brividi che si arrampicavano sul suo corpo lo erano?
Piano piano realizzò la causa, che stava a poco meno di mezzo metro da lui. Era ancora il profumo del tè? Forse, in un qualche modo contorto, gli ricordava lui.

...di...

Oh, era stato un grande errore fidarsi di sè stesso, perchè, come al solito, il suo giuduzio tendeva a nascondergli molte cose. Per tutto il tempo era stato così ceco, ma in minima parte sapeva di aver cercato, seppur involontariamente, di proteggersi. Il suo carattere quasi glielo imponeva: la debolezza, non faceva parte del suo modo di essere, o almeno credeva; era iniziato tutto molto prima e solo adesso si chiedeva cosa gli stesse succedendo. Un cambiamento lento, involontario e silenzioso che in un istante si era rivelato rischioso e imprudente da parte sua. Capì che si stava portando su di una strada sbagliata... o forse era stato lui a cercarlo fin dal principio, dapprima non aveva forma, era un sentimento incompleto e inconsistente che si sfaldava fra le dita e scivolava portando con sè quella piccola parte ancora aggrappata al passato che gli rimaneva. Lo aveva abbandonato del tutto.

...perdere?

I suoi occhi si mossero sotto le palpebre, agitati, mentre sentiva il rumore di un piccolo passo dirigersi verso di lui e fermarsi ancora più vicino.

-Credi che sia giusto?- chiese in un sussurro, riferendosi alla base del loro discorso.
-Perdere qualcosa? Sì e no, ma considerando la questione a livello individuale...- Poe si protese ancora di più in avanti, osservando gli occhi di Finn muoversi velocemente sotto le palpebre -...assolutamente no.-
Sorrise a due centimetri di distanza, soffiando sulla pelle del compagno, e, riluttante,  si obbligò ad allontanarsi.
Quando riaprì gli occhi Finn era solo nella sala, ma poteva ancora sentire dei passi leggeri allontanarsi sempre più, fino a sparire.
Emise solo un sospiro.

Il lieve ticchettio del metallo ai passi di alcune guardie si stava diffondendo nella stanza, ma passò rapidamente, svanendo in poco tempo. Se ne erano susseguiti tre gruppi e nella pausa fra l'uno e l'altro Kylo poteva contare precisamente i minuti che trascorrevano, almeno fino al secondo, dopo il quale aveva ricominciato a sentire le palpebre calare ed era restato in una specie di dormiveglia incostante. Ogni tanto gli pareva di dormire profondamente, poi, con un respiro veloce, si svegliava, per poi ricadere di nuovo in quello stato tra sonno e realtà.
Sentiva un respiro poco distante un po' irregolare, ma escluso ciò vi era un tale silenzio da far sì che la stanza sembrasse vuota.
Allungò una gamba e appoggiò la testa sul ginocchio di quella che era rimasta piegata, circondandola infine con le braccia. A vederlo non si sarebbe detto che fosse pericoloso avvicinarsi, anzi, pareva che con un tocco potesse creparsi e disfarsi, ma la verità era che sì, sarebbe bastato poco, ma non per ridurlo in pezzi, bensì per farlo esplodere. Emanava una strana instabilità, pur sempre tremendamente terrorizzante.
Un fruscio di stoffa si udì nell'ambiente, inizialmente agitato, poi improvvisamente calmo. Kylo sollevò lo sguardo, individuando una Rey ancora ad occhi chiusi che si era probabilmente mossa di lato nel sonno, volgendo il viso verso di lui. Sbuffò, trovando divertente la chioma disastrata che lei si ritrovava, ma quasi adeguata al suo viso rilassato. Rey strinse le coperte e rabbrividì visibilmente, per poi spalancare improvvisamente gli occhi, lasciando interdetto il ragazzo poco distante.
Parve voler fare per alzarsi, ma dopo alcuni secondi d'indecisione, optò per rimanere dov'era mentre Kylo la fissava incuriosito.
-Sei rimasto lì tutto il tempo?- chiese fredda, guardandolo stranita.
-Sì.- a questo punto fu lei a non aver in mente le parole chiare da pronunciare, di certo non si aspettava una risposta così diretta.
Rey si sollevò con il busto, rimanendo appoggiata sul braccio sinistro che affondava nel materasso, così che i capelli si sollevassero di poco ricadendo infine sulle sue spalle.
-Io ti odio.- disse con un'incerta convinzione.
-Lo so.- si sentì rispondere e non potè fare a meno di lasciarsi prendere da un'inaspettata agitazione.
-Allora perchè sono qui?-
Kylo tirò indietro la testa, appoggiando il busto alla parete mentre un leggero sorriso si formò sulle sue labbra.
-Dipende da quello che vuoi.-
La ragazza sentì il sangue gelarsi nelle vene a quella risposta. Cosa voleva? Doveva di certo avere un desiderio? Più ci pensava più i motivi per i quali si trovava lì le sembravano inconsistenti.
-Non lo sai?- una nota di sarcasmo colpì lievemente l'orgoglio di Rey, la quale si affrettò a controbattere con tono irritato.

-Smettila di commiserarmi.-
-Non ti sto commiserando, sto cercando di capirti.-
Ren si alzò, rimanendo però nel punto in cui si trovava.
-Perchè una delle poche speranze della Resistenza è caduta quasi volontariamente nelle mani del Primo Ordine? Mi incuriosisce.-
Lo sguardo di Kylo si fece serio e lei strinse impercettibilmente le coperte.
Uno, due, tre, quattro passi leggeri e Kylo si ritrovò di fronte a Rey, studiando il suo sguardo, ora teso e rivolto verso di lui, soffermandosi sulle sue iridi. Avevano un'aria spenta, ma celavano una forza indescrivibile e a mala pena contenibile, lui l'avvertiva e ne era affascinato.
-Forse non lo desideri, ma lo brami come una necessità difficile da sopprimere.-
Posò un dito leggero poco sotto il mento della ragazza, facendole sollevare di più la testa e notando l'espressione in parte intimorita che aveva assunto.
-Io ti lascerò avere il potere che desideri.-







Ragazzi/e sono tornata!
Non so davvero come scusarmi per la lunga attesa...chiedo venia😓
Sono stata impegnata con lo studio e con mia madre da convincere in primis a farmi andare al Lucca comics e in secondo luogo a permettermi di commissionare alla sarta un secondo costume per un cosplay che stranamente è piaciuto anche a lei (miracolo!).
So che non ve ne importa nulla probabilmente dei fatti miei...

Ah...i grandi problemi della vita immagino possano essere alt- No, scherzo, andare a Lucca per me è diventata una fissa.
A voi come va la scuola?
Questi ultimi mesi sono pesanti come pochi da noi tra verifiche e interrogazioni, pensate che l'anno scorso i professori si sono ridotti all'ultima settimana per i recuperi.

Passando ad altro...
...parliamo della Marvel.
Allora, sapete che tra poco esce Infinity War? Bene, ci rendiamo conto che morirà probabilmente un casino di gente?!
Io non sono pronta.
Non. Deve. Morire. Loki.
Punto.
A proposito, qual'è il vostro personaggio preferito?

Curiosità: sto mangiando in questo momento.
(Coscienza: Non lo fai sempre?
...zitta tu.)

Spero che a voi vada tutto bene e buona fortuna per questi ultimi 52 giorni di scuola.
😄
Ci vediamo al prossimo capitolo!

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