16

- Nella vastità dell'universo, è facile perdersi.-
(Star Trek)

-Io...non posso crollare, non posso.- Rey mormorò qualcosa e Ren la osservò con curiosità.

-No.- una voce decisa, sicura, si fece strada nel corridoio, Kylo mosse lentamente qualche passo, fermandosi davanti a lei, aspettando che alzasse lo sguardo; doveva vedere i suoi occhi, doveva vedere la luce lasciarli.

Rey si alzò di colpo, indietreggiando e andando a scontrarsi con la parete fredda dietro di sè. Era con le spalle al muro.

No. No. Non posso...io...non

-Io non posso!-
Rey urlò, in preda all'agitazione. Sentiva qualcosa, una sensazione che la divorava, dall'interno. Era angosciante, come se tutte le grida che stava trattenendo la facessero tremare, era una stretta al petto che la dilaniava. Una profonda oscurità che la chiamava a sè e, purtroppo, lei sapeva bene cosa fosse.

"È nostro dovere  resistere al Lato Oscuro! Rey!" La voce lontana e ovattata di Luke fece eco nel corridoio. Sì, Rey si ricordava di quel giorno, tempo addietro, quando il suo maestro gliel'aveva detto; era un messaggio ovvio, ma pronunciato in quel modo, con convinzione e serietà, era riuscito a penetrare nella mente di lei, ricordandole ogni giorno per cosa doveva combattere.
Doveva combattere! Non doveva lasciare che vincesse, non...doveva lasciarsi...sopraffare.
-No! Smettila!- disse a metà tra un sussurro ed un grido soffocato, calde e taglienti lacrime colarono sempre più, assieme al sangue, lungo la sua guancia.

Ren rimase incantato a fissarla, come se quella visione gli avesse riportanto alla mente qualcosa. Un bagliore gli attraversò lo sguardo. Cosa...cos'era tutta quella tensione che avvertiva?
Era da tempo che non si vedeva costretto ad affrontare quelle emozioni: insicurezza, rabbia, confusione, che annebbiavano e sommergevano la mente di lei e lui non poteva fare a meno di ricordare, ricordare che, nonostante il passato dovesse essere dimenticato, quell'immagine gli riportava a galla ricordi che credeva di aver eliminato dalla memoria. Un atto di ribellione, nulla di più, ma qualcosa di molto profondo che l'aveva cambiato, stravolto e reso ciò che era; quella lotta, dentro di sè, non sarebbe mai finita, lo sapeva. Lato Oscuro, la luce, il bene, il male, sono radicati in profondità nell'animo, consumano e guariscono, uccidono e tengono in vita indipendentemente dal nostro volere. Tuttavia, in quel momento, trovò facile abbandonare la distinzione fra queste due forze opposte, ma inspiegabilmente simili, affidandosi solo all'istinto. Sì, perchè lui....
era proprio come lei.
-Tu...cerchi di resistere, ma è inutile. Fa parte di te! Non puoi seppellirlo.-
Ren si avvicinò ulteriormente, afferrando con una forza delicata un braccio di lei, per sorreggerla.

-Rey.- questa volta, il suo nome fu pronunciato in modo lieve, quasi con...gentilezza.
-Non opporti a te stessa.-

Forse lei non poteva comprendere, lei era così persa in questo mondo nel quale era stata spinta a forza. Lei era una semplice mercante di rottami, se lo ripeteva di continuo, ma, pur cercando di convincere sè stessa, non ci riusciva mai, non riusciva ad abituarsi a quella vita. Guerra, distruzione, felicità, emozioni: era questo l'universo; lei ne aveva sempre visto una piccola parte e adesso non sapeva a cosa affidarsi.

Non devo resistere?

Come poteva? Non faceva parte della sua natura? Non era forse lei, che aveva sembre vissuto resistendo, che aveva l'obbligo di combattere?
Per cosa? Per che cosa doveva combattere?
La libertà è un ideale così scontato, banale, non c'è obbiettivo più falso. Il solo concetto di libertà perde valore al solo pensarci, perchè, riflettendoci, non è forse per l'anelare di questa "libertà" che si genera il suo opposto?
Tuttavia la propria libertà...quella dipende solo da sè stessi. E Rey lo sapeva, perchè lei non era mai stata libera, no, forse non lo sarebbe mai stata. La libertà le era stata tolta, ma non era colpa di nessuno. In quell'universo chiunque poteva essere incapace di reagire e lei, pur resistendo, aveva capito, ma non del tutto accettato, il fatto di essere impotente contro di esso; dopotutto come si può andar contro all'esistenza stessa, no? Tutto ciò che si può fare è accettarla o provare rabbia nei suoi confronti.
Lei, prigioniera di quegli ideali tanto ottimisti, di quella guerra tra luce e oscurità quasi impossibile da fermare, avrebbe dovuto capirlo prima: se doveva combattere, lo avrebbe fatto per sè stessa.
Per vendetta contro quell'universo così crudele si sarebbe potuto dire, ma no, lei avrebbe solamente accettato di essere e vivere secondo ciò  che era.
Lei avrebbe stravolto le sorti di quella guerra, Kylo ne era sicuro.
Lo vedeva, nei suoi occhi: la luce oscura che li attraversava. Era una forza devastante e lui non se  la sarebbe lasciata scivolare tra le dita come se nulla fosse.

Rey vacillò sulle gambe, tremando.
Ren lasciò la presa sul suo braccio e avvicinò una mano al suo volto, sfiorandole delicatamente una guancia, lasciò che alcune gocce di sangue lo sporcassero, e si allontanò lentamente di un passo.
Il suo braccio sinistro teso verso di lei, in attesa di una sua reazione. Così, in preda ad una strana sensazione che le faceva formicolare le dita, Rey strinse la sua mano.
Poteva davvero dimenticare quello che aveva dovuto essere fino ad allora? Questo lo avrebbe scoperto.
Mentre pensava la presa di Kylo aumentò e lei, fino a poco prima intenta ad osservare la propria mano, sollevò lo sguardo.
Erano entrambi vittime di quella realtà, i loro occhi raccontavano storie incomplete, in attesa di una conclusione che, forse, sarebbero riusciti a raggiungere insieme.

Buongiorno!
Sì, non sono morta, non sono stata divorata dai giganti o da un ghoul, nè finita per sbaglio in un universo parallelo.
Era da molto tempo, probabilmente troppo, che non aggiornavo.
Vi devo delle scuse visto che all'inizio di gennaio avevo preannunciato l'uscita del nuovo capitolo entro pochi giorni.
Molti mi hanno chiesto quando avrei pubblicato di nuovo....io non ho un calendario per queste cose. Ci sono persone che pubblicano una volta, se non due, alla settimana e io inizialmente, con Don't be afraid, lo avevo fatto, ma con la scuola (maledetto liceo scientifico) e, quindi, lo studio, più altri vari problemi che ho avuto, non riesco ad aggiornare con intervalli di tempo determinati. Vi chiedo di avere pazienza, io ci tengo a questa storia e, anche se a rilento, la sto continuando.
Grazie per aver letto tutto questo "spazio autrice" e che la forza sia con voi.

P.s.: Breve sondaggio.
Qualcuno fan di anime/manga?
Sì, purtroppo ne sono diventata ossessionata. Sul serio, la mia poca vita sociale è andata a farsi fo***re.
Vi prego, capitemi.
Sono distrutta psicologicamente dopo aver letto e visto qualsiasi cosa in poco meno di due mesi e adesso ogni volta che vedo qualcuno sono tipo:

Suvvia Levi, più garbato.


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