Mentre pensavano a come sarebbero entrati all'interno della struttura, il professore mise sulla cattedra della classe, una piantina del castello.

La cartina ricopriva interamente la scrivania, come se fosse una vera e propria tovaglia da picnic. Sulla mappa del castello Moncalieri erano evidenziate le vie di entrata e di uscita.

Non c'era niente di strano in quella planimetria, era solo un pezzo di carta con delle linee. Questo era quello che ronzava in testa a Lucia mentre annuiva alle parole del professore.

Avvolta nel suo senso di smarrimento, alternava la testa di lato in lato, cercando di carpire un messaggio nascosto in quel foglio.

A volte basta solo uno sguardo diverso per vedere le cose così come sono ... e non come ci appaiono.

Mentre la voce dell'uomo si era trasformata in sottofondo, quasi non ci fosse più ormai ... Lucia girando e rigirando per gli angoli la cartina, si rese conto della presenza di un disegno dentro ad una stanza, lo stesso simbolo che aveva visto sul polso di Matteo quando lo vide per la prima volta a scuola.

Nello stesso momento in cui si sentì finalmente sicura, adatta ... protetta dal suo sguardo profondo, ed allo stesso tempo pietrificata.

Così si sentiva anche adesso, nel guardare quello stemma nero, ed intanto mille aghi le si impiantavano nella pelle .. era una sensazione troppo pungente, quasi irreale.

Un secondo dopo si svegliò. Si tirò su dal pavimento guardandosi attorno smarrita ... Era stato tutto solo un sogno?