After three months in the grave
– Sento il tuo cervello macchinare da qui – socchiudo le palpebre, cercando di prendere un respiro profondo. – E lo so, sembra una cosa che direbbe Daniel, ma che posso farci, alla fine anche io passo del tempo con lui –
– Io non ho detto assolutamente niente. –
– Ma stavi per farlo. –
– No, stavo pensando che l'erba del prato si è bruciata. E poi i fiori non sono cromaticamente abbinati, guarda che casino – mi abbasso ed inizio a sistemarli. Le dita delle mia mani tremano, non sono bene per quale motivo, ma non riescono a stare ferme.
– Rosebelle, va tutto bene? –
– Sì certo. Beh insomma sono qui, perciò... –
– Domanda retorica – anche Daisy si abbassa, iniziando a strappare i ciuffetti di erba secchi. – Era una persona buona. Ed anche un gran figo, se devo essere sincera. Spesso ti ho invidiato, avrei voluto averlo io come professore –
– Era il migliore, e poi aveva qualcosa che pochi possedevano lì dentro: l'empatia – sento un nodo formarsi alla gola, gli occhi pizzicano, ed io vorrei solo lasciarmi andare.
– Rose, stai scoppiando, lo sento. –
– No figurati – mi schiarisco la voce. Quando finirò di piangere per la qualsiasi? – Il polline, sai com'è –
– Tu non sei allergica al polline. –
– In realtà mi dà un po' di fastidio, se devo essere sincera. –
– Allora non dovresti sistemare i fiori. –
– Beh ormai ho quasi finito, e poi qualcuno doveva pur farlo – mi alzo, pulendo le mani tra di loro. – Non stanno molto meglio adesso? –
– Effettivamente non hai tutti i torti – curvo appena le labbra, soddisfatta del mio lavoro. – Sei strana oggi –
– Quante volte hai intenzione di ripetermelo? –
– Fino a quando non mi dirai che cosa ti sta succedendo. –
– Non deve per forza succedermi qualcosa – scrollo le spalle. – E comunque non penso che sia il luogo per discuterne –
– Allora ammetti... –
– Sto solo facendo una precisazione – puntualizzo. – Non stare qui ad analizzare tutte le mie parole –
–Va bene va bene – alza le mani. – Non è colpa tua comunque –
– Ti stai ripetendo molte volte oggi. –
– Sto solo facendo una precisazione – mi canzona. – Ma a parte gli scherzi, credo che sia in un posto migliore adesso –
– È con una persona che ama, questo sì – sento un nodo allo stomaco. Non dovevano riunirsi dopo così poco tempo, non è così che doveva andare.
– Non ci pensare minimamente. –
– La finisci? –
– Non puoi riportarlo indietro okay? Non puoi e basta. –
– Perché io ho potuto avere una seconda possibilità? Che cosa ho di tanto speciale? –
– Non voglio nemmeno sentirle queste cazzate, dico sul serio. –
– Non è una cazzata, è la verità. Perché io mi sono salvata così tante volte mentre lui no? –
– Rosebelle. –
– Vuoi stare zitta? – sbotto. I rami degli alberi iniziano a muoversi vorticosamente.
– Rose – poggia una mano sulla mia spalla. Ma io non la sento, sono lontana, sono da qualche altra parte. – Rose –
– Rose – spalanco le palpebre. Di fronte a me c'è Holden, con le labbra serrate. Siamo ancora al cimitero ma, questa volta, ci siamo solo io e lui, Daisy è sparita nel nulla. – Che diamine stai combinando? –
– Cosa è successo? – mi guardo intorno velocemente spaventata. Dove diamine sono finita?
– Volevi parlarmi no? Adesso sono qui. –
- Sono stata io ad invocarti? – si stringe nelle spalle. – Come faccio a sapere che non sei, in realtà, Mike? –
– Sei sospettosa di natura. –
– Sono previdente, che è diverso. –
– Una volta hai dato uno schiaffo a Daniel durante una lezione ed io ti ho fatto andare fuori per evitare che la situazione degenerasse. Era ancora il primo anno se non sbaglio. –
– Sì giusto – non mi ricordavo totalmente di quell'episodio, nonostante Daniel mi abbia fatto venire i sorci verdi inizialmente. Come ha potuto tutto questo trasformarsi in amore? – Mi dispiace per quello a proposito –
– Non preoccuparti, anche perché ancora, a distanza di anni, non capisco com'è che tu ci sia finita insieme. –
– Al cuor non si comanda, semplice – mi stringo nelle spalle, verità è che non lo so nemmeno io. Soprattutto perché, ancora oggi, abbiamo i nostri alti e bassi. Soprattutto perché, ancora oggi, ci sono giorni in cui non possiamo stare vicini. – E poi è una vita che me lo chiedo, e non ho ancora trovato risposta, perciò – l'uomo mi guarda, riducendo le palpebre a due fessure. – Comunque non ho ancora capito come sia possibile che mi trovi qui con te –
– I confini tra il tuo mondo e l'aldilà sono molto labili. –
– Ancora? – corrugo la fronte. – Credevo che la situazione si fosse risolta –
– No, si è semplicemente smesso di parlarne – abbasso lo sguardo. – Ma non a causa tua, a causa di Mike –
– Mike? –
– Quando è tornato in vita, da quel che ho capito, nell'altro mondo è cambiato qualcosa, si è creato uno squarcio che lo mette in comunicazione col regno dei vivi. –
– Inquietante – mormoro. – Perché lo sto sapendo solo adesso? –
– Era davvero necessario saperlo? Non era una cosa scontata? –
– Mi stai facendo spaventare. –
– Forse dovresti, non pensi? – prendo un respiro profondo. Un anno tranquillo, praticamente impossibile.
– È la resa dei conti – sento lo stomaco che si stringe in una morsa, seguito da un senso di nausea. – Credo di stare per sentirmi male. –
– Mi dispiace – mormora. – E mi dispiace anche di averti dato motivo di dubitare di me –
– Quella è colpa mia, com'è colpa mia se sei morto. Se mi fossi stata zitta, se non avessi detto niente, tu saresti ancora qui. –
– O forse sarei morto lo stesso, ci hai mai pensato? Sapevo troppo, e Mike sapeva che fossi dalla vostra parte, ero un danno collaterale – gonfio le guance, portando le mani sulla nuca. – Smettila di darti colpe che non hai –
– Io... –
– No – taglia corto. – Ciò di cui devi preoccuparti è laurearti, fine –
– Ma hai appena detto... –
– So benissimo cosa ho appena detto – sbotta. – Ma so anche che quest'anno è molto importante, sia per te che per tutti gli altri. Persino per Daniel, da quel che so ha tutte le carte in regola per diventare un buon medico –
– Hai visto sua madre per caso? –
– No – scuote la testa. – Ho incontrato molte persone, ma non lei –
– Quindi... –
– Non so dove sia, se devo essere sincero. –
– Potrebbe... – mi schiarisco la voce. – Potrebbe essere tornata in vita? –
– Per come stanno andando le cose, tutto è possibile – assottiglio le labbra. Questa non ci voleva, non ci voleva proprio. – Mike sta diventando ogni giorno sempre più forte –
– Non proprio quello che avrei voluto sentirmi dire. –
– Ma quello che ti aspettavi no? O non lo avresti cercato per tutta l'estate. –
– Volevo semplicemente tenere sotto controllo la situazione, di certo non avrei mai immaginato che fossimo a questo punto. –
– Lo so, ti ho tenuto sotto controllo. –
– Lui c'è? – sorride, e annuisce. – Prima si faceva vedere più spesso –
– Sa che sei diventata indipendente e che sei abbastanza forte da potertela cavare da sola, senza contare che, visto l'incidente dello scorso anno... –
– Avevo capito immediatamente non fosse lui – biascico. – Per questo penso che, insomma, potrebbe farsi vedere no? –
– Gli riferirò ciò che hai detto, non preoccuparti. –
– In realtà, adesso, lo farò molto. –
– Oh su Rosebelle, per una volta non ti affannare. –
– Ti rendi conto che mi stai dicendo cose totalmente contrastanti tra di loro? –
– Devi tenere gli occhi aperti ma devi anche goderti il tuo ultimo anno di college. –
– Ne ho altri due alle spalle. –
– Ma è la tua prima laurea – storco la bocca. In effetti non ha tutti i torti.
– Quando ci siamo diplomati... –
– Lo so – si schiarisce la voce. – Ricorda cosa è successo –
– Ho una tale paura che, alle volte, non mi lascia respirare. –
– Daniel se l'è vista brutta l'ultima volta. –
– Sì – dico. – Ho capito cosa ha provato lui in tutti questi anni, tutte le volte che ho rischiato di rimetterci la pelle, compreso quando ci sono riuscita davvero –
– Ciò che avete passato, il tempo che vi hanno rubato non tornerà più indietro, inutile che io ti menta. Ma avete ancora molto davanti, molte esperienze, molte... c'è tutta la vita da vivere. –
– Ho perso il conto di quante volte mi è stato detto. –
– Beh dovresti iniziare a crederci. –
– Non lo so James... –
– L'altra alternativa qual è? – scrolla le spalle. – Rimanere fermi ad aspettare che Mike arrivi e vi faccia fuori? –
– Non è una bella visione. -
– È meglio non avere rimpianti, fidati. Se solo potessi tornare indietro...ti assicuro che ci sono tante cose che farei – assottiglio le labbra, un gusto amaro mi invade la bocca.
– Forse non avresti dovuto dirmi niente. –
– Davvero? –
– Sì, mi è persino venuto il mal di testa. –
– A te viene il mal di testa per tutto. –
– Vero anche questo – chino leggermente il capo di lato. – Ma sai che intendo –
– Avresti preferito non sapere niente? –
– Non ne ho idea ma, di sicuro, non mi piace l'idea di dover dire ogni cosa ad i ragazzi, sto diventando peggio di un uccellaccio del malaugurio. –
– Ma figurato, ti adorano. –
– Mmmmh, non ne sarei così sicura, soprattutto se si parla di Audrey, lei mi odia davvero tanto. –
– Le passerà, fidati. È un anno importante per voi questo, un anno di cambiamenti. –
– L'anno che ci separerà definitivamente tutti – mormoro.
– Ah già vero, a questo non avevo pensato. –
– È...diciamo che sarebbe la prima volta. –
– Siete sempre stati insieme per tutti questi anni. –
– Lo so, è arrivato il momento di spiccare il volo, così da vedere se sai volare da sola – a quel punto prendo un respiro profondo, socchiudo gli occhi e, poco dopo, i miei piedi si staccano di qualche centimetro da terra. – Non era questo ciò che intendevo –
– Beh ti ho comunque dimostrato che so volare da sola. –
– Ah ah, sei diventata più furba. –
– Ho dovuto – mi stringo nelle spalle. – O non sarei sopravvissuta nemmeno per un giorno. Ricordi com'ero la prima volta che ci siamo incontrati? –
– Molto spaventata – dice. – Avevi paura che il mondo potesse mangiarti –
– Esattamente – ritorno con i piedi per terra. – Ho passato anni d'inferno, costantemente presa in giro, costantemente sbandata... –
– Non devi odiare tanto quella Rose, sei quella che sei soprattutto grazie a lei, alle decisioni che ha preso, al coraggio che ha avuto. Quella ragazzina aveva coraggio da vendere. –
– E paura nel dire la qualsiasi. –
– Ma teneva testa a Daniel. –
– Ma teneva testa a Daniel – ripeto. – Con scarsi risultati –
– Nah, sei troppo dura con te stessa, l'ho sempre pensato. –
– Lo sono sempre stata – storco la bocca. – Uno dei miei tanti difetti –
– Smettila – scuote la testa. – Smettila –
– Lo hai ripetuto due volte. –
– Per enfatizzare il concetto – riduco le palpebre a due fessure. Vorrei capire come ho fatto ad arrivare qui, come sono riuscita a teletrasportarmi in una sorta di dimensione parallela senza nemmeno accorgermene. – Adesso, però, è arrivato il momento di salutarci -
– Ho ancora tante cose da chiederti. –
– Ho finito il tempo, ma sono convinto che ci rivedremo presto. –
– James. –
– Rosebelle. –
– Mi hai lasciato più dubbi che altro. -
– Lo so e mi dispiace, ma non posso fare altro. -
– In che senso? –
– Lo capirai – prima che possa aggiungere altro, una forte luce mi acceca e lui scompare.
– Cosa devo capire? – esclamo. Ma Holden non c'è più, e non solo. Non sono più al cimitero, ma sdraiata nella stanza di Daniel, con tutti che mi guardano. – Che è successo? –
– È quello che vorremmo sapere anche noi amore mio – mi metto seduta, sbattendo un paio di volte le palpebre.
– Io e Daisy eravamo al cimitero da Holden e, ad un certo punto, lei è sparita ed io mi sono ritrovata a tu per tu con lui. Non so dirti se fosse un fantasma, però l'ho visto – il ragazzo corruga la fronte. – Non era Mike –
– Non puoi saperlo, e non sarebbe nemmeno la prima volta che entra nei tuoi sogni. –
– Non stavo dormendo. –
– Lo scorso anno... –
– Non era lui, mi ha detto delle cose che solo Holden poteva sapere. –
– Non sospettavamo che facesse il doppio gioco? –
– Ci siamo sbagliati – Daniel rotea gli occhi. – Non era Mike –
– Come fai a dirlo? –
– Perché lo scorso anno mi sono accorta immediatamente che si trattava di lui e non di mio padre – il ragazzo dischiude le labbra. – Non puoi ribattere in alcun modo –
– È svenuta per un'ora e sta già attaccando Daniel, è arte – Albus tende un braccio verso di me. – Non ha riportato alcun danno –
– Un'ora? – strabuzzo gli occhi. – Non mi è sembrato di star via un'ora –
– E invece – piega leggermente la testa di lato. – Però sembri stare bene, ci siamo preoccupati per niente –
– Al, smettila. –
– Gli stava per venire un infarto – indica Daniel. – Ha il cuore debole, lo hai davvero provato in questi anni –
– Hai finito? – sbotta.
– Io, in tutto ciò, vorrei sapere che come è andata a finire – Chris alza la mano, schiarendosi la voce. – O forse, voi due, volete ancora litigare un altro po'? –
– Che altro è successo Rose? – mormora il biondo, voltandosi verso di me.
– Mi ha raccontato alcune cose...ha detto che il confine con l'aldilà è stato indebolito da Mike quando è tornato e che quindi potranno succedere cose strane, ecco. E che devo stare sempre allerta ma che, allo stesso tempo, devo godermi questo ultimo anno, è un po' un ossimoro, non credete? –
– Secondo voi è possibile che abbia sbattuto la testa? – esclama Audrey. – Perché questa storia ha dell'inverosimile –
– Non ho sbattuto la testa – borbotto. Mi chiedo perché, dopo tutti questi anni e dopo tutto quello che è successo, ancora reagiscono in questo modo quando dico qualcosa.
– In realtà, quando sei caduta... –
– Non ho sbattuto la testa – incenerisco Daisy con lo sguardo. – Non ho sbattuto la testa –
– Sei caduta di botto, non ti ho potuta prendere, non sono Daniel. –
– Questo non me lo hai detto! – sbotta il ragazzo.
– Pensavo fosse implicito! E poi le è uscito un piccolo rivolo di sangue, pensavo te ne fossi accorto per via dei capelli incrostati. –
– Cosa? – istintivamente sfioro il retro della testa, notando come, effettivamente, ci sia qualcosa di ruvido lì. – Oh maledizione, li avevo lavati ieri! –
– Rose dobbiamo andare all'ospedale, potresti avere un trauma cranico in corso. –
– Daniel prendi un respiro profondo, non è successo niente. –
– Hai sbattuto la testa e ti è uscito sangue! –
– Ma sto bene, cioè lo ha detto pure Albus, sono lucida. –
– Questo non significa niente.
- Avete ricominciato – cantilena Chris. – State di nuovo litigando e dimenticando che ci sono altre persone qui che vorrebbero sapere di più sull'incontro ultraterreno di Rose. Insomma, vi rendete conto che è riuscita a cambiare dimensione e passare nell'aldilà così, in un battito di ciglia? –
– Un problema per volta – Daniel fa un cenno con la mano. – Prima la sua testa –
– Prima il racconto, per quel che ne sappiamo, potremmo anche essere tutti in pericolo. –
– Prima la sua testa Audrey – sibila, le iridi che si colorano velocemente di viola. – E non accetto altre opinioni –
– Sto bene – mi stringo nelle spalle. – Dico sul serio, non provo nessun dolore –
– Questo non significa niente. –
– Non ho neanche il bernoccolo – il ragazzo allunga una mano, sfiorando il punto in cui ho sbattuto ma, a quel punto, noto che, effettivamente, un po' di rigonfiamento c'è. – Come non detto –
– Noi ora andiamo. –
– Ma non c'è... –
– Rosebelle – mi incenerisce con lo sguardo. – Dobbiamo continuare ancora per molto? –
– No, se ti dai una calmata. –
– O magari sei tu che devi iniziare a ragionare. –
– Io? – sbotta. – Io sto solo cercando di darti una mano prima che sia troppo tardi! –
– Daniel sto bene. –
– Sta bene – ripete Chris. – Tanto ormai abbiamo appurato che è praticamente immortale – il volto di Daniel cambia di colpo, assumendo un'espressione triste. – Insomma due anni fa... –
– So benissimo cosa è successo due anni fa – taglia corto lui. – Ed è anche per questo che... – si blocca, sbuffando. – Mi chiedo per quale motivo continui anche solo a spiegarmi, per tutti voi sono sempre il solito esagerato, nonché un fidanzato che soffoca Rose –
– Daniel, rilassati – scuote la testa. – Andiamo all'ospedale okay? Così tu stai più tranquillo –
– E la nostra storia? – chiede Chris. – Ci lasci così? –
– James mi ha avvertito che Mike tornerà più forte di prima, e che il confine tra questo mondo e l'aldilà è particolarmente sottile ora come ora quindi occhi aperti, la persona con cui parlate potrebbe anche essere un fantasma. –
– Tutto qui? –
– Tutto qui Audrey – mi stringo nelle spalle. – Il resto sono cazzate tra me ed Holden –
– Tra te ed Holden eh? – Daniel incrocia le braccia al petto.
– Non cominciare – sibilo. – Stai passando dalla parte del torto –
– Per te sono sempre dalla parte del torto. –
– Non è assolutamente vero. –
– Invece sì. –
– No ti ho detto. –
– Sì. –
– No. –
– Sì. –
– No. –
– Avere ricominciato – borbotta Chris. – Alle volte mi chiedo come sia stato possibile per voi due arrivare a quattro anni, è assurdo – a quel punto ci guardiamo. Non è necessario che nessuno dei due parli, sappiamo esattamente cosa l'altro sta pensando.
– Se ti fa stare più tranquillo andremo all'ospedale, okay? –
– Aiuterebbe sì, ma non voglio che tu ti senta obbligata. –
– Non mi sento obbligata. –
– Hanno fatto pace – mormora Audrey. – Sono assurdi alle volte –
– Sono Daniel e Rose, che ti aspettavi? – Daisy ridacchia. – Da zero a mille e viceversa in men che non si dica? –
– Diana è ancora con River giusto? – la ragazza annuisce. – Va bene, noi due andiamo allora –
– E finisce così? –
– Non c'è altro da dire Chris, te lo assicuro. –
– Non ne sono molto convinto. –
– Problema tuo allora, ti posso assicurare che ho detto tutto quello che dovevo dire, nessun segreto. -
– Neanche io me la bevo – interviene Audrey.
– Sai che novità, tu non aspetti altro che contraddirmi, quindi. –
– Non è... –
– Possiamo andare? – dice Daniel, infastidito. – Più tempo passa più potrebbe succedere qualcosa di brutto –
– Oh per l'amor di dio – Audrey rotea gli occhi. – Quante volte dobbiamo ripeterlo? È praticamente immortale: incidenti con gli Psuché? Si è ripresa. Suicidio? Idem. L'attacco di due anni fa? È ritornata in vita dopo una manciata di ore –
– Questo tuo comportamento non ti farà avere Albus, è bene che tu lo sappia! –
– Daniel! –
– È vero! Che poi non era colpa di Mike se era così tanto acida? –
– E voi non ve ne siete neanche accorti! –
– Ti sei rinchiusa con Albus in quel postaccio! –
– Basta! – urla Daisy. – Daniel non dovevi portare Rose all'ospedale? –
– Sì hai ragione. Andiamo Greyson – mi fa un cenno con la mano ed io lo raggiungo.
– Niente teletrasporto. –
– Che? –
– Hai capito benissimo, niente teletrasporto. –
🤍🤍🤍
– Non c'è niente – Derek mostra la tac che ho appena fatto, sospirando. – Assolutamente niente. Non è che, adesso, ogni singola botta, è un trauma cranico –
– Ha perso sangue papà. –
– Beh meglio, vuol dire che la botta era superficiale. –
– Non credo funzioni così. –
– Quand'è che ti sei laureato in medicina Daniel? – il volto del ragazzo diventa rosso come un pomodoro. Immediatamente abbassa lo sguardo e, d'istinto, afferra la mia mano.
– Beh allora possiamo andare a casa no? –
– Fermi un attimo voi due – ci punta le dita contro. – Dovete ancora raccontarmi com'è successo –
– Sono inciampata, semplice. –
– Ah ah, e come mai la botta era di dietro? – io e Daniel ci guardiamo. Di solito è lui quello che inventa le scuse migliori, io mi sono sempre limitata ad appoggiarlo. – Per l'amor di dio che state combinando? –
– Niente – diciamo all'unisono.
– È Rose papà, sai che si fa sempre male. –
– Ha ragione, non posso muovere un passo senza cadere, è risaputo. –
– Non me la state raccontando giusta. –
– È sospettoso come te, è davvero incredibile quanti punti in comune abbiate. –
– Ragazzi – si toglie gli occhiali e si massaggia il ponte del naso. – Siete grandi ormai, avete ventuno anni, non facciamo questi giochetti –
– Ero al cimitero da Holden. Un'ape mi si è avvicinata, io ho indietreggiato per evitare di essere punta, sono inciampata e ho sbattuto la nuca. Era un po' imbarazzante come storia – Daniel mi guarda di traverso mentre io spero che Derek si beva questa balla colossale e per niente studiata.
– Rose ascoltami, so che eri molto legata ad Holden, per quanto inquietante possa sembrare visto che era il tuo professore, ma quel che è successo non è colpa tua – assottiglio le labbra. Tutti conoscono il mio senso di colpa, tutti sanno come mi sento.
– Se non avessi dubitato... –
– Sarebbe successo lo stesso fidati. Mike è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro. –
– Ed è ancora a piede libero – sottolineo. – Molto a cui pensare –
– Sai che stiamo facendo il possibile. –
– Lo so, ma non siamo comunque arrivati a niente. –
– Cosa avrei dovuto fare? – gonfio le guance. – Non rispondere –
– Non stavo dicendo niente. –
– Ti conosco come le mie tasche, e so quando stai per parlare e per dire la tua. –
– In effetti. –
– Quindi mi direte cosa sta succedendo o dovrò aspettare l'apocalisse? – io e Daniel ci guardiamo, sospirando. – Okay sputate il rospo –
– Eeee si ricomincia. –
– Si ricomincia. –
Sbaaam
ero molto indecisa se continuare o no (come al solito) visto che, da gloomy, i lettori sono praticamente rimasti in 3, poi però, mi sono resa conto che, forse, a voi anime mie piacerebbe sapere come va a finire. e quindi eccomi qui.
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