Back when you fit in my poems like a perfect crime
-Okay, adesso mi sono scocciato- Will chiude la radio e si schiarisce la voce. –È da quando siamo partiti che non spiaccichi parola, quindi sto iniziando seriamente a preoccuparmi-
-Sono solo molto stanca, non avevo ancora smaltito la sbornia quando ho preso il treno questa mattina, ho lo stomaco in subbuglio-
-Quindi non c'entra niente quel 'ti voglio bene' mancato?- sento di essere arrossita di nuovo, per questo, esasperata, nascondo il volto tra le mani. –Rilassati, mica hai detto di amarmi-
-Lo so, però...è stato imbarazzante-
-Ma se mia madre ti adora! Dovrei essere io quello pieno di vergogna, visto che ha ripetuto circa cinque o sei volte che mi piaci-
-Le assomigli molto comunque, esteticamente intendo-
-È vero, ma caratterialmente sono un po' più forte di lei-
-Non era necessario che mi offrisse il pranzo però-
-Finiscila Beatrice Everly, eri nostra ospite-
-La prossima volta offro io-
-Sì certo, aspetta e spera- lo guardo di traverso, le sue labbra si curvano in un sorriso. –È contenta che io non sia solo, sa benissimo che non le avrei detto degli altri appuntamenti-
-Dovresti lasciarglielo fare, alla fine è una sua decisione-
-Deve tornare a lavoro, così almeno non corre il rischio di riavvicinarsi a mio padre-
-Non credo che...-
-Ha detto che, sapendo che tu sei con me, è più tranquilla. Non chiedermelo, le sei stata simpatica a pelle, ed è contenta di sapere che ho qualcuno accanto, qualcuno a cui non importa che io sia il duca di Norfolk-
-Quando te lo ha detto?-
-Mentre eri in bagno. A proposito...-
-Non ho vomitato, rilassati- assottiglia le labbra. –È una cosa che mi chiedono tutti quelli che lo sanno, per questo cerco di farlo notare il meno possibile-
-Mi preoccupo soltanto per te Birdie, così come i tuoi amici, non puoi condannarci per questo-
-Lo so lo so e, considerando come sono stati i nostri rapporti, sei molto dolce a farlo, visto che non mi sono sempre comportata bene con te-
-Mi sto emozionando, sto scoprendo una te che non pensavo esistesse-
-Stronzo- dico, ridendo sotto i baffi.
-Senti, hai da fare questa sera?-
-No perché?-
-Ti ricordi quando ti ho detto che ero stato invitato alla premiere inglese di Animali Fantastici e dove trovarli?-
-Sì, sei un uomo fortunato-
-Ti andrebbe di venirci con me?- mi volto verso di lui, che fa lo stesso.
-E me lo chiedi? Certo che sì!- esclamo e il ragazzo sorride. –Will guarda la strada però, non voglio morire-
-Scusa, è che mi aspettavo un no-
-Perché, te lo hanno mai detto?-
-Tu praticamente sempre- ridacchia. –Comunque sto pensando che è un po' inutile tornare ad Oxford per poi ritornare a Londra di nuovo-
-Devo lavarmi e cambiarmi, e a casa ho soltanto i vestiti estivi-
-Non c'è problema, ti porto a far shopping- guarda dallo specchietto e fa inversione di marcia.
-Ma sei impazzito?! Potevamo morire!-
-Non c'era nessuna macchina, rilassati-
-Tu mi porterai al manicomio...e comunque oltre ai vestiti devo...-
-Passiamo anche da Victoria's Secret, non ti preoccupare-
-Questo è molto inopportuno- sento di essere arrossita per l'ennesima volta, mentre lui se la ride di gusto.
-Guarda che l'ho detto perché, la scorsa volta, ti ho visto correre ed avere uno dei suoi top ed essendo uscito con un paio di angeli un po' me ne intendo-
-Oh-
-Pensi sempre male-
-Che cosa si indossa ad una premiere?- domando. –Sai com'è, è la prima volta che vengo invitata-
-Qualcosa di semplice ed elegante, non siamo gli attori, quindi non dobbiamo spiccare-
-Ma devo indossare un vestito lungo o corto?-
-Dio mio, ma sei sempre così?-
-Devo avere tutto sotto controllo, e non mi piace essere fuori posto. Quando ero più piccola mi prendevano in giro per come mi vestissi, soltanto perché ho sempre amato le paiettes e gli indumenti poco tradizionali che, tra l'altro, erano sempre firmati-
-Adesso tutto sta iniziando ad avere più senso, ed io che pensavo che fossi semplicemente fuori di testa- gli mostro il terzo dito, e lui ride. –A parte gli scherzi, non credo che ci sia niente di sbagliato nel tuo stile, a me piace-
-Lo stai dicendo molte volte ultimamente-
-Perché è la verità, e poi non ha senso negare, quindi-
-Devo avvertire le ragazze, stavo quasi per dimenticarmelo- prendo il cellulare dalla tasca del giubbotto di pelle e cerco il contatto di Jesse. Clicco su di esso e porto l'iPhone all'orecchio.
-Che è succeso?-
-Perché tu e mia madre rispondete sempre così quando chiamo?-
-Perché ti conosciamo-
-Non è successo niente comunque, volevo semplicemente dirti che non torno ad Oxford, Will mi ha invitato ad andare alla premiere di Animali Fantastici e dove trovarli con lui-
-Ho sentito bene?-
-Sì-
-E torni direttamente stasera?-
-Dormiamo a Londra- esclama Will. –Scusa, ma tu e Jesse non avete un tono di voce molto basso-
-Hai appena avuto una risposta alla tua domanda-
-A casa mia a Kensington non c'è nessuno, mia madre è tornata al Castello di Arundel dai miei nonni, perciò puoi tranquillamente stare da me. Dopotutto hai detto che, da te, non c'è nessuno, e a me non piace l'idea di saperti tutta sola per la notte. Abbiamo sei stanze da letto, quindi il problema non si pone-
-Oh Beatrice Everly, ci dovrai raccontare davvero tante cose appena ritornerai domani mattina-
-Temevo questa parte- dico, sospirando. –Vabbè ora ti lascio, anche perché in autostrada ci sono punti in cui il cellulare non prende-
-Sì sì certo, tanto non puoi sfuggirci-
-Ciao Jesse-
-Ciao Birdie, divertiti- chiudo la chiamata e ripongo il cellulare nella borsa.
-Ti prego non dire niente-
-La prossima volta, cercate di usare un tono di voce più basso-
-Perché devi per forza infierire?-
-Perché è fin troppo divertente, non sono io che faccio le regole- ridacchia. Pagherò cara questa mia scelta.
✨✨✨
-Come sto? E sii sincero, ho bisogno di qualcuno che sia brutale- esco indossando un vestito blu notte. Il corpetto ha un taglietto verticale in corrispondenza del seno, e la gonna del vestito scende dritta, fino alle caviglie, raggiungendo i toni del viola, del bianco e del fucsia in corrispondenza dell'orlo. –Sembro un salsicciotto vero?-
-No, perché pensi una cosa del genere?- mi guardo allo specchio e faccio una smorfia. Cellulite, cosce grosse, c'è tutto.
-Okay, vado cambiarmi-
-Dove vai Beatrice Everly- Will mi afferra e mi riporta al punto di partenza. –Stai benissimo, questi colori stanno bene col tuo incarnato-
-Col mio colorito cadaverico intendi?-
-Mio dio, certo che è davvero difficile farti un complimento- sbuffa, portando una mano alla nuca. –Sei bellissima, in quante lingue devo dirtelo? Conosco solo il francese e un pochino di spagnolo-
-Dai tempi in cui uscivi con quella modella di Victoria's Secret di cui, adesso, non mi ricordo il nome, che veniva dall'argentina?-
-Sì, ma non stiamo parlando di questo. Stai benissimo, non voglio fare altre discussioni quindi leva quel vestito, così vado a pagare. Ho bisogno di farmi una doccia, oggi siamo stati davvero in tanti posti-
-Sì effettivamente hai ragione...e comunque ho due carte di credito che posso usare, non ho ancora ben capito per quale motivo stia facendo tutto tu-
-Perché sei mia ospite stasera, semplice-
-Come posso farti cambiare idea?-
-Non puoi. Devi imparare che non puoi averla sempre vinta tu-
-Sei quasi più testardo di me- a quel punto mi volto, mi guardo per un'ultima volta e sospiro. -Mi aiuti con la zip? Ho avuto qualche problema prima?-
-Sono nato per questo-
-Dio mio, mi aspettavo una battuta del genere-
-Me l'hai servita su un piatto d'argento- i suoi polpastrelli sfiorano la pelle della mia schiena, ed io sussulto. –Scusa, ho le mani fredde?-
-No, è che mi hai toccato e, per un momento, mi sono spaventata, ecco tutto-
-Sta' tranquilla, non ho alcuna intenzione di farti del male, puoi fidarti di me-
-Ci sto provando- apre la cerniera ed io corro immediatamente in camerino. Sfilo il vestito, avendo cura di non farlo impigliare con i bracciali, e glielo porgo da fuori la tenda. –Grazie Will-
-Di niente Birdie, ma ora datti una mossa, abbiamo davvero i minuti contati-
-Mi sto già vestendo- mento, in realtà ho appena infilato i calzini, ogni volta ci metto sempre tanto perché fisso tutte le mie imperfezioni allo specchio, dai buchi sulle gambe alle ciccette che tremano. Dio, il mio fisico fa davvero schifo.
Indosso velocemente il jeans, il maglioncino e le scarpe, raccatto la borsa e il giubbotto di pelle e mi dirigo velocemente verso di lui.
-Hai già fatto?- mi mostra la busta e sorride, facendola dondolare su due dita. –Wow, che velocità-
-Sei tu che hai perso troppo tempo a guardarti allo specchio-
-Possiamo non parlarne?- storce le labbra, l'espressione che ha in questo momento sul volto non mi piace per niente. –Che cosa hai in mente?-
-Niente- inizia a camminare, continuando a ridere sotto i baffi.
-Wiiiilll-
-Ti fidi di me?-
-Ci sto provando-
-E allora non ti preoccupare- arriviamo alla macchina e saliamo. Non vedo l'ora di farmi una doccia.
-Emma sapeva della premiere?- chiedo, mentre Will mette in moto.
-Non ne ho idea, lei ha occhi dappertutto-
-Penso che non sia una buona idea, insomma potrei metterti in imbarazzo, sono molto impacciata-
-Ci stai ripensando?-
-Ho solo...- mi schiarisco la voce. Perché, oggi, mi stanno venendo tutte queste paranoie. –Non voglio farti fare brutta figura-
-Beatrice Everly ti ho già detto che non devi preoccuparti, nessuno farà caso a noi, mica recito io nel film-
-Tutti fanno sempre caso a te! E se dovessi metterti in imbarazzo?-
-Sai cosa hanno detto su di me in questi anni, quindi è davvero difficile che succeda una cosa del genere. Perché ci stai ripensando?-
-Perché sto realizzando adesso-
-Birdie stasera noi andremo a quella premiere, ci divertiremo e metteremo tante storie perché non ci preoccuperemo né di Emma né di nessun altro. Mercoledì dirò a tutti della massa, il che renderà il tutto ancora più vero, quindi voglio soltanto vivermi questi ultimi giorni in serenità, visto che, tra le lezioni, la radioterapia giornaliera e gli allenamenti arriverò la sera completamente sfatto-
-Non dovresti affaticarti secondo me-
-Non smetterò di fare niente Beatrice Everly-
-E dove lo trovi il tempo, visto che dobbiamo andare e tornare da Londra tre volte a settimane?-
-Hai intenzione di venire con me sempre?-
-Sì certo, te l'ho promesso-
-In realtà no-
-Allora te lo prometto adesso. Verrò con te ogni singolo giorno fino alla fine della terapia, almeno se tu lo vorrai, non voglio importi la mia presenza-
-Ti ho già detto che mi è fatto piacere averti con me oggi- il suo volto diventa un po' più rosso, e questo mi fa sorridere. –E ti ho detto anche che mi farebbe piacere che tu continuassi a venire...stiamo facendo lo stesso discorso di prima!-
-Credo che stia per arrivare un 'ma', quindi va' avanti-
-Ma non avevo capito che intendessi ogni singolo giorno onestamente, non voglio che tu ti senta obbligata-
-Non mi sento obbligata, voglio farlo-
-Ed io che ero convinto che mi odiassi-
-Non odio nessuno, non credo di essere in grado di provare un sentimento tanto negativo-
-Sto davvero conoscendo un'altra persona oggi-
-Mi sto decisamente esponendo, quindi ti prego, non farmene pentire-
-Tranquilla, sarò un perfetto gentiluomo questa sera-
-Ho più paura di quel che mi aspetterà domani una volta tornati ad Oxford-
-Beh pensaci domani no? Che senso ha preoccuparsi prima del tempo?-
-È una cosa che mi ripetono tutti-
-Ascoltaci per una volta- arriviamo nei pressi della grande casa bianca a Kensington, quella che mi sono sempre fermata a guardare con occhi sognanti. Una parte di essa è coperta da uno dei tanti alberi di ciliegio piantati nel quartiere mentre, per il resto, è circondata da cespugli curatissimi.
Will schiaccia un pulsante su un telecomando e la saracinesca del garage si solleva. Al suo interno noto una moto, una Range Rover e una Ferrari.
-Non ti piacciono proprio le macchine-
-Ne ho anche al castello in realtà-
-Assurdo- scendo dall'auto. Sono sempre più convinta di aver sbagliato alla grande ad accettare.
-Ho preso io le buste, non preoccuparti- mi mostra i pacchi, sorridendo. –Sono davvero contento che tu abbia deciso di venire con me-
-Sei davvero sicuro di questa cosa?-
-Sì- apre la porta. Di fronte a noi ci sono sia una rampa di scale che un ascensore. –Sembri una bambina a Disneyland- pigia il bottone, le ante si aprono poco dopo. –Prima le signore-
-Ti posso assicurare che avevo la stessa espressione quando sono andata a Disneyland-
-È questa un'altra cosa che mi piace di te, ti stupisci anche per le piccole cose, hai sempre gli occhi che ti brillano-
-Devi sapere che ho sempre amato casa tua, ogni volta che ci passavo davanti mi fermavo a guardarla, non vedo l'ora di vederla dentro-
-Piace anche a me a dir la verità, soprattutto in confronto al Castello, non ho mai amato stare lì-
-Come mai?-
-Perché mi ricordava continuamente che sono il futuro duca di Norfolk, e che tutti si fermeranno a questo per il resto della mia vita-
-Certo che sai come essere tragico a volte-
-Che sei stronza- ridacchiamo. L'ascensore si ferma in quello che deve essere il salone al primo piano. Rimango a bocca aperta ammirando l'ambiente, totalmente bianco con qualche rifinitura dorata, con tanto di pavimento di marmo. Sulla sinistra si staglia un'imponente scala color avorio, che lo collega con il piano superiore. Ho quasi paura di camminare qui dentro, spaventata di rovinare il candore che la caratterizza. –Benvenuta-
-Wow-
-Sei già arrivata all'età in cui ti emozionano le case?-
-Hai visto camera mia ad Oxford no?-
-In realtà no-
-Sei sicuro?-
-Non eri proprio contentissima di avermi a casa tua la prima e unica volta in cui ho mangiato con voi-
-Ah già vero, scusami per quello-
-Non ti preoccupare, sono consapevole di non essermi reso molto simpatico con quella storia del libro-
-È tutto okay-
-Bene, allora ti mostro la tua camera e il bagno, anche perché abbiamo davvero poco tempo, spero che tu sia veloce-
-Avrò bisogno di un'ora credo-
-Peeeerfetto- lo seguo su per la grande scalinata. Al secondo piano noto un salone luminoso, una miriade di stanze e un giardino d'inverno. Questa casa è davvero meravigliosa.
-Ma sono i Kensington Gardens quelli che vedo dalle finestre?- esclamo, notando una grande distesa verde espandersi di fronte a me.
-Sì, questa parte è proprietà privata-
-Siete come la regina Elisabetta allora, anche lei ha un giardino privato-
-Sono il duca di Norfolk, lo hai dimenticato?-
-Per un momento sì a dir la verità- dico, leggermente imbarazzata. –Mi sono appena resa conto di aver fatto un intervento totalmente inutile- apre una porta, che rivela una stanza color cipria. Il grande letto a baldacchino occupa gran parte della camera, che rimane comunque molto ampia e luminosa. Sulla mia sinistra noto un grande armadio antico, con intarsi dorati. Ogni minuto che passa mi innamoro sempre di più di questa abitazione. –Dio mio Will, io adoro casa mia, ma con questa è stato colpo di fulmine-
-Sono contento, anche perché mi piace vederti con gli occhi che brillano, cioè mi piace...sono più belli del solito ecco-
-I miei non sono azzurri, sono...verde ambrati, se esiste un colore del genere-
-Non devono per forza essere di quel colore perché lo siano, conta quanto sono espressivi, ed i suoi lo sono tantissimo-
-Ti piace tanto guardarli-
-Beh almeno non puoi dire che, invece di guardarti in faccia, ti guardo le tette-
-Ci credo, non c'è niente qui sotto- esclamo, indicando il maglione. –Mi sarei stupita del contrario-
-Non è assolutamente vero, sei ben formata-
-Quindi stai ammettendo di averle guardate- il suo volto diventa rosso come un peperone, mettendo ulteriormente in risalto gli occhi azzurri.
-È impossibile parlare con te, come faccio sbaglio!-
-Ti sto prendendo in giro Will- lui sbuffa, poggiando sul divanetto cipria le varie buste con i vestiti appena comprati.
-Sei una stronza. Avevo scelto questa stanza perché ti piace il rosa, ma ora ci sto ripensando-
-Come fai a sapere che è il mio colore preferito?-
-Non lo so, forse per l'iPhone rosa, per il fatto che quasi tutti i tuoi vestiti del compleanno erano rosa o per le adorabili ciabatte rosa-
-Come fai a sapere tutte queste cose?-
-Te l'ho detto, ho guardato il tuo profilo di Instagram, e poi vedo sempre le tue storie, quindi-
-Non credo di voler sapere più niente-
-Dobbiamo prepararci, non abbiamo davvero più tempo-
-Sei tu che sei ancora qui-
-Non darmi più discorso- dice. –Okay ci vediamo più tardi, gli asciugamani sono in bagno, la vasca ha l'idromassaggio...divertiti a fare la principessa stasera-
-Guarda che anche io ho l'idromassaggio, persino ad Oxford se è per questo-
– Scusa, non volevo offenderti. –
🪼🪼🪼
-Mi hanno persino dato il pupazzo di Snaso, questa è la serata più bella di tutta la mia vita!- esclamo, agitando il peluche sotto il naso di Will. Il film è appena finito, e noi stiamo cercando un ristorante ancora aperto per cenare. –O almeno è nella top cinquanta- mi correggo, dopo essermi accorta che ciò che ho appena detto potrebbe essere facilmente equivocabile.
-Mi sento onorato- esclama il ragazzo, ridacchiando. –Sai che la nostra foto sul red carpet ha ricevuto quasi ventimila mi piace?- mi mostra il post sul suo profilo, orgoglioso.
-Chi c'è di quelli che conosciamo?-
-Tutti-
-Emma questa volta mi uccide, ne sono sicura-
-Beh almeno morirai felice, hai un sorriso che va da un capo all'altro dell'orecchio-
-Lo sono davvero tanto. Cioè guarda, ho il pupazzo di Snassoooooooo- Will ride di gusto. Gli starò sembrando talmente ridicola in questo momento, ma non ci posso fare niente, sono davvero contenta. –Devi sapere che io adoro i peluche-
-Non ti conviene continuare a darmi informazioni, sto iniziando a credere che tu non sia davvero una dura come dai a vedere-
-Non si può stare sempre sulla difensiva, si finisce per avere paura e per non godersi le cose-
-E tu hai freddo- si toglie la giacca e la poggia sulle mie spalle. –Vedevo la pelle d'oca da qui-
-Tu sei a posto? Non voglio che ti prenda un raffreddore-
-Rilassati, non voglio che mi tratti con i guanti soltanto perché sai della massa e tutto il resto-
-Mano a mano che mi conoscerai, capirai che io mi preoccupo molto per gli altri, in qualsiasi occasione-
-Questo spiega perché tu abbia così tanti amici anche col carattere scontroso che ti ritrovi-
-Esatto!- esclamo. –Allora, dove andiamo a mangiare?-
-Al Coppa Club-
-Quel posto sul Tower Bridge dove i tavoli sono dentro gli igloo?-
-Esattamente-
-Tu e tua madre avete proprio voglia di farmi venire un infarto, vero?-
-Hai resistito una volta, sono sicuro che resisterai di nuovo- sfiora le dita della mia mano e le intreccia con le sue. –Mi dispiace solo farti fare tutta questa strada a piedi e con i tacchi, ma prendere la macchina è impossibile in questo momento, c'è troppo casino-
-Lo so, succede sempre quando ci sono le premiere...però non preoccuparti, le Louboutin sono comodissime anche se non sembra, sono le uniche scarpe che riesco a sopportare, anche se non escludo di toglierle ad un certo punto- si volta verso di me e sorride. Non pensavo che potesse sembrare più bello del solito, e invece mi ritrovo a fermare lo sguardo sugli occhi azzurri e brillanti, sul volto regolare, sulle labbra rosee. Will Thornbury-Harrington è decisamente troppo perfetto per questo mondo. –E poi così posso guardare le stelle-
-Ti piacciono le stelle?-
-Le stello, lo spazio...qualsiasi cosa che abbia a che fare con esso, persino gli aliene-
-Sei una tale nerd-
-Sai che, convenzionalmente, il cielo è diviso in ottantotto costellazioni ufficiali?-
-Onestamente no-
-Quelle che si vedono nell'emisfero settentrionale, ossia nel nostro, hanno nomi che si riferiscono all'Antica Grecia, mentre, quelle visibili nell'emisfero australe, sono state scoperte pressoché in età illuministica, per questo hanno denominazioni che riguardano le invenzioni dell'epoca, tipo la costellazione dell'orologio. E poi, ovviamente, ci sono quelle della zona equatoriale-
-Come fai a sapere tutte queste cose?-
-Hai mai visto I Cavalieri dello Zodiaco quando eri piccolo?-
-Di tanto in tanto, non...non mi permettevano di stare troppo tempo davanti alla tv, erano troppo occupati ad insegnarmi il bon-ton-
-Oh. Comunque ho iniziato a vedere questa serie e, siccome i vari personaggi avevano i nomi delle costellazioni, ho deciso che ne volevo sapere di più, pensa che, quell'anno, mio nonno mi ha persino regalato un telescopio-
-Hai una mente sublime Beatrice Everly, ogni volta che parli rimango incantato-
-Smettila dai- nascondo il volto dietro il peluche di Snaso, notando il solito e consueto calore ad esso.
-Sto solo dicendo la verità, non sono il tipo che parla a vanvera-
-Beh grazie, i nostri rapporti stanno diventando davvero molto civili negli ultimi giorni-
-Ed è un male?-
-No- le strade di Londra sono completamente intasate, ma la città è più viva che mai, con le sue luci accese e gruppi di persone ad ogni angolo. –Perché hai scelto proprio me per accompagnarti stasera? Hai molte modelle in rubrica, soprattutto angeli di Victoria's Secret-
-Perché mi andava di passare la serata con te, e perché so che il mondo di Harry Potter ti piace quanto piace a me-
-E dell'universo della Marvel che mi dici?-
-Che recito Iron Man battuta per battuta-
-Oh mio dio, ma sei tipo la mia anima gemella- mi guarda ridendo sotto i baffi ed io, immediatamente, copro la bocca con la mano. –È un modo di dire, non...-
-Lo so, puoi tornare a respirare-
-Meno male, pensavo di aver appena rovinato la serata-
-Rilassati Beatrice Everly. Però, purtroppo, un appunto devo fartelo-
-Che ho fatto?-
-Niente, volevo semplicemente chiederti di aumentare il passo, o finiremo per arrivare dopodomani al ristorante-
-Ah okay- tiro un sospiro di sollievo. –Non so quanto possa riuscirci, ma farò del mio meglio-
-Perfetto, perché io ho davvero tanta fame-
Sbaaam!
sono riuscita a pubblicare punuale, non ci credo (anche se, onestamente, non so nemmeno se c'è ancora qualcuno che legge le mie storie rip).
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