Una vecchia foto
Buttai letteralmente all'aria la soffitta, non prima però di aver fatto un po' di foto per ricordare com'erano. Raccolsi le impronte ed il campione di sangue, quindi, appurato che non c'era nulla di particolare da scoprire. Mi misi seduta per terra ed iniziai il lungo lavoro di controllare le foto. Messami i guanti, per non contaminare le prove, le tolsi dalla parete e me li disposi davanti per poterle osservare meglio. In quasi tutte c'era Margaret, ritratto in mille situazioni diverse. Sospirai stancamente ed afferrai il cellulare, avevo bisogno di una persona con cui confrontarmi e sapevo a chi rivolgermi.
La persona a cui avevo pensato era mia cugina, da me chiamata Lulù, una delle poche che consideravo degna di una certa stima. Io e Lulù ci eravamo rincontrate, dopo gli anni dell'infanzia, in una situazione molto scomoda: mentre attendevamo di ricevere una sgridata dal Consiglio Supremo della magia. Io ero colpevole di aver usato un incantesimo considerato improprio, Lulù, a sentir lei, aveva semplicemente risolto una questione aperta ... un eufemismo a parer mio per dire che aveva usato la magia per punire qualcuno.
Rispose al terzo squillo. –Ehi, Bev – esordì –mi chiami proprio nel momento giusto-
Mi pareva proprio di buon umore. –Ottimo, perché ho bisogno di aiuto-
-Sono in ascolto-
Le spiegai rapidamente cos'era successo.
-Quindi si tratta davvero d'omicidio ... incredibile ... io avrei puntato sul suicidio, menomale che non ho scommesso-
-Perché ci sono delle scommesse?-
-Oh, le solite cose-
-E perché io non ne sapevo nulla?-
-Pensavo che non ti facesse piacere saperlo-
Non risposi. Lulù aveva dei momenti di tenerezza che non si adattavano molto al suo modo di essere ed al suo personaggio della ragazza un po' viziata. In fondo aveva anche un lato buono.
-Dimmi tutto- mi esortò.
Ed io raccontai. La storia mi uscì di bocca con una naturalezza che non pensavo avrebbe avuto. Solo allora mi resi conto che avevo un gran bisogno di confidarmi con qualcuno che mi potesse capire. Lulù condivideva con me la passione per la caccia e sapeva cosa vuol dire vivere nel mondo magico.
-Situazione molto complicata- fu la sua risposta.
-Non immagini neanche quanto ... non so cosa fare, non riesco a trovare una soluzione-
-Ti faccio una videochiamata, così posso darti una mano con le foto-
-Grazie-
-Tra amiche si fa così-
E così cominciammo a controllare le foto, una per volta. Potevo vedere lo sguardo di Lulù, la fronte aggrottarsi nello sforzo di scoprire qualcosa. L'assurda verità però era che non c'era assolutamente nulla da scoprire.
-Sono le foto di un pervertito- fu l'unica considerazione che fece Lulù.
-Un pervertito che è riuscito ad entrare in casa e a farle-
- Steven – fu la risposta di Lulù –a volte la soluzione più semplice è anche la più corretta-
-Lo so, ma non penso che sia lui-
-Non lasciarti influenzare dal maritino in lacrime ... e poi sono quasi sempre i mariti-
Su questo aveva ragione. –Però non posso nemmeno escludere gli altri sospettati-
-Certo ... per ora-
Decisi di non insistere e continuai a presentarle le foto. In molte di esse Margaret era raffigurata mentre si dedicava ad attività assolutamente normali, come leggere un libro, oppure fare esercizi di pilates. Tutta quella normalità mi metteva i brividi: lei non poteva neppure immaginare di essere spiata.
-Ci pensi mai?- chiesi a Lulù –Vivi la tua vita e qualcuno ti osserva, ti vede ma tu non vedi lui, sa tutto di te, ogni dettaglio insignificante della tua vita-
-Direi che è molto meglio non pensarci-
-Hai ragione- e proprio mentre dicevo questo mi finì tra le mani una foto in cui Margaret era molto giovane, probabilmente era addirittura precedente al matrimonio.
-Questa non è stata scattata ultimamente-
-Già, sembra parecchio vecchia ... sembra quasi che sia stata staccata da un album-
-Incredibile- mormorò Lulù.
Osservai con attenzione la foto, doveva avere qualcosa di speciale se era stata addirittura tolta dal luogo in cui originariamente si trovava. Raffigurava una Margaret ragazza che si dondolava sull'altalena, i lunghi capelli al vento ed il vestito ... mi bloccai. –Il vestito- sussurrai.
-Grazioso, un po' largo, ma grazioso- commentò Lulù.
-La foto in soggiorno, a casa mia, te la ricordi?-
-Quella con tua mamma? Certo, effettivamente il vestito che indossa è uguale a questo-
-Quella foto la rappresenta con uno dei suoi primi abiti che ebbe maggiore successo, fu lei stessa che lo portò nella sfilata perché le altre modelle non potevano-
Lulù aggrottò la fronte. –Credi ... -
-Sono nata un mese dopo quella foto ... mia madre era incinta e aveva creato quel vestito per tutte le donne che volevano vestire eleganti nonostante il pancione-
-Vuol dire che Margaret era incinta!-
-Esatto, ed anche in stadio avanzato la domanda è: di chi?-
-No, la più grande domanda è: che fine ha fatto il bambino?-
E questo era proprio un gran bel problema.
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