Strani rumori dalla soffitta
La cena trascorse monotona. Mary Jane cercava di sollevare il morale parlando delle sue avventure in giro per il mondo.
-Oh, ricordo benissimo quando il sultano di – e qui disse un nome praticamente impronunciabile –mi chiese un bacio in cambio di una collana di diamanti-
-E tu?- la incalzai io, sapendo bene che non aspettava altro.
-Non ho ceduto, il mio bacio non vale forse di più?-
Mi ritrovai a sorridere. La solita Mary Jane.
E proprio in quel momento mi parve di sentire qualcosa. Anche Mary Jane si zittì all'istante.
-Che succede?- chiese John, guardando prima una e poi l'altra.
Mi portai il dito davanti alle labbra per invitarlo al silenzio, quindi mi alzai. Avevo portato con me una pochette con dentro la pistola. Me la strinsi al petto.
-Viene da sopra- sussurrò Mary Jane.
-Di nuovo la stanza di Margaret?-
-No, è un po' più spostato-
Inspirai a fondo. –Dobbiamo andare a vedere- constatai.
-O chiamare la polizia- intervenne John.
Mary Jane scoppiò a ridere. –Nella nostra famiglia non facciamo così, i panni sporchi si lavano in casa- e disse queste parole con un tono che mi mise i brividi. Già, eravamo delle dure, io ero stata cresciuta per combattere, non c'era spazio per le richieste d'aiuto.
-Okay, vado avanti io, zia guardami le spalle-
-Con vero piacere-
E così mi diressi verso le scale, una volta estratta la pistola. Feci lentamente le scale e mi fermai per capire da dove provenisse il rumore. Non dal primo piano. Con un gesto indicai a Mary Jane che volevo salire ancora. Lei annuì. A completare la fila c'era un John decisamente pallido. Inspirai a fondo e proseguii. Una parte di me sapeva bene da dove provenissero quei rumori. Continuai a salire fino a quando le scale non terminarono. Mi voltai e vidi Mary Jane che mimava con le labbra: la soffitta. Le feci un cenno d'assenso, il cuore che batteva tanto forte da farmi male. A pochi metri da me c'era la botola che conduceva in soffitta. Avrei dovuto tirare la corda e questa si sarebbe aperta facendo scendere le scale. A quel punto sarei stata vulnerabile qualora qualcuno da sopra avesse voluto colpirmi. Era una faccenda rischiosa. Mi voltai nuovamente verso Mary Jane. Lei scosse la testa e mi si avvicinò.
-Troppo pericoloso- mi sussurrò –non sappiamo cosa c'è sopra-
-Bisognerebbe entrare dal tetto-
-Non possiamo arrampicarci-
Nel frattempo i rumori proseguivano.
-Non possiamo nemmeno fare come se nulla fosse- intervenne John –qualcuno deve entrare-
Io e Mary Jane ciguardammo ed annuimmo all'unisono. –Esatto, John – dissi –qualcuno deve salire... un vero cavaliere-
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