Sangue versato ...
La prima cosa che riuscii a mettere a fuoco fu una figura che si stava arrampicando per uscire dal tetto. John era in piedi un po' più spostato, come indeciso sul da farsi.
-Fermalo- gli ordinai, cercando di prendere la pistola.
Con la coda dell'occhio vidi John lanciarsi in avanti e ... cadere rovinosamente a terra. Dov'erano finiti gli eroi dei romanzi? Beh, forse non erano mai esistiti ... non che la cosa fosse di particolare conforto. Alzai la pistola e sparai. La pallottola scintillò nel buio ed il fuggitivo sembrò sobbalzare, ma poi sparì sul tetto. Inseguirlo? Non ne potevo proprio fare a meno. Mi lanciai in avanti e balzai per aggrapparmi ad una sporgenza del muro ... solo per accorgermi che non potevo salire, non senza rischiare di cadere: dubitavo fortemente che avrebbe retto il mio peso. Mi limitai a sparare un unico colpo in aria, un tentativo di ferirlo o almeno di spaventarlo. Nulla, chiunque fosse l'intruso sentii che si stava allontanando, facendo scricchiolare e tegole del tetto.
-Mi sono rotto- si lamentò John.
-No, se parli stai bene-
Lui mugugnò qualcosa. –Sanguino-
-Non iniziare con le tue lamentele, non mi sembra proprio il momento-
Lui si mise seduto e si tenne il viso tra le mani a coppa. Potei intravedere del sangue che colava tra le dita. –Sto male-
-Stiamo tutti male, è una condizione del genere umano-
-Sto davvero male-
-Che succede?- chiese Mary Jane spuntando con la testa dalla botola.
-Il sospettato è scappato ... e abbiamo un ferito-
-Cosa sono quelle cose?- chiese mia zia, indicando la parete dietro di me. Mi voltai e fu allora che vidi che la parete era ricoperta da qualcosa. Afferrai il cellulare ed azionai la torcia, con il cuore in gola. Erano foto di Margaret.
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