Mi piacerebbe dire che convincemmo John con la dolcezza ... invece fu con le minacce. E poi c'era una cosa a cui lui non riusciva proprio a resistere: il suo orgoglio.

-Se muoio è colpa vostra- disse avvicinandosi alla corda della botola.

-Non temere, ti guardo io le spalle- e gli mostrai la pistola.

-Sarei più felice se l'avessi io in mano-

-Intanto non la sapresti usare-

Lui sospirò e notai che stava tremando. –Okay, adesso io afferrò la corda, la tiro, le scale cadono ed io salgo ... a quel punto? Cosa succede?-

-Dipende da chi c'è sopra-

-Non è una cosa consolante-

-Ma io non voglio consolarti-

Oh, povero piccolo, non sapeva che al mondo c'era ben poco di consolante? Povero stolto.

-Andrà bene- intervenne Mary Jane con quel tono che usava sempre per rassicurare me.

-Lo spero- e scorsi qualcosa in John che non avrei mai pensato di scorgere: la paura. Aveva davvero paura, ma non si sarebbe tirato indietro.

-Ti copro le spalle, promesso-

Lui annuì, poco convinto, quindi fece ciò che doveva fare, contro ogni istinto di conservazione. Afferrò la corda e, seppur con mano tremante, la tirò giù. La botola s'aprì con uno scricchiolio tremendo. Una nuvola di polvere mi volò in viso facendomi starnutire. John nel frattempo cominciò a salire le scale di legno che scricchiolarono sotto il suo peso. Io mi misi dietro di lui. Oltre la botola pareva esserci solo il buio. I rumori erano cessati. Chiunque ci fosse là sopra sapeva che ben presto sarebbe stato scoperto. Avrebbe lottato o sarebbe fuggito? Non lo sapevo. Ed in quel momento sentii un urlo di John.

-Fermati- urlò.

Rapida misi via la pistola e salii le scale. Quando arrivai su ci vollero alcuni secondi perché mi abituassi al buio. Ciò che vidi mi lasciò letteralmente a bocca aperta.