Nel bosco


Negli attimi di panico che seguirono Erik mi afferrò con grande destrezza e mi tirò indietro. Mi ritrovai tra i rami degli alberi, ma questo era già una buona cosa visto che a pochi metri stava succedendo il finimondo. Già, perché Steven non aveva fatto arrivare solo un ghoul. No, c'era un'intera orda di quelle creature.

-Mio Dio!- esclamai.

Uno dei compagni di Steven fu smembrato in pochi secondi, praticamente a un metro da me.

-Andiamo- esclamò Erik, tirandomi via.

-Non possiamo fare niente per loro- mormorai.

-Già, dobbiamo andarcene altrimenti questa storia finirà molto male-

Lo sapevo. Mi voltai e m'immersi con lui nel bosco. Il terreno era pieno di buche. Salterellai per non finire in una di esse. Dietro di me potevo sentire le urla di chi combatteva per salvarsi. Mi bloccai.

-Bev, cosa fai?-

-Io non sono una codarda-

-Sì, ma sei abbastanza intelligente da conoscere i tuoi limiti-

-Sì- sussurrai e mi lasciai condurre via.

C'inoltrammo nel bosco. Dovetti abbassarmi un paio di volte per non essere colpita dai rami. Uno di essi mi sgraffiò la guancia. Dietro di noi si sentivano urla e colpi. –Non vedo nulla- mormorai.

-Ti guido io-

-Non vedo altre soluzioni- mormorai, anche se essere guidata dagli altri non mi piaceva per niente, neppure se questa persona era Erik.

-Vedrai che andrà bene-

-No che non andrà bene, ormai tutto sta andando male- eppure non mi sentivo scoraggiata, forse mi stavo abituando agli imprevisti oppure semplicemente non provavo più nulla ed ero diventata insensibile. E poi improvvisamente presi la decisione. No, le cose non stavano andando poi così male, non peggio del solito almeno. Inspirai a fondo. Ero io che stavo cambiando e sapevo esattamente cosa dovevo fare. –Dobbiamo tornare indietro- decisi, fermandomi di colpo.

-Non possiamo-

-Dobbiamo, non c'è altra possibilità-

Erik mi fissò un attimo, quindi sospirò e scosse la testa. –Sei una testarda-

-Ma non mi lascerai sola-

-Come potrei? ... E poi ho troppa paura di tua madre-

Scoppiai a ridere e scossi la testa. –Peccato che non hai paura di me-

-Se hai preso da tua madre presto ne avrò molta-

Risi ancora. –Non vedo l'ora che arrivi quel momento allora-

-Io per niente ... ma ora andiamo- e tornammo indietro, verso il nemico, verso la lotta, verso l'ignoto.

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