Il figlio di Margaret
-Quindi sarebbe stato adottato- esclamai.
-Esatto, nessuna sparizione misteriosa- disse Erik.
-Era un maschio? - domandai.
-Proprio così, un maschietto, e ti posso anche dire che la coppia che lo adottò partì qualche giorno dopo per un viaggio in Africa, a quanto pare uno dei due lavorava lì-
Annuii lentamente. – Margaret sapeva il nome di chi lo adottò? -
-No, non lo hanno voluto dire neppure a me-
-Quindi probabilmente suo figlio ora si trova in Africa -
-Esatto-
-Quanti anni avrebbe? -
-Venti il mese prossimo, Margaret aveva solo quindici anni quando lo partorì-
-Quindici ... appena una bambina-
-Questo fu il motivo per cui non vollero che lei lo tenesse-
-Chi era il padre? -
-Lei non lo disse mai-
Mi mordicchiai le labbra. Era una storia brutta che forse non avrei mai voluto conoscere.
-All'epoca pensarono un suo compagno di scuola, tanto che la mandarono in un collegio femminile, poi qualche anno dopo avvenne la tragedia-
Conoscevo bene la storia, ne parlavano ancora oggi, a mezza voce, ogni volta che qualcuno nominava Margaret o Jenny. Si era trattato di un incidente in cui era morto il padre mie cugine, apparentemente una fuga di gas che li aveva avvelenati, ma giravano altre voci, alcuni infatti affermavano che fosse già morto quando il gas aveva invaso la casa. Qualunque fosse la verità Margaret e Jenny si erano trovate sole da un giorno all'altro e soprattutto piene di soldi, con diverse case ed un castello. E poi c'era stato l'incontro con Steven. Non conoscevo i dettagli, ma ricordavo che io ero una bambina e tutti affermavano che fosse solo un approfittatore alla ricerca di una dote.
-Io punto sul padre del bambino- disse Erik.
-Cosa te lo fa pensare? -
-Avrebbe senso, lui torna, la ricatta, lei minaccia di denunciarlo e così lui la uccide-
-O lei si uccide per non dover pagare-
-Anche ... ma l'omicidio è sicuramente più interessante-
E soprattutto evitava di far sapere in giro che c'era una suicida in famiglia, cosa che di certo non avrebbe fatto piacere a mia madre ed al suo progetto di far sposare a me e a mia sorella Amber uomini facoltosi.
-Dobbiamo trovare un modo per scoprirlo- decisi.
-Certo ... come? -
-Questo adesso non lo so ancora ... ci vuole un po' di pazienza-
Erik ridacchiò tra sé. -Ammettilo, non sai cosa fare-
Ed era proprio vero. Mi mordicchiai le labbra, sperando che improvvisamente mi venisse un'idea. Nulla di nulla. Sospirai. -Beh, direi che mentre ci penso è il caso di provare il computer-
-Ottima idea-
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