Finalmente buone notizie

Paul non venne neppure quella notte. Ed io rimasi nel letto, in preda del dormiveglia, accompagnata da sogni orribili. Sognavo di partorire, sentivo il dolore percorrermi tutto il corpo. E poi sentivo il dolore della separazione. Il freddo mi gelava le ossa. Alla fine mi alzai, non sapevo cosa fare e non avevo più sonno. Spostai le tende ed osservai l'alba colorare il cielo di rosso, un rosso color sangue, sperando di vedere una pallida figura che si allontanava.


Alcune ore più tardi, quando finalmente scesi a colazione, Steven era già a tavola e dalla faccia era palese che nemmeno lui aveva chiuso occhio.

-Ciao, Beverly – disse, quindi continuò –ho ricevuto una chiamata dall'ospedale-

Mi bloccai, temendo che mi avrebbe dato delle cattive notizie.

- Jenny si è svegliata, possiamo vederla oggi pomeriggio-

Mi sfuggì un sospiro di sollievo e per poco non mi sentii mancare. –Grazie al Cielo- mormorai.

-Un miracolo, non saprei come altro definirlo ... forse Margaret la sta proteggendo, ovunque si trovi ora-

Forse ... oppure c'era qualcosa di molto meno chiaro in tutta quella storia.

-Mi accompagni a trovarla questo pomeriggio?-

-Certo- risposi e mi chiesi se sarebbe stato sconveniente fare a Jenny qualche domanda sull'incidente e magari anche sulla gravidanza nascosta dalla sorella, magari lei sapeva qualcosa.

-Grazie, ho bisogno di un appoggio-

-Non preoccuparti-

Lui annuì, ma il suo volto era teso.

Mi accomodai al tavolo. Non avevo fame, anzi, avevo una terribile nausea, eppure avrei dovuto fare finta di nulla. Conversai così con Steven, cercando di non pensare al fatto che Paul non si era più fatto vedere e a come fosse ingiusto un mondo nel quale io alla fine rimanevo sempre sola ed infelice. Oh, mi sentivo così fuori posto, così tremendamente sconfitta. Pensavo a Margaret, a quella vita perfetta che si era ridotta in cenere, o meglio ad una vita solo apparentemente perfetta. Lei era imperfetta, proprio come me.

- Beverly? Tutto bene?-

Annuii. –Sì, tutto bene- e mi sforzai di sorridere, anche se dovevo sembrare ben poco spontanea, ma non aveva importanza.

Steven non disse più nulla, accontentandosi di una palese bugia.

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