Cena d'addio...e Margaret
Quella sera mi godetti la cena d'addio. Che dire? Oh, non sono mai stata brava con gli arrivederci e così rimasi praticamente in silenzio mentre Jenny mi elogiava per ciò che avevo fatto con vero piacere: fare giustizia per Margaret. Già, avevo catturato un assassino ... allora perché non mi sentivo completamente felice? C'era qualcosa che mi mancava anche se non riuscivo a capire esattamente cosa. Sorrisi a chiunque mi rivolse la parola e notai con una gioia mista a invidia che Jenny e Steven erano parecchio vicini. Non dubitavo che ora, tolta di mezzo Megan, tra i due sarebbe nato qualcosa di vero ... forse amore ... forse altro, poco importava di cosa veramente si trattasse. In realtà quella sera non m'interessava di nulla. Non vedevo l'ora di potermene tornare in casa a finire di fare le valigie. La verità? Volevo andarmene da quel castello! Volevo andare via da John e dalla sua brutta, lontano da Jenny e dal tradimento che stava perpetuando nei confronti della defunta e che io stavo incoraggiando, scappare da Steven e da ciò che lui rappresentava: un uomo insensibile. Volevo andarmene, ecco la conclusione.
-Sei silenziosa- mi sussurrò mia cugina –tutto bene?-
-Solo un po' di stanchezza-
-Vedrai che domani mattina sarai in forze per il viaggio-
Non ne dubitavo, ma quella era la scusa per concludere prima la serata. –Già, meglio se vado a dormire subito allora-
Jenny indugiò un attimo, poi annuì. –Hai ragione, meglio se vai subito a riposare- disse con un enorme sorriso.
Mi congedai così dai presenti e notai un certo sollievo sul volto di Karol. Pensava davvero che tra lei e John il problema fossi io? Che fossi l'unica capace di renderla infelice? Beh, si sbagliava. Andata via io la competizione sarebbe nata con un'altra e poi con un'altra ancora. Succedeva così con uomini come John, uomini che correvano dietro a tutte le donne che vedevano, incapaci di amare veramente.
Salii lentamente le scale, appoggiando la mano al corrimano gelido. Tutto era avvolto nel silenzio e nel buio. Un'atmosfera irrealistica, ma che mi piaceva parecchio. E proprio mentre ero sull'ultimo scalino mi parve di scorgere un'ombra. Dopo un primo momento di sorpresa scoppiai a ridere e la mia risata rimbombò nel corridoio.
- Margaret, compari solo adesso?- chiesi.
E la snella figura della mia defunta cugina mi comparve dinnanzi. Ed era davvero splendida, nonostante fosse un fantasma, così bella da mettere in ombra la sorella. –Sei cresciuta, Beverly – mi disse, muovendo appena i muscoli del viso, una cosa che mi aveva sempre un po' impressionata.
-Un po' sì-
-Sei una bellissima donna ora-
-Grazie-
Margaret sollevò una mano, una mano quasi trasparente con delle unghie inquietantemente rosse, probabilmente a causa dello smalto che portava quando era morta. Si sporse verso di me e mi accarezzò la guancia, facendomi rabbrividire. Il tocco di un fantasma è una cosa strana, perché a volte sembra che ti trasmetta un po' di sé, della vita che un tempo è stata e che ora non è più. In quel momento mi parve di trovarmi in un ampio salone, in un'epoca passata, quando ancora si usava indossare dei begli abiti per le cerimonie importanti. E poi all'improvviso tutto tornò normale. Io e il fantasma di Margaret, solo noi due nel buio corridoio.
-Perché non sei apparsa prima?- le chiesi. Avrebbe potuto aiutarmi a fare chiarezza sul caso.
-E darti la soluzione?- si strinse nelle spalle –Sinceramente non m'importava molto di questa storia, si vedono le cose in un altro modo da questo lato-
E questa era una cosa che mi avevano detto molti fantasmi e che continuava a inquietarmi. Forse era il trauma per la morte che li rendeva così distaccati ... non lo sapevo, ma avevo davvero la tremenda sensazione che ad alcuni di loro non importasse nulla dei vivi, nemmeno di coloro ai quali un tempo avevano tenuto.
-E vorrei che tu nemmeno dicessi a Jenny che mi hai vista-
-Promesso- anche perché ciò avrebbe voluto dire fermarsi ancora al castello e io non avevo proprio voglia di farlo.
-Faccia ciò che vuole lei ... mia sorella ora è libera di amare chi vuole-
Nessuna gelosia quindi? Nessuna invidia? Beh, doveva proprio essere distaccata dal mondo dei vivi per restare così tranquilla nonostante ciò che era successo. Io probabilmente non avrei lasciato in pace nessuno dei due. Gli avrei perseguitati ... ma io ero tutta un'altra persona rispetto a Margaret ... oppure no? In fondo tante volte mi ero paragonata a lei.
-Addio, Beverly, cerca di continuare a crescere così bene- mi disse con un sorriso dolce, un sorriso materno, un sorriso che non si addiceva alla Margaret che avevo sempre conosciuto –sei una brava ragazza-
Avevo molte domande da farle, ma cosa sarebbe servito ottenere le risposte? A parte soddisfare la mia curiosità, s'intende. E non avevo molta voglia di perdere altro tempo per togliermi un mio personale desiderio.
-Addio, Margaret -
Lei fece una leggera riverenza, un gesto di estrema cortesia da parte sua, quindi scomparve. Restai un attimo immobile, quindi ripresi il cammino verso la mia stanza. Avevo bisogno di una bella notte di sonno. Beh, non sarebbe stato proprio così.
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