🥀31🥀

La foresta

Il tempo sembrava scorrere lento e pesante, ma alla fine la febbre iniziò a cedere.

Mi sentivo stremata, ma il mio corpo, almeno, non sembrava più sul punto di crollare.

Chris rimase in silenzio per tutto il tempo, osservandomi con i suoi occhi azzurri, pieni di qualcosa che non riuscivo a decifrare.

Quando alla fine si alzò, sembrava più deciso che mai.

"Allora, ora dovrai venire con me," disse, la sua voce fredda e priva di esitazioni.

"Cosa?" Lo guardai confusa, la stanchezza ancora evidente nei miei occhi. "Dove?"

"Nella foresta, no?" rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Dovrai spiegarmi come mai questa tua paura del buio."

Sentii il mio cuore fermarsi per un momento.

"No," dissi subito, scuotendo la testa con forza. "Io non vengo con te."

Chris mi fissò, un'ombra di divertimento attraversò il suo viso. "Oh, allora lo vedremo."

Prima che potessi reagire, mi prese di peso, sollevandomi come se fossi un sacco di patate.

Le sue braccia erano forti e ferme, e non importava quanto scalciassi o urlassi, non riuscivo a liberarmi dalla sua presa.

"Ehi! Lasciami!" gridai con tutta la forza che avevo, cercando di colpirlo con i pugni, ma era come cercare di abbattere un muro.

"Continua pure a urlare," disse lui, apparentemente impassibile. "Siamo in mezzo al nulla. Nessuno ti sentirà."

Quelle parole mi colpirono come un colpo al petto, ricordandomi quanto fossi sola.

Ma la rabbia prese il sopravvento sulla paura. "Se pensi che ti seguirò in quella maledetta foresta, ti sbagli di grosso!"

"Non ti sto dando una scelta," rispose lui, con un tono quasi divertito.

La sua freddezza mi faceva ribollire il sangue. "Perché ti interessa? Cosa vuoi da me?"

Chris non rispose subito.

Continuò a camminare verso l'uscita, portandomi con sé senza il minimo sforzo.

Quando finalmente parlò, il suo tono era calmo, ma carico di una strana intensità. "Forse voglio solo sapere cosa ti terrorizza così tanto. Voglio capire cosa nascondi, Darcie."

"Non ti riguarda!" gridai, tentando un ultimo disperato tentativo di liberarmi. Ma lui non si fermò.

Raggiungemmo l'esterno della casa, e il freddo mi colpì come una frustata.

Il vento gelido mi sferzava il viso, ma Chris non sembrava nemmeno accorgersene.

Continuava a camminare con determinazione, portandomi sempre più vicino al bordo della foresta.

La vista degli alberi scuri e minacciosi mi fece stringere lo stomaco.

"Ti prego," sussurrai, cambiando strategia.

La mia voce era spezzata, quasi disperata. "Non farlo. Non portarmi lì."

Per un momento, Chris si fermò.

Girò la testa verso di me, il suo sguardo indagatore che sembrava voler scavare dentro di me.

"Perché?" chiese, la sua voce improvvisamente più morbida. "Cosa c'è nel buio che ti spaventa così tanto?"

Non risposi.

Non potevo.

Non avrei mai potuto dirgli che era lì, nel buio, che i miei peggiori incubi prendevano vita.

Vedendo il mio silenzio, Chris sospirò e continuò a camminare. "Se non vuoi dirmelo, allora lo scopriremo insieme."

"No!" gridai, ma le mie proteste sembravano solo rafforzare la sua determinazione.

Quando finalmente ci addentrammo nella foresta, sentii la paura avvolgermi come un mantello soffocante.

Gli alberi si chiudevano intorno a noi, oscurando la luce della luna, e ogni ombra sembrava muoversi, strisciare, respirare.

"Ti prego," ripetei, la mia voce ridotta a un sussurro.

Chris si fermò improvvisamente, posandomi a terra con una gentilezza inaspettata.

Ma non mi lasciò andare.
Mi tenne per un braccio, impedendomi di scappare.

"Guarda," disse, indicando l'oscurità davanti a noi. "Non c'è niente qui. Solo alberi, vento e il suono delle foglie. Non c'è nulla di cui avere paura."

Scossi la testa, incapace di parlare. Lui non poteva capire.

Non poteva sapere cosa significava per me essere qui, nel cuore dell'oscurità, dove i miei demoni mi aspettavano.

Ma poi, come se il buio avesse sentito i miei pensieri, qualcosa si mosse.

Un fruscio lieve, ma inconfondibile.
Il mio corpo si irrigidì, e Chris lo notò immediatamente.

"Cosa c'è?" chiese, scrutando l'oscurità.

"Portami via da qui," sussurrai, la mia voce tremante. "Ti prego, Chris. Portami via."

Ma lui non si mosse.
Continuò a fissare l'oscurità, come se volesse vedere ciò che io temevo.

E poi, quel fruscio si fece più vicino.

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