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Un incontro indesiderato

Pov Autrice

Le luci del centro commerciale brillavano ancora, ma per Suzumi, Daphne, Magnus, Jared e Cedric, quel bagliore sembrava più opprimente che confortante. Le due ragazze erano visibilmente sconvolte, Daphne si teneva le mani tremanti sulle labbra mentre Suzumi cercava di mantenere la calma.

"Non possiamo fermarci qui," disse Magnus mentre raggiungevano la loro auto. "Darcie è da qualche parte, dobbiamo capire dove."

Suzumi cercò di ragionare, ripensando all'ultima conversazione con Darcie. "Ha detto che voleva prendere un po' d'aria... ma poi... non ha risposto più al telefono."

"Qualcosa non torna," disse Jared, con un'espressione cupa sul volto. "Darcie non sparirebbe così, non senza dire nulla. Deve essere successo qualcosa."

Cedric, con le mani nelle tasche del cappotto, osservava il cielo innevato. "Potrebbe essere stata rapita?" chiese, anche se sembrava odiare quell'ipotesi.

"Rapita?" Daphne esplose, incapace di trattenere l'angoscia. "Ma da chi? E perché?"

"Non lo so," rispose Cedric con un sospiro, "ma dobbiamo considerare tutte le possibilità."

Il gruppo tornò a casa, il silenzio era carico di tensione. Appena entrati, Magnus si diresse immediatamente verso il suo studio, accendendo il computer per verificare se Darcie avesse lasciato qualche traccia. Suzumi e Daphne si sedettero sul divano, ancora sotto shock, mentre Jared e Cedric discutevano a bassa voce nell'angolo.

"Non possiamo aspettare troppo," disse Jared con tono deciso. "Ogni minuto che passa può essere cruciale."

Cedric annuì. "Hai ragione, ma abbiamo bisogno di più informazioni. Non sappiamo nemmeno da dove iniziare."

Magnus alzò lo sguardo dallo schermo. "Aspettate," disse, con un tono che attirò immediatamente l'attenzione di tutti. "Ho trovato qualcosa."

"Che cosa?" chiese Suzumi, avvicinandosi rapidamente.

Magnus indicò il monitor. "Ho controllato la posizione del suo telefono. L'ultimo segnale è stato registrato vicino al limite del bosco fuori città."

"Il bosco?" chiese Daphne, confusa. "Cosa ci farebbe Darcie lì?"

"Non lo so," rispose Magnus, con un'ombra di preoccupazione negli occhi. "Ma è lì che dobbiamo andare a cercarla."

Il gruppo si preparò in fretta, riempiendo zaini con torce, telefoni e tutto ciò che pensavano potesse servire. La paura si mescolava alla determinazione, e mentre si avvicinavano al limite del bosco, il silenzio tra di loro diventava sempre più pesante.

Il buio del bosco era inquietante, il vento faceva ondeggiare gli alberi creando ombre minacciose. Magnus teneva la torcia alta, illuminando il sentiero davanti a loro.

"Darcie!" chiamò Suzumi, la sua voce si perdeva nel gelo dell'aria.

"Non si sente niente," disse Cedric, stringendo i pugni. "Nemmeno un suono."

Improvvisamente, Daphne si fermò, i suoi occhi spalancati per lo spavento. "Aspettate... vedo qualcosa."

Il gruppo si fermò, seguendo il suo sguardo. Poco distante, nella neve, c'era una scia di orme.

"Sono sue?" chiese Jared, avanzando con cautela.

Magnus si chinò, osservando da vicino. "Sembrano compatibili con le sue scarpe. Ma non è sola..."

Accanto alle impronte di Darcie c'erano altre orme, più grandi, più pesanti, che facevano sembrare il terreno sotto di esse affondato.

"Qualcuno l'ha portata via," sussurrò Suzumi, il cuore che le batteva all'impazzata.

"Non è sola," aggiunse Magnus, alzandosi. "E qualunque cosa sia successa... non abbiamo molto tempo per salvarla."

Pov Autrice

Le ore si trascinavano con lentezza, il ticchettio dell'orologio in casa scandiva un tempo che sembrava infinito. Suzumi e Daphne sedevano sul divano, incapaci di togliersi dalla testa l'immagine dei sacchetti abbandonati davanti al negozio, un'immagine che sembrava gridare la presenza invisibile di Darcie.

Magnus, nel suo studio, fissava il monitor con intensità. Jared e Cedric giravano nervosamente per la stanza, mentre discutevano tra loro a bassa voce.

"Magnus, dobbiamo fare qualcosa," disse Jared finalmente, rompendo il silenzio.

"Sto cercando," rispose Magnus, la voce rigida. "Se c'è un modo per rintracciarla, lo troverò."

Suzumi alzò lo sguardo dal telefono che aveva tenuto stretto in mano, sperando invano in un messaggio o una chiamata da parte di Darcie. "Abbiamo controllato tutto. Abbiamo persino chiesto ai negozianti se l'avessero vista, ma niente."

"Quindi dobbiamo ampliare la ricerca," disse Cedric, deciso. "Non possiamo limitarci al centro commerciale."

Magnus interruppe la conversazione. "Aspettate un momento," disse con un tono che catturò l'attenzione di tutti. "Il suo telefono si è connesso brevemente a una cella. È stato localizzato vicino al bosco a nord della città."

"Il bosco?" Daphne si alzò di scatto. "Ma cosa ci farebbe Darcie lì?"

Magnus scosse la testa. "Non lo so, ma dobbiamo andare a controllare."

Senza perdere tempo, si prepararono con torce, telefoni e abiti caldi. L'aria era gelida quando arrivarono al limite del bosco, e il silenzio era quasi inquietante. Il vento muoveva i rami degli alberi, creando ombre spettrali sul terreno innevato.

"Darcie!" chiamò Suzumi, la voce che si perdeva nel vento.

Il gruppo avanzò con cautela, seguendo il sentiero, fino a quando Daphne si fermò di colpo. "Guardate," disse, indicando qualcosa nella neve.

Magnus puntò la torcia e illuminò una scia di orme. Suzumi si chinò per osservarle meglio. "Sembrano sue," disse. "Ma..."

Accanto alle impronte c'erano altre tracce. Più grandi, più profonde. Magnus si accovacciò per osservarle. "Qualcuno o qualcosa la stava seguendo. Le orme non sono umane."

"Non umane?" ripeté Jared, con un misto di incredulità e paura.

Cedric osservava la foresta attorno a loro. "Se non è da sola, dobbiamo muoverci in fretta."

Le orme si inoltravano sempre più nel bosco, e il gruppo le seguì con attenzione. Il freddo si faceva sempre più pungente, e il silenzio attorno a loro era quasi assordante.

"Darcie!" chiamò nuovamente Suzumi, ma nessuna risposta arrivò.

Dopo alcuni minuti di cammino, le orme si fermarono improvvisamente in una radura. Magnus puntò la torcia tutt'intorno, cercando indizi. "Qui le tracce si interrompono," disse, frustrato.

"È come se fossero spariti nel nulla," aggiunse Jared, osservando il terreno.

Improvvisamente, un rumore proveniente dagli alberi fece sobbalzare tutti. Un fruscio, seguito da un suono basso e cupo che risuonò nella radura.

"Cos'è stato?" chiese Daphne, con la voce tremante.

Magnus strinse la torcia con forza, puntandola verso la direzione del rumore. "Non lo so," disse, con un tono che tradiva la sua preoccupazione.

Le ombre tra gli alberi sembravano muoversi, e per un momento il gruppo rimase immobile, trattenendo il fiato. Poi, un bagliore rosso attraversò la foresta, illuminando brevemente la radura.

"Quella luce..." disse Suzumi, ricordando improvvisamente qualcosa. "L'ho vista prima. È come quella che compariva nei sogni di Darcie."

Magnus si voltò verso di lei. "Sogni? Di cosa stai parlando?"

Suzumi esitò, ma poi rispose: "Darcie parlava di una luce rossa, come un fuoco che la seguiva. Diceva che la faceva sentire intrappolata."

La luce rossa si spense improvvisamente, lasciandoli di nuovo nell'oscurità. Magnus strinse i denti. "Qualunque cosa sia, dobbiamo trovare Darcie prima che sia troppo tardi."

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