✨𝟣- 𝐼𝓃𝒸𝑜𝓃𝓉𝓇𝑜✨


Tra le strade della città c'è aria di festa, tutti vestiti e mascherati per festeggiare Halloween, bambini e adulti che camminano e danzano ignari della verità che li circonda.

Anche per alcune creature quella notte è speciale, possono mangiare senza problemi e senza nascondersi all'occhio umano. Ed è proprio in una di queste strade dove un ragazzo dagli occhi azzurri e biondo cammina ignaro del pericolo. Gli era bastata una piccola spinta da parte di estranei ritrovandosi in un piccolo vicolo buio circondato da tre uomini.

«Guarda, guarda che bel pasticcino abbiamo qui stasera.»

Uno degli uomini si avvicinò lento mostrando un piccolo ghigno che fece tremare il ragazzo.

«Dovresti ringraziarci perché siamo qui... Sai le strade non sono tanto sicure.»

Un altro uomo si avvicinò facendo indietreggiare il ragazzo fino a toccare un muro umido.

«Vi... Prego... Non fatemi del male...»

«No pasticcino, noi ci prenderemo cura di te....»

Sul pallido e dolce viso del ragazzo delle lacrime lente scendevano mentre i tre uomini se la ridevano assaporando la vittoria, una vittoria che avrebbe portato il ragazzo a essere sottomesso, toccato e assaporato da loro deliziandosi delle immagini che avevano in mente e pensavano di fargli.

«Dai pasticcino, come premio e ringraziamento perché non mi dai un bel bacio?»

L'ultimo dei tre che era rimasto indietro a osservare che nessuno li vedesse si avvicinò, gli prese il mento con una mano stringendolo con forza alzandogli il viso e avvicinando le labbra a quelle del biondo.

«Jimin, finiscila di giocare. Sono stanca e voglio tornare a casa.»

Una voce li fece sussultare e quando si girarono trovarono una ragazza dai lunghi capelli neri seduta su un muretto che li osservava, il loro sguardo tornò però al ragazzo che ora al posto delle lacrime vi era un ghigno e il suo sguardo era glaciale.

«Sei veramente una noia Lamya. Mi stavo divertendo... Più tosto, dove si trova I.N.»

«Si trova in giro con Han.»

«Cosa cazzo sta succedendo qui? Mocciosa vuoi unirti a noi? Siamo sempre pronti a soddisfare una bella fanciulla come te.»

La ragazza sorrise a quelle parole ma l'uomo non sapeva che tra poco sarebbero stati solo del cibo, ma lo capirono non appena alle loro spalle sentirono un urlo che squarciò il silenzio del vicolo e quando si girarono rimasero come congelati nel vedere il loro amico a terra e in ginocchio, mentre le labbra del biondo erano poggiate sul suo collo e un rivolo di sangue cadeva sporcando la maglia dell'uomo.

«Cosa... Cosa siete?»

Jimin si staccò dal collo lasciando la presa dell'uomo che cadde a terra ormai privo di vita, fece alcuni passi lenti avvicinandosi ai due rimasti che lo guardavano con terrore vedendo il suo ghigno sporco di sangue. Stavano per dire qualcosa ma il biondo fu molto più veloce spostandosi dietro al primo uomo, la mano lenta e fredda avanzò posandosi sul suo collo stringendosi con forza lasciandolo senza respiro.

«Vieni sorellina, la cena è servita»

Lamya scese dal muretto con un balzo elegante lasciando che i suoi abiti si muovessero delicati sulla sua pelle candida, si mosse con eleganza verso il fratello che colpì la piega del ginocchio facendolo cadere. Una volta al suo fianco la ragazza si abbassò di poco avvicinando le labbra al collo sentendo l'odore del sangue che si mischiava a quello della paura, tirò fuori i canini e li affondò nella pelle dell'uomo che tentava di scappare, ma la presa di Jimin era forte e salda.

L'ultimo dei tre rimasto guardava quella scena con terrore, gli sembrava una scena di un horror, un incubo che si stava svolgendo a occhi aperti. E tutto ciò aumentò quando lo sguardo di Jimin si posò su di lui ghignando.

«Tranquillo, tra poco tu seguirai i tuoi amici. Oh! Finalmente siete arrivati I.N... Han... Dove eravate andati?»

Dall'oscurità del vicolo due ragazzi si mostrarono, uno dai capelli biondi che contornava un viso a diamante dai tratti felini, mentre l'altro aveva dei capelli castano chiaro che contornavano un viso a diamante ma un pò paffuto, entrambi però avevano una cosa che li accomunava ai due già presenti... I loro occhi rossi.

«Ho convinto I.N a provare le caramelle di zucca, ma fanno schifo... Non capisco come fanno a mangiarle.»

«Signorino Lui?»

I.N. guardò l'uomo che era rimasto in piedi e che cercava una via di fuga.

«Potete averlo, io e Lamya abbiamo cenato.»

I due ghignarono e con una mossa veloce furono sull'uomo, lo presero e sbatterono al muro mentre con altrettanta velocità le loro labbra erano già poggiate sul suo collo e i canini affondati nella sua carne mentre si deliziavano del suo sangue, era inutile fare resistenza o combattere, loro era più forti.

Una volta finito e sazi, buttarono i corpi dietro un cassonetto e lasciarono il vicolo mischiandosi tra le persone che in quel momento stavano festeggiando, una festa che per loro era solo divertimento mentre per altri era morte certa.

In una villa fuori città, nascosta da sguardi curiosi, due ragazzi annoiati da anni se ne stavano seduti sulle loro poltrone dalle rifiniture nere, nemmeno le ragazze che gli erano state mandate riuscivano a dargli lo stimolo per divertirsi venendo viste solo come cibo e niente più.

«Tae mi annoi.»

«Non sei l'unico Jk, ma non è che abbiamo molto da fare.»

«Anche queste donne non riescono a saziare la mia noia.»

«Come cibo sono buone però.»

Il loro parlare venne interrotto da una donna e un uomo che entravano nella stanza, lei dalla bellezza straniera aveva un'aria sexy ma severa sul volto, dal fisico snello ed elegante si avvicinava con fierezza ai due, Hwasa era il suo nome che era al capo del clan Pearl. Mentre l'uomo al suo fianco era alto e dai tratti duri, un fisico da fare invidia a molti e dall'espressione neutra, amico dei due ragazzi considerato come un fratello maggiore, Namjoon era il suo nome ma Nam per amici o famiglia.

«Nam... Hwasa cosa succede?»

Il ragazzo dai capelli medio lunghi e neri, si staccò dal collo della sua vittima puntando i suoi occhi neri sui due arrivati, lasciò la giovane cadere a terra ormai in fin di vita come se fosse un oggetto e ciò fece arricciare il naso al loro amico vampiro. Namjoon era un uomo di buone maniere e all'antica, preferiva bere il giusto per poi lasciare andare la sua vittima via, però solo con coloro che se lo meritavano perché le altre le uccideva senza problemi.

«Scusate signore, ma siamo qui per ricordarvi che dovremmo presenziare con gli altri clan.»

«Tsk, tanto sarà sempre la solita noia... Avvisa Yoongi, andremo noi quattro e tu Hwasa ti unirai con Moonbyul.»

A parlare stavolta fu l'altro ragazzo, dai capelli sempre neri ma corti, gli stessi occhi neri come la pece che guardavano la donna con rispetto.

«Va bene Taehyung, vado a riferire tutto a Yoongi e faccio preparare Moon.»

La donna fece un inchino per poi lasciare la stanza ma il silenzio di Namjoon non passò inosservato ai due fratelli, il quale sapevano che ciò significava solo problemi.

«Nam cosa succede?»

«Non è da te stare in silenzio... Parla.»

Il nominato sospirò e si avvicinò ai due guardandoli con serietà e questo preoccupò ancora di più i due.

«A questo incontro oltre gli altri clan... Ci sarà anche il clan Moon.»

«Quindi?... Non capisco il problema amico.»

«Jk, dovete comportarvi bene.»

«Scusa Nam, ma quanto mai noi non ci comportiamo bene? Dubiti di me e Jk?»

«Siete due scapestrati Tae. L'ultima volta avete creato casino con la moglie dell'anziano.»

«Nam lei ci stava, non è colpa nostra.»

Ancora una volta dalle labbra di Namjoon uscì un sospiro di esasperazione alle parole dei due fratelli e stava per ribattere quando una voce lo fece bloccare.

«Fate attenzione, a differenza degli altri clan i Moon sono pericolosi e letali... Specialmente il loro capo. Si dice ceh un angelo ma che dietro è il diavolo in persona.»

Nella stanza lo sguardo dei tre andò alla porta dove l'ultimo dei quattro stava entrando, si mise al fianco dell'amico salutando con un cenno del capo i due ragazzi.

«Ciao Yoon, dov'eri?»

«Tae... Ero con Woojin e Seungmin.»

«Oh! Come stanno?»

«Di certo meglio di te Jk e di tuo fratello. A quanto pare in quel clan si trovano bene, mi hanno riferito che ogni giorno è un'avventura e si divertono molto.»

«Hai ragione almeno si divertono non come questi due. Sempre annoiati e non sorridete mai.»

«Nam non è colpa nostra se il mondo è noioso.»

Ancora una volta Namjoon si fermò dal parlare e rispondere a Jungkook quando Hwasa rientrò in stanza, stavolta al suo fianco vi era una donna dai lunghi capelli biondi e dal sorriso glaciale.

«Moonbyul benvenuta.»

«Ragazzi... Vedo che la noia non lascia mai le vostre facce.»

«Non ti ci mettere anche tu, già abbiamo Nam che ci fa una testa così... Ma andiamo prima che ci ripensi.»

Jungkook si alzò sbuffando seguito a ruota dal fratello, superarono i loro amici che poi li seguirono uscendo dalla stanza e dalla villa inoltrandosi nell'oscurità per incontrare gli altri clan.

Il luogo di incontro era un'enorme villa, anche essa nascosta dall'occhio umano tra i boschi. Nessuno poteva avvicinarsi protetta da delle guardie che facevano in modo di allontanare ogni essere indesiderato.

Il grande giardino era già pieno di vampiri di ogni rango che all'arrivo del clan Sun si girarono a guardarli ammirando la loro bellezza e, per chi li conosceva bene, sapevano che oltre la bellezza dovevano anche temerli perché nessuno poteva niente contro di loro.

Ignorarono tutti e si avvicinarono all'anziano, anche se riluttanti, si inchinarono porgendo i loro saluti.

«Anziano Lee, è un piacere essere qui stasera.»

«Capo Jungkook, sono felice che ci abbiate deliziato della vostra presenza, anche se dopo cent'anni che non vi mostrate...»

«Avremmo deliziato la vostra presenza anche in passato, ma avevamo alcune divergenze con il vecchio anziano.»

«Si, mi sono giunte alcune cose... Ma che rimanga tra noi, sappiamo tutti che la vera colpa era della moglie e non vostra.»

Jungkook ghignò alle parole dell'anziano però sapeva bene che stava dicendo così solo per comprarsi i loro favori, cosa che non sarebbe mai successo.

«Vi ringrazio per darci ragione Anziano Lee.»

«Tra noi ci dobbiamo appoggiare... Oh! Finalmente sono arrivati anche loro.»

A quella frase Jungkook insieme ai suoi amici si voltarono all'ingresso dove degli uomini con addosso un cappuccio e un mantello nero avanzavano nella loro direzione.

Mentre camminavano colui che si trovava davanti a tutti si abbassò il cappuccio e sul volto di Jungkook apparve una smorfia di sorpresa. Ai suoi occhi il ragazzo dal viso snello contornato da dei capelli biondi quasi argentei era di una bellezza stupefacente, era come rimasto ipnotizzato da quel sorriso angelico ma che nello stesso tempo era anche diabolico.

«Capo clan Jimin, un vero piacere vedervi alla nostra festa.»

«Non posso dire lo stesso Anziano Lee.»

L'anziano ignorò le parole di Jimin portando lo sguardo da lui a Jungkook sorridendo ampiamente.

«Sembra un sogno, qui davanti a me ho i due clan più potenti... Ed entrambi sembrate farvi desiderare.»

«Con tutto il rispetto Anziano Lee, non amo molto queste feste... Specialmente se a prendervi parte vi sono essere come voi.»

Alle parole di Jimin un leggero brusio si alzò attorno ai ragazzi, Jungkook e i ragazzi rimasero sorpresi da quella affermazione non aspettandosi un affronto del genere verso l'anziano.

«Perdoni le parole di Jimin anziano. Pare che oggi si sia svegliato con il piede sbagliato.»

«Jin.»

Jimin ringhiò quel nome a denti stretti sapendo perfettamente che odiava quando il fratello si intrometteva.

«Tranquillo, conosco molto bene la fama che circonda il nostro angelo della morte... Tanto bello quanto diabolico.»

«Quindi se sa ciò, saprà anche che non voglio più ricevere inviti alle vostre feste. Le trovo insulse e monotone.»

Mentre il capo clan Moon esponeva il suo parere, Jungkook internamente se la rideva specialmente nel vedere la faccia dell'anziano. Ma il suo sguardo andò anche su una figura incappucciata che si avvicinava a Jimin prendendolo sotto braccio attirandolo a lui, e dalla voce che sentì capì che era una ragazza.

«Jimin torniamo a casa?»

La ragazza tirò giù il cappuccio mostrando i suoi capelli neri e mossi che contornavano un viso snello e dai tratti delicati abbellito da labbra rosse e carnose e occhi verdi smeraldo, occhi che si posarono su Taehyung il quale rimase affascinato da essi trovandoli belli e luminosi.

«Si Lamya, andiamo.»

Senza aspettare oltre e il consenso dell'anziano, il quale gli diedero le spalle, si diressero verso l'entrata ma il loro cammino venne fermato da degli uomini che si mossero al segno dell'anziano, questo movimento fece togliere il cappuccio anche agli altri mettendo in mostra il loro viso.

«Anziano, può gentilmente dire ai suoi uomini di togliersi dalla mia strada?»

«Capo Jimin, con tutto il rispetto ho sopportato le vostre parole, le vostre bravate e i vostri insulti fino a ora. Per questo non tollererò più niente e lascerete la villa solo al mio comando.»

Una risata glaciale risuonò nel grande giardino, una risata che metteva i brividi provenire proprio dalle labbra del biondo che non gradiva quel genere di gentilezza.

«Quindi lui è Jimin?»

«Ragazzino chiudi la bocca stai sbavando... E rispondendo alla tua domanda: Si, lui è Jimin perché?»

Yoongi portò lo sguardo su Jungkook il quale aveva uno strano ghigno.

«Chissà se anche a letto ha quella lingua tagliente.»

«Non so fratello, ma io voglio la ragazza.»

Il resto degli amici scossero il capo alle affermazioni dei due fratelli.

«La ragazza si chiama Lamya, sorella minore di Jimin il quale è molto protettiva con lei. Woojin dice che a differenza del fratello è molto socievole ma guai a toccargli la famiglia.»

«Interessante... Mi piace.»

Namjoon guardò Taehyung alzando gli occhi al cielo sapendo che quando i due volevano qualcosa se la prendevano.

«Gli altri chi sono?»

«Quello che ha parlato prima è Jin fratello maggiore, una persona squisita che non ama la violenza e per lui è meglio un buon libro. L'altro ragazzo dai capelli rossi e Hoseok, miglior amico di Jimin, può incantare con il suo sorriso ma dietro puoi trovare solo oscurità.»

Jungkook squadrò da capo a piedi i due che si trovavano al lato del capo clan e la ragazza pensando che sembravano anche loro interessanti.

«E gli altri?»

«Oggi siete troppo curiosi Taehyung... Quello con gli occhi azzurri e capelli castani è Bang Chan, capo clan dei Star sottoposto dei Moon. Invece l'altro è Hyunjin, non si sa molto di lui tranne che molto agile e veloce, solo Jimin riesce a batterlo sempre.»

«Hwasa... Perché non organizzi una serata con loro una di queste sere?»

«Prevedo guai.»

«Concordo con te Nam. Ma vediamo come va a finire con l'anziano.»

Dopo quella piccola chiacchierata tutti portarono di nuovo l'attenzione sul gruppo dei Moon curiosi di vedere come sarebbe andato a finire.

«Che noia...»

La ragazza sbuffò spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio portando il suo sguardo sul fratello.

«Anziano, se non vuole ritrovarsi senza uomini li faccia togliere. Glielo sto chiedendo ancora con gentilezza.»

«Capo Jimin, forse lei dimentica chi comanda qui. Io decido chi lascia e chi no la festa. E voi rimarrete fatevelo andare bene... Altrimenti potete scegliere di uscire da qui solo morti.»

Jimin si girò verso l'anziano vedendo che lo guardava con un ghigno credendo che avesse vinto su di lui, ma ciò si spense subito quando vide lo sguardo del biondo iniziando ad avere paura. Più lo vedeva avvicinarsi e più la paura aumentava, nessuno osava andargli contro se non solo i Sun.

Lo vide fermarsi proprio davanti a lui sentendo il suo respiro caldo sul suo viso ingoiando un groppo di saliva bloccatosi in gola.

Jungkook guardò la scena con un piccolo ghigno meravigliato dall'aura oscura che quell'angelo emanava capendo che lo voleva e parecchio.

«Anziano, forse è il caso che faccia come ha detto il capo clan Jimin. Non penso che sia una persona che gli importi chi comanda e no, e tanto meno che risparmi qualcuno.»

Finalmente il moro ricevette l'attenzione che bramava dal biondo, si perse a guardare quegli occhi color ghiaccio che ti faceva sentire il freddo nelle ossa, cosa che fece solo desiderare di più il biondo a Jungkook.

Jimin invece si perse nel guardare quegli occhi neri come la notte che sembravano inghiottirlo come un buco nero, lo incuriosì pensando di voler sapere il suo nome e volendo avere una piccola parte di lui.

«Tu saresti?»

«Io sono Jungkook, capo del clan Sun... Un piacere e onore conoscerti.»

«Capisco... Ora come detto noi ce ne andiamo... Addio anziano.»

L'anziano senza indugiare fece cenno agli uomini di spostarsi e lasciare libero il passaggio ai Moon, Jimin si girò di nuovo verso Jungkook facendogli un piccolo ghigno seguito dalla sua lingua leccandosi il suo labbro inferiore.

«Sexy... Fammi visita qualche volta, sempre se vuoi divertirti.»

«Oh! Angioletto, considera il tuo invito accettato... Non vedo l'ora.»

E per la prima volta dopo molti anni sul viso di Jungkook nacque un piccolo sorriso che sorprese i suoi amici, mentre il suo sguardo era rivolto al biondo che con i suoi lasciava la villa sotto il mormorio e lo sguardo degli altri clan, tutti erano sorpresi e preoccupati dalle poche parole rivolte tra i due capi clan.

«Andiamo, credo la festa sia finita... Addio anziano.»

Anche il clan Sun senza aspettare il consenso dell'anziano si sbrigarono a uscire dalla villa, anche essi sotto lo sguardo degli altri clan.

«Maledizione... Giuro che me la pagheranno.»

L'anziano sussurrò quelle parole mentre teneva ancora lo sguardo verso i cancelli dove i due gruppi erano usciti, dentro di lui stava ribollendo di rabbia per il loro affronto e per aver osato di averlo umiliato in quel modo davanti a tutti.

Due clan così diversi ma nello stesso tempo così uguali.

Due clan che per pura casualità sembravano essersi incontrati creando tra di loro un filo


✨Buongiorno a tutti come avete notato questo e il primo capitolo di questa storia che avevo messo in pausa, come vi avevo annunciato aggiornerò almeno una volta a settimana la storia forse due se riesco ma con l'arrivo dell'estate e con questo caldo la concentrazione e poca però voglio portarla a termine, spero che la storia vi piacerà fatemi sapere cosa ne pensate. ✨

⭐Come letto nel titolo avete visto che ho scritto revisione... Ebbene sì sto sistemando le vecchie storie un po' alla volta sperando che chi le leggerà gli possa piacere. ⭐

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