Capitolo 19.
Eravamo scesi finalmente dalla piccola imbarcazione ed ora stavamo correndo lungo la spiaggia per raggiungere la sua auto che era parcheggiata nei parcheggi riservati ai clienti degli stabilimenti.
Il cuore batte troppo forte che mi devo fermare per prendere il respiro. Mentre Harry che era molto più avanti di me, rallenta per correre nuovamente da me mettendo delicatamente una mano sotto le gambe e una intorno alla schiena mi alza senza fatica da terra per poi correre. Stavolta con me in braccio.
Arriviamo alla macchina ed Harry parte alla massima velocità.
***
Il posto tranquillo di sempre ora è rimpiazzato da orrore, rabbia, paura. Intorno a noi tutti sembrano essere terrorizzati, una gran parte degli studenti è seduta in cerchio fuori dalla scuola seguita dai vari insegnanti e genitori che probabilmente sono stati avvisati dopo l'accaduto. Dall'altra parte ci sono i vigili del fuoco, che hanno spento l'incendio e stanno parlando con il preside per sapere sicuramente cosa fosse successo.
Altri uomini tirano fuori i corpi delle persone dentro la scuola, non sembrano morti solo molto feriti.
Della scuola ne è rimasto ben poco, ceneri sparse ovunque, vetri e pezzi dell'edificio ricoprono il terreno mentre gli alberi e le piante che decoravano il contorno esterno della scuola ormai non c'erano più. Tutto questo è così inquietante e sapere che tutto questo fosse successo per colpa mia, mi rendeva ancora peggio.
Molti ragazzi piangevano e avevano profondi tagli e lividi ovunque, con del sangue addosso. Ma la cosa che mi terrorizzava di più era, dove fosse adesso Jennifer, e gli altri ragazzi.
<< Sono lì.>> dice Harry prendendomi la mano come segno di incoraggiamento, dando voce ai miei pensieri.
<< Jennifer!>> urlo con le lacrime agli occhi, senza neanche aspettare una parola da parte di Harry corro velocemente verso la mia migliore amica, buttandomi su di lei ma due braccia conosciute mi spingono via.
Non riesco a guardarla così, è piena di tagli, di lividi, non sembra stare bene per niente. La morte non guarda in faccia nessuno quando vuole arriva e ti porta via, ma lei non può portarla via come se niente fosse.. no.. non può andarsene.
Non reggo più e scoppio a piangere, ora al mio fianco c'è Louis, mi sta consolando ma anche lui sta piangendo come non mai. Mi stacco da quell'abbraccio guardando i ragazzi, sembrano stare bene, non hanno niente esteriormente, ma dentro credono stiano morendo lentamente.
<< Voi come state?>> chiedo con un filo di voce.
<< Siamo terrorizzati, ma stiamo bene.>> risponde Zayn anche lui con un filo di voce.
<< Jennifer ci aveva avvisato di quello che stava per succedere, ma non gli abbiamo dato retta..>> fa un grosso sospiro Louis con voce tremolante << è tutta colpa mia se solo io->>
<< No! Non è colpa di nessuno qui, se tutto questo sta succedendo è solo ed unicamente colpa mia!>> dico con voce ferma, asciugando le lacrime dagli occhi, << Senza volerlo vi ho trascinati a tutti quanti in questo maledetto casino, e non me lo permetterò mai se vi succederà qualcosa..>> nel frattempo Harry si avvicina a noi stringendomi tra le sue braccia, un gesto che mi conforta.
<< Dobbiamo portarla in ospedale sta perdendo troppo sangue, così non riuscirà a sopravvivere.>> dice con tono fermo e deciso l'infermiera che stava provando a guarire Jennifer, dopo di che alza la barella sulla quale era stesa e la portano velocemente sull'ambulanza, Louis la segue pregandola di far salire anche lui, e così scompaiono velocemente con la sirena che rimbomba per le strade ancora scosse.
<< Dobbiamo andare anche noi.>> dice Liam.
<< Harry vai con loro, portali tu. Non penso siano in grado di guidare fino a lì. E il tuo migliore amico ha bisogno di te.>> chiedo ad Harry guardandolo, è l'unico tranne me che non ha assistito a questo disastro e so che gli altri sono troppo scossi per guidare. Harry annuisce guardandomi dritto negli occhi prendendo il mio viso tra le sue mani.
So anche che con lui vicino a me, sarebbe tutto più facile, mi darebbe consigli, mi aiuterebbe. Ma i suoi migliori amici adesso hanno bisogno di lui.
<< Vieni con noi.>> mi dice dolcemente, scuoto la testa mordendomi nervosamente il labbro inferiore,
<< No. Non ce la faccio ad aspettare e sapere che non posso fare niente per far stare meglio la mia migliore amica, non ce la faccio ad aspettare in una sala d'attesa di un ospedale affollato, sapendo che Jennifer è chiusa dentro una sala operatoria, rischiando la vita. E' tutto a causa mia!>> dico guardandolo dritto negli occhi, cercando di combattere con le lacrime per non farle uscire, rendendomi debole davanti a loro.
<< Non è colpa tua, tu non hai fatto niente okay?>> dice lui con lo sguardo puntato su di me.
Annuisco semplicemente senza dire una parola, dietro di noi i ragazzi aspettando impazientemente di poter andare via.
<< Prometti che mi aspetterai, che non farai niente.>> sospira sconfitto, abbasso lo sguardo ma lui continua <<Non fare cazzate. Tornerò appena posso, promettilo!>> sussurra con un filo di voce, alzandomi il viso così che i nostri sguardi erano di nuovo uno di fronte all'altro.
<< Prometto.>> con gli occhi lucidi preme le sue labbra sulle mie. Un piccolo e veloce bacio, ma chiudo gli occhi, godendomi questo momento. Potrei non tornare mai più, e questo potrebbe essere l'ultimo bacio, un bacio d'addio.
Harry si allontana e con lui tutti i ricordi di questi giorni che abbiamo passato insieme, tutti i bei momenti solo nostri, ma anche i momenti felici e di divertimento passati con il resto dei ragazzi. Ma soprattutto con Jennifer.
In questo momento vorrei stare con la mia migliore amica, mentre la visitano, con la certezza che tutto andrà bene, ma non so se tutto si aggiusterà, se quello che gli è stato causato possa farla tornare in salute, se riuscirò ad aggiustare le cose. ma non posso saperlo, niente ormai è più certo.
Non riesco a pensarla sdraiata in un lettino di ospedale ferita, con attorno una marea di medici che magari dicono che non ce la fa, che non starà mai bene.
Devo fare qualcosa, qualcosa per vendicarla.
Magari sto facendo la cazzata più grossa della mia vita, ma se c'è qualcuno che deve stare male, quel qualcuno devo essere proprio io.
In questo momento sono le parole di Harry che mi danno forza.
Torno all'entrata della scuola dove tutti i ragazzi lentamente se ne stanno andando, lasciando solo un ricordo di quello che era la loro scuola.
Il cancello adesso è circondato da un nastro rosso, e da cartelli che spiegano che è vietato l'ingresso nell'edificio, lo scavalco lentamente stando attenta a non farmi vedere, ma fallisco miseramente.
<< Scusi, non può entrare lì dentro, l'edificio è pericolante.>> dice uno dei vigili avvinandosi a me.
<< D-devo solo vedere una cosa, non entrerò.>> dico, sperando di convincerlo. Sperando che se ne vada.
Il vigile annuisce e torna all'interno della sua macchina, insieme agli altri sparisce lontano.
Ora sono sola, sola veramente.
“ Facciamola finita una volta per tutte, avete ferito fin troppa gente. Vediamoci dentro scuola e aggiustiamo le cose, senza più giochetti.”
Aspetto una risposta con ansia e dopo di che entro all'interno della scuola, è pericolante oramai ma in parte è ancora agibile, ci sono parti dove il fuoco non è riuscito ad arrivare, e molto probabilmente i vigili del fuoco hanno fermato tutto quanto prima che potesse essere troppo tardi.
Ma è irriconoscibile, non sembra più quello che era un tempo.
Se Harry fosse qui in questo momento probabilmente mi direbbe che sono un incosciente, che quello che sto facendo è sbagliato, ma ormai è troppo tardi e voglio arrivare fino in fondo. Avrei dovuto agire in questo modo da molto tempo, invece di aspettare che le persone a cui tengo venissero ferite.
Su una parete ormai crepata c'è una scritta “Addio Charlie.” rabbrividisco immediatamente, devo resistere, andrà tutto bene.
Mi guardo attorno in cerca di qualcosa o meglio qualcuno e poco dopo ecco che una risata echeggia per tutto l'edificio, una figura appare davanti a me seguita da due uomini. Gli stessi del sogno. Ma come facevo ad averli sognati prima ancora di averli visti?
Forse erano queste le capacità elevate di cui parlava mio padre. Prevedere il futuro?
<< Charlie Johnson!>> esclama divertito l'uomo al centro fra gli altri due, puntando i suoi occhi grigi su di me.
<< Jace Styles.>> rispondo con voce sicura, ispirando ed espirando più volte. Incrocio le braccia al petto mentre cerco di calmarmi mentalmente, sono più sicura rispetto a come lo ero prima devo cercare di ricordarmi le cose che ripeteva Harry durante gli allenamenti.
Nonostante questo uomo abbia lo stesso cognome del mio Harry, non è minimamente come lui.
<< Come sai il mio nome?>> mi chiede Jace infastidito, probabilmente si aspettava una ragazzina in preda al panico e terrorizzata. Ma si sbaglia.
Sono terrorizzata all'idea che posso morire da un momento all'altro ma cerco di mascherare la paura, finora ci sto riuscendo bene.
Mi aiuta l'idea che quello che sto facendo è qualcosa di giusto, qualcosa che porterà finalmente la pace e la felicità, per gli abitanti della città, per i miei amici e anche per me.
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Okay sono riuscita ad aggiornare, scusate per l'assenza, ma la scuola mi sta uccidendo!
La storia sta quasi per arrivare alla fine, mancano pochi capitoli ormai, ma ho in mente altre storie da scrivere e pubblicare.
Se volete mi trovate su twitter -> @_littlehopes_ per qualsiasi chiarimento, o anche solo per parlare io ci sono!
Passate a dare un'occhiata anche all'altra mia storia "Little pieces of hope".
Lasciate qualche commento sotto, mi farebbe piacere ricevere un vostro parere sulla storia, sui personaggi, o su tutto quello che volete!
Ora vi lascio in pace ahhaha, al prossimo aggiornamento!
- Chiara xx
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