Capitolo 3.

Notò il viso del ragazzo farsi rosso come un pomodoro , e per di più un peperone ,

- Jean ma che hai ?- il ragazzo dalla faccia lunga emise un leggero sorriso e guardo un punto non impreciso , [T/n] lo guardo e poi guardo dove stava guardando. Gli occhi [o/c] di [T/n] si puntarono sopra a tre figure che si stavano avvicinando .

- Già ti sta sbavando addosso - emise il bruno vicino alla corvina andandosi a sedere vicino alla figura di Jean imbabolato , la corvina dall' aspetto asiatico si sedette vicino alla figura minuta della [c/c] che in tanto era rimasta scossa - Piacere Mikasa- disse la corvina tranquillamente 

-Piacere....[T/n]-

-Hey! piacere mio... mi chiamo Armin Arlet - disse il biondo comparendo all' improvviso di lato alla ragazza e porgendo la mano -Piacere [T/n] [T/c] -  quest' ultima gli strinse la mano e il ragazzo si andò a sedere . 

-Io sono Eren Jeager piacere di conoscerti- il bruno sbadiglio e con un leggero inchino [T/n] lo salutò -Piacere..-

-Dimmi un po  [T/n] sei di queste parti ?- inziò a parlare il biondo, la ragazza guardo i tre arrivati con timidezza -No ..in verità ..vengo da fuori..- Eren e Armin guardarono [T/n] in modo interrogativo -Vengo...dall' italia -preciso quest' ultima , riprendendo a mangiare -COSA!?- esclamarono il bruno e il biondo facendo spaventare la ragazza , il suo petto di pollo impanato cade sopra al suo pantalone stupendo -Oh!no ..il pantalone -  si dispero la ragazza , qualcuno le venne in suo soccorso quella ragazza dai capelli corvini la doveva benedire già da quando la conosciuta - Ti ringrazio Mikasa- quest' ultima gli offri delle salvette -Scusali- 

-Oh...no ..loro non hanno colpe sono io che mi spavento cosi facilmente -

[T/n] dopo un po ritornò a mangiare il suo pasto ma venne invasa di nuovo da domande del biondo e del bruno -Smettetela sta mangiando , lasciatela respirare- emise Jean - Zitto cavallo ! ritorna a sbavare addosso a Mikasa -

-Stronzo vuoi fare a botte già il primo giorno di Università?-

Mikasa tiro un calcio ai due sotto la tavola e con l' aria tranquilla guardo i due -Smettetela o vi prendo a botte io -  

-Oh!..Mikasa- si lentò Eren dolorante

-Mikasa di quale partimento sei ?- la corvina sposto lo sguardo verso [T/n] che gli aveva posto la domanda -Moda...te?-

-Pittura e scultura.... strano prima non ti avevo visto..- 

-Perchè il dipartimento di moda e separato da quello artistico -

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Luogo :Mensa  Ore:12.20

Erano cosi distanti in quel momento ma allo stesso tempo vicini ,lui all' interno della mensa mentre lei all' esterno a godersi il mangiare fuori da quella sorte di edificio .

-Quattrocchi vedi di levarti dalla mia vista -

-Oh! come se cattivo Levi-

-Sta zitta - emise un flebile sospiro e poi si sedette a mangiare , l' occhialuta fece la stessa cosa e si sedette difronte al corvino.

-Tu, quanti esami hai Levi?- il ragazzo sgrano gli occhi a la domanda di quella stupida ragazza davanti a lei -Ma sei idiota o cosa....siamo si o no insieme nello stesso corso ?-

La ragazza bruna emise una finta -OH! vero..AHAHHA- 

-Indovino ...hai dimenticato gli esami che dobbiamo sostenere ..vero?- la bruna quasi affogo con il suo cibo, il ragazzo emise un altro sospiro e si passo una mano fra i capelli -Dobbiamo sostenere sette esami -L' espressione di Hanji divento cupa e allo stesso tempo emise un broncio -Ah.. Levi come ci possono torturare cosi?- si lamentò -Smettila di frignare e mangia quel brodo - disse Levi , la bruna fece come disse il ragazzo e continuo a mangiare ma qualcosa all' improvviso la fece bloccare , una domanda . -Hai notizie di Erwin?-

-Lavora in un ospedale di Berlino - disse Levi , pensando alle ultime volte che l' aveva visto -Eh!?Ma Perchè?!-   si lamentò di nuovo Hanji - Era l' unico posto in cui si era liberato un posto- disse freddo, appoggio la forchetta sopra al vassoio e prese dalla tasca un pacco di sigarette.

-Vado fuori , te fai subito-

-Si-  disse la bruna continuando a mangiare il suo brodo. Il corvino apri la porta dell' uscita e si becco in pieno il vento gelido di fine Settembre , il ragazzo accese con l' accendino la sigaretta che aveva tra le dita e mise dentro alle tasche del pantalone la scatola delle sigarette , aveva lo sguardo perso e gli occhi freddi , li passava da un tavolo a l' altro non c'era nulla di interessante  in cuei visi che guardò lì sul quel posto. Parlavano sempre , non la smettevano mai, sorridevano sempre , costantemente , non erano mai stanchi di farlo . Ma lui fra tutta quella gente troppo spensierata per i sui gusti non aveva visto te, che in lontananza  mostravi sempre un sorriso allegro e positivo, ma allo stesso tempo nascondevi gli occhi pieni di stress e lacrime , eppure quel tuo sorriso facevi stare bene tutti ,con il tuo sorriso facevi allontanare la negatività , ma tu non ti facevi mai farti vedere dentro troppo persa per dare il bene agli altri.

Lui continuava a guardarsi intorno con lo sguardo malinconico e che frustava i suoi problemi su una sigaretta che ormai stava finendo il suo lavoro di" consumismo". Il fumo uccide....vero ....ma non e mai riuscito a uccidere i suoi pensieri , i suoi ricordi  e la sua vita passata . Aveva troppo l' anima tormentata da queste situazioni , figlio di una prostituta , che durante l' età da bambino mori , suo zio che gli ha fatto da padre per un tott di tempo spari quando compie solo tredici anni andandosene chi sà in quale parte del mondo .

Buttò la sigaretta per terra e entrò dentro all' edificio .

In tanto tu, avevi finito il tuo pasto e come tua routin avevi sempre qualcosa da fare .

-Jean..io penso che mi devo assentare un pò, devo andare a un bar...cercano un altro barrista-

-Certo, però torna per la prossima lezione , mi  raccomando - disse il biondo cenere 

-Si signor , capitano - gli dicesti con fare scherzoso poi il tuo sguardo ricadde sopra a i tre che avevi conosciuto poco fa -Allora ragazzi...non vedo l'ora che ci rivediamo ...alla prossima - prendesti il tuo borsone a tra collo e salutasti i tre e compreso Jean . Entrasti dentro alla mensa per uscire da quello spazio enorme , e mentre proprio stavi per raggiungere la porta di uscita di quel posto passasti proprio di fianco alla persona che  ieri sera ti era passata dietro di te. Un certo ragazzo dai capelli corvini e gli occhi di ghiaccio che hanno passato milliarde di tempeste , pelle bianca come il latte . Ma tu troppo impegnata dal tuo da fare non lo notasti .

SPAZIO AUTRICE.

Hey , qui vi parla la vostra autrice sperò che il capitolo vi piaccia e sia di vostro gradimento , scusatemi per gli errori grammaticali e anche per il ritardo  ma come penso i professori stanno cercando di uccidermi con i milliardi di compiti che stanno assegnando . Nel prossimo capitolo conosceremo due personcine vicine a Levi quindi preparatevi ... 😆💚


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