Capitolo 20
L'espressione di Katherine incredula, mentre cercava di afferrare la realtà.
«Ma ma ma ma ma tu... no.
Tu ma, ma... » balbettò con il cervello in caricamento.
Jade le dedicò un sorriso che la fece arrossire all'istante.
«Immagino steste parlando di me.» fece per indovinare, altezzosa, fulminando Jack con lo sguardo.
«Com'è che si diceva?
Ah sì; parli della tua Prof e spunta sta stronza...
Oh, forse non era proprio così.» la provocò sfacciatamente, ridendo di lei.
Katherine paralizzata li guardava ancora intontita dalla situazione.
«Ma ma... no. Jack, no.» cercò di frenare l'amico con voce stridula, trattenendosi dal ridere per quella battutina, che effettivamente era divertente.
«Testa di cazzo, frena la lingua... e stai tranquillo, che appena torni a scuola ti faccio espellere.» il suo tono glaciale diede i brividi ai ragazzi. Non serviva un genio per capire non stesse scherzando.
«E te stai tranquilla che prima o poi finirai in galera.» le ringhiò contro di risposta.
«Ah sì? E per cosa?
Katherine è più che consenziente, anzi è lei che mi supplica di farla divertire.» squadrò la ragazzina sfidando gli occhi neri di Jack.
Il ragazzo si irrigidì, alzandosi in piedi incazzato.
Stava facendo del proprio meglio per trattenere il disprezzo che provava per quella donna, ma gli ricordava troppo quell'uomo che gli aveva strappato l'adolescenza.
«Jack, non ascoltarla, lascia stare... davvero.
Non peggiorare la situazione...» la rossa gli tirò la manica per trattenerlo.
Valentine tremava, in disparte.
Da semplice uscita quella giornataccia si era trasformata in incubo.
Le fossette sulla fronte del darkettone parlarono per lui. Fece un respiro profondo girandosi verso l'amica, facendo tintinnare la catena attaccata al suo fianco.
«Lo faccio solo per te Kat...» affermò trucidando l'insegnante con lo sguardo, come a dire; ' Ringraziala che sennò ti facevo vedere io'.
West si limitò a sbuffare arrogante, portando lo sguardo al cielo e poi riabbassandolo sui due.
«Cosa ci fai ancora qui?
Ora puoi benissimo andartene e lasciarci in pace.» sottolineó Jack con durezza, stringendo i pugni nei guantini senza dita.
«Che ci faccio qui?
Beh, ho visto la mia alunna e da brava insegnante sono venuta a salutare.» alzó un sopracciglio.
«Buongiorno Valentine.» la squadró intensamente.
«Aaah! Sì!
Buon… giorno!» rispose più tesa che mai.
«Bene, ora puoi andartene.» le sbraitò contro il ragazzo.
«E non tornare più, dato che Kat non vuole avere a che fare con te.»
Jade scoppiò a ridere onestamente divertita, come se Jack avesse appena detto la barzelletta del secolo.
«Sí, non vuole proprio avere a che fare con me. Dovresti vederla.» rispose ironica camminando intorno all'altalena.
«Sappiamo tutti che la manipoli, che la costringi...» insistette il ragazzo seguendola con lo sguardo.
«Manipolarla? Costringerla?
Oh, beh!» inspirò l'aria tra i denti in un sorriso.
«Avresti dovuto vedere come la costringevo a godere, allora... non è vero Valentine?» le girò intorno maliziosa.
«N-no! Stai, stai zitta!» arrossì al ricordo, nascondendo il volto. Non le piaceva per nulla quella situazione.
La Prof fece un sorriso malvagio prima di continuare.
«L'ho proprio costretta a leccarmela... era così schifata che ho dovuto fermarla io, altrimenti chissà quanto sarebbe andata avanti.» mostrò la lingua alla ragazza, che guardandola con la coda dell'occhio morì dall'imbarazzo, chiudendosi a riccio.
«Jade! Ti prego, non puoi dire...» la sua voce risuonò stridula. Chiuse gli occhi pregando di sparire.
Jade sorrise preparandosi a recitare la propria scenetta comica.
«Non posso dire cosa?
Oh, forse il tuo amichetto qui non sa quanto tu ti dia da fare, eh Kat?
Ma certo... è ovvio che sia tutta colpa mia, della perfida professoressa.
Tu di sicuro eri contro tutto questo, mentre gemevi come una cagna, pregandomi di fotterti.»
Gli occhi di Valentine si riempirono di lacrime di vergogna.
Non poteva credere che West stesse dicendo tutto davanti al suo amico. La rabbia mista al senso di impotenza le pizzicava gli occhi.
«No. Ti odio.» sussurrò a denti stretti per evitare di piangere.
West scoppiò a ridere meravigliata, trovandola adorabile.
«Certo, piccola mia.» le rispose dolcemente prendendola in giro.
«Non osare!
Kat non è cagna, né tanto meno è tua.
Quí l'unica puttana che vedo sei tu.» il ragazzo sputò a terra in segno di disprezzo.
Jade scoppiò a ridere.
«Ragazzino... guarda la tua amichetta.
Sappiamo entrambe che tutto quello che faccio le piace.
Non dico di non essere una stronza, ma... rassegnati. Lei non si è mai opposta, e non si opporrá mai a me, o a tutto quello che deciderò di farle.
Se tu fossi davvero suo amico dovresti smetterla di metterle in testa certe inutili idee, e fare la cosa migliore per lei.»
West si fermò di fronte al ragazzo.
«Non metterti più in mezzo.» gli ordinò guardandolo dritto negli occhi.
«Lei è mia amica.
Non la lascerò sola... soprattutto se so che ha te attorno.» la fermezza nello suo sguardo fece capire a Jade che doveva impegnarsi di più con lui.
«Cosí pensi che la cosa migliore da fare sia…
Cosa esattamente?
Continuare a finire nei guai mentre cerchi di aiutarla?
Non sei un supereroe marmocchio, non sei proprio nessuno qui.
E non puoi fare niente per lei.
Anzi una cosa la puoi fare; puoi evitare di peggiorare le cose, capisci?»
Jack strinse i denti, per la prima volta non seppe che rispondere.
Le sue incertezze lo assalirono. Non aveva un piano, ed era in una condizione di svantaggio.
L'abilitá di quella donna lo spaventava e non poco. Voleva solo poterle tirare un pugno in faccia, se lo sarebbe meritato, ma non poteva.
Aveva ragione, avrebbe peggiorato solo le cose finendo nei guai e facendo preoccupare Kat. L'unica che poteva fermare quella situazione era Katherine stessa.
West sorrise al suono del silenzio, contrastato solo dal cinguettare mattiniero degli uccellini.
«Bene...» sussurrò a se stessa, alla sua piccola vittoria.
Si leccò il labbro godendosi quell'attimo di controllo.
«Ora, Valentine vieni con me.» ordinò.
«Eh?» Kat alzò il volto confusa.
Non ricordava una mattina più caotica di quella.
«Vieni con me.» ripeté West cercando il controllo nei suoi occhi.
«Cosa? No.
Col cazzo che viene con te!
Tornatene all'inferno da dove sei venuta, io e Kat stavamo uscendo.
Questa è la NOSTRA uscita.
Mettiti in fila.» sbottò Jack contrariato.
«Beh, a quanto pare la "vostra uscita" finisce qui. Ora puoi tornartene a casa.
Valentine muoviti, vieni con me.
Devo parlarti di questioni importanti.» ordinò l'adulta.
L'alunna rimase seduta, confusa da quella situazione assurda.
Ancora pensava a tutte le cose inadeguate dette da Jade e a quanto volesse scomparire, mentre la sua paura più grande (Jade e Jack che per poco non si sbranano) si erá appena materializzata davanti ai suoi occhi.
«Lei non va da nessuna parte!» protestò mettendosi tra lei e l'insegnante.
La professoressa alzò lo sguardo, annoiata.
«Valentine a te la scelta: alzati e seguimi, oppure te la vedrai con me, alla lavagna, Lunedì. Davanti a tutti i tuoi adorati compagni che ti deridono.
Sai, chissà come, scommetto che andresti cosí "bene" da costringermi a tenerti un'ora in più a scuola... per un ripasso.
Devo davvero ricordarti la tua ultima punizione, Valentine?» minacciò noncurante.
«Vuoi che io torni ad essere dolce come ai nostri primi giorni…
Li ricordi o devo aiutarti io?» fece passare il messaggio senza un briciolo di pietà.
Katherine fece un sospiro di arresa, camminando verso l'insegnante.
«No. Tu rimani qui.» la fermò l'amico.
«Stai zitto marmocchio, e Valentine muoviti!» le intimò spazientita.
«No, lei non si muove!» continuò arrabbiato.
Non riusciva ad accettare che le cose dovessero andare come voleva lei.
Non era nemmeno leale rubare Kat durante una loro uscita. Sarebbe stato maleducato da parte di chiunque. Non erano a scuola, non potevano darle tutto quel potere.
«Valentine, avanti!» la incitò West riferendosi a lei.
«No, Kat non darle tutto 'sto potere.
Non puoi mollarmi qui.»
«Muoviti!»
«No. Resta!»
«SMETTETELA!
FANCULO, IO ME NE TORNO A CASA!» Kat scoppiò ad urlare esasperata, girandosi e correndo via senza una meta, lasciando sia Jack che Jade alle proprie spalle, più sorpresi che mai.
«Ma cos...» sussuró West incurvando le sopracciglia, guardandola scomparire nella vegetazione.
«Lo ha fatto davvero?» pensò ad alta voce il ragazzo trattenendo una risata.
I due si fulminarono con lo sguardo prima di iniziare a correrle dietro.
«E che cazzo!
Kat vieni qui, no resta lì.
Kat là! Kat qua!
Basta, basta! Manco fossi un cane.» sospirò esasperata. Constatando di averli seminati entrambi rallentò il passo.
«Fanculo. Io non sono dio, ok?
Prima Jack che; "tu devi odiare quella puttana".
Poi Jade che usa il teletrasporto togliendomi dieci anni di vita.
Ah sì, aggiungiamoci che quella stronza ha detto… tutte quelle cose... davanti a Jack!» sospiró mandando giù un boccone amaro.
«E loro che sarebbero finiti a menarsi se non li avessi scelti.
Eh no! Eh! Ora basta.» Kat continuava a parlare con se stessa, ormai dispersa in una zona fitta del parco.
«Smettila di preoccuparti per loro ed inizia a preoccuparti per te stessa, visto che non ne fai una giusta.» diede un calcio ad un ramoscello.
«È domenica mattina. È già tanto io sia sveglia!
Mi sembra troppo così.
Voglio solo passare una domenica mattina tranquilla! Posso?» continuò a sclerare ad alta voce, riferiendosi alla vita o qualsiasi forza universale che si divertisse ad incasinarle l'esistenza.
Lasciandosi cadere su di una panchina, chiuse gli occhi, respirando profondamente.
Per un attimo si concentrò solo sul cinguettare degli uccelli, sul calore del sole sulla sua pelle, e l'aria fresca che le entrava nel naso.
Rilassata si accorse solo dopo del rumore di passi che si avvicinava sempre più in fretta.
Una figura comparve alle sue spalle.
Kat spalancò gli occhi balzando in piedi dallo spavento.
'Ti pareva che potessi godermi un attimo di tranquillità.' pensò veloce prima di girarsi, pronta al peggio.
«Oddio scusami, non volevo spaventarti.» le sorrise una ragazza bionda.
Katherine fece un sospiro di sollievo nel vedere che non si trattava nè di Jade nè di Jack.
«No tranquilla, non mi hai spaventato.» la rassicurò tornando a sedersi.
«Oh beh, sei saltata in aria... ma immagino tu non ti sia spaventata.» scherzò la sconosciuta sedendosi di fianco a lei.
Kat trattenne un sorriso.
«Infatti...»
«E che ci fa una ragazzina come te, tutta sola, in questa zona del parco? Non per fare la rompicoglioni, ma stai attenta, non si sa mai ci sia qualche vecchio depravato.» la avvertì sinceramente preoccupata.
Katherine pensò fosse gentile.
«Grazie, ma guarda che ho diciott'anni... anche se potrei dimostrarne di meno...» sbuffò, ricordandosi di essere alta un metro ed un tappo.
L'altra rise.
«Oggi faccio solo figuracce. Te ne avrei dati quindici.
Beh dai, allora non sei così piccola.» rispose ironica, passandosi una mano tra i capelli biondi.
«Io ho ventitré anni.
Denise.» si presentò con fare amichevole.
«Quindici? No dai! Almeno sedici!
Comunque sono Katherine.» rise presentandosi a sua volta.
Le ragazza non aggiunse altro, godendosi il piacevole silenzio di quella mattina.
Valentine leggermente imbarazzata si chiese cosa avrebbe dovuto dire.
La sua timidezza prendeva sempre il sopravvento in situazioni del genere, mettendola enormemente a disagio.
«È bellissimo qui...» sospirò Denise chiudendo gli occhi ed alzando il volto.
Kat ne approfittò per osservarla di nascosto, rendendosi conto di quanto fosse bella.
Aveva delle piccole lentiggini intorno al naso.
«I tuoi capelli... sono così rossi di natura?» le chiese Denise aprendo un occhio e beccandola a fissarla.
«Sí, sono naturali...»
Kat abbassó lo sguardo imbarazzata.
«Sono molto belli...» sorrise sotto i baffi l'altra.
«Gra-grazie.» rispose Valentine, arrossendo per le troppe attenzioni.
«Sai sei molto...»
«Kat!» una voce da dietro di loro fece saltare in piedi la ragazzina.
«Oh dio.» sussurrò la rossa spaventata all'idea di voltarsi
«Finalmente ti ho trovata.» sorrise Jade facendo cadere l'occhio sul suo fondoschiena.
Valentine si girò paralizzandosi.
'Oh fantastico e ora? Corro?
Nah, se corro mi prende subito.
Che cazzo faccio ora?'
«Oh, guarda chi si rivede.
Ciao Monika.» Denise si alzò rivolgendosi a West con uno stupendo sorriso.
«Monika?» ripeté Katherine confusa guardando Jade.
«Vi conoscete?» continuó la bionda curiosa.
West squadró la giovane che aveva incontrato quella mattina, per poi passare lo sguardo su Kat, come a cercare qualche segno che facesse intendere qualcosa.
«Sí.» rispose fredda fulminando Denise. «Katherine è una mia alunna.»
L'estranea rimase sorpresa guardando prima Kat e poi Jade.
«Monika?» ripeté Valentine, che ancora ci stava pensando, venendo altamente ignorata.
«Una tua alunna? Ma quanti anni...»
«Ho 27 anni.
Sí, sono molto giovane per essere un'insegnante.» la precedette, ormai abituata a quella reazione.
«Wow, complimenti!» esclamò l'altra sorridendo.
«Katherine, che fortuna che hai ad avere una professoressa così giovane.» la ragazza osservò Jade intensamente.
«Oh sì, fortunatissima proprio...» Kat diede voce ai propri pensieri con una nota ironica, per poi sgranare gli occhi accorgendosi di averlo detto davvero.
Jade la fulminò avvicinandosi a lei.
«Non lo è a dire il vero.
Sono molto severa con i miei alunni.» spiegò a Denise.
«Oh beh, sì capisco.
Ma sono sicura che Katherine sia un'alunna adorabile.» si lasciò sfuggire facendo arrossire Valentine che non era abituata ai complimenti.
«Oltre ad essere tremendamente carina.» aggiunse sottovoce. Guardò West con un sorriso, come a farle intendere avesse capito che tra loro potesse esserci qualcosa.
Ma Jade non afferó la frecciata, vide soltanto le guance della sua Valentine tingersi di rosso, e non a causa sua, e quell'estranea guardarla con uno stupido sorriso stampato in faccia.
Lo sguardo dell'insegnante divenne glaciale. Prese per il polso la sua alunna, stringendolo forse troppo forte.
«Sí, Valentine è un bocconcino fantastico.» concordó a denti stretti.
«Ma ora mi sembra tu stia esagerando.
Non ti è bastato provarci con me, ora devi anche fare la troia, molestando la mia alunna?» le parole di Jade uscirono aggressive.
Denise rimase interdetta, non credendo alle proprie orecchie.
La sua espressione mutò portandosi via il sorrisino che Jade aveva odiato tanto.
«Come scusa?» chiese seria.
«Oh, hai sentito bene.» rise nervosa Jade.
«Ora puoi pure andare a cercare figa da qualche altra parte, disperata.
Addio.» tuonó fredda prima di trascinare Kat via da lí.
Denise sbuffò dandole della psicopatica, prima di andarsene noncurante.
Katherine non poteva credere alla scenata a cui aveva assistito. Guardava Jade camminare frettolosa tirandola per il braccio.
«Ahia!
Monika, non mi stringere così forte!» si lamentò prendendola in giro.
La Professoressa sbuffò.
«Sta' zitta che è meglio, e muoviti che se ci trova il tuo amichetto del cazzo, non ho voglia di liberarmene.» ringhiò ancora nervosa.
Valentine rimase zitta, turbata nel vedere la propria insegnante tanto arrabbiata per così poco. Non l'aveva mai vista così infastidita.
«Non è che sei stata un po' troppo cattiva con quella lì?
Ma soprattutto, chi è Monika?» sussurrò.
Jade le strinse il polso di risposta.
«Che cazzo ti frega di come tratto gli altri?
Come se fossi sempre attenta e carina con tutti.» alzò gli occhi al cielo, infastidita, prima di fermarsi davanti alla macchina e cercare le chiavi.
«Ora sali.» le ordinò aprendo la portiera e spingendola dentro.
Kat entrò in silenzio.
Allacciandosi la cintura, notò il proprio polso segnato di rosso. Non aveva mai visto Jade tanto nervosa, solitamente era sempre fredda e calma.
L'insegnante mise in moto.
«Non saresti dovuta correre via!
Sai quanto ti ho cercata?» la sgridò in tono severo, immettendosi nel traffico.
«Scusa...
Non sapevo che fare, voi due mi stavate facendo impazzire, non ci capivo più niente e ho iniziato a correre a caso.» si giustificó.
Jade sorrise a quel commento, distraendosi dai propri pensieri, ricadendoci però l'attimo dopo.
«Ci mancava solo incontrassi quella puttana.» ringhió, innervosendosi al ricordo.
«Guarda che non mi ha fatto niente...» sussurrò Kat sentendosi quasi in colpa, anche se non ne capiva la ragione.
«Solo perché sono arrivata io, altrimenti ti saresti trovata con le sue mani nelle mutande, e a quel punto saresti stata brava solo a godere.» sputò velento con disprezzo.
Katherine rimase ferita da quelle parole.
Era così che West la vedeva? Come un incapace di cui tutti potevano approfittarsi?
Sentì gli occhi riempirsi di lacrime, ma cercò di non darlo a vedere, lasciando parlare la propria delusione per lei.
«Che è?
Ora sei gelosa, Professoressa West?» rispose ironica, ma in tono acido mutando il dolore in rabbia.
«Oh, ma stai zitta!» si innervosì Jade.
Valentine rimase stupita da quella reazione, non se l'aspettava.
Si chiese se, effettivamente, West non fosse gelosa. Non ci aveva pensato, credeva fosse solo...solo Jade ed il suo bisogno di controllo.
'Avrebbe senso; prima per Jack, poi per quella là. Altrimenti perché prendersela tanto?' sorrise tra sé e sé.
Decise di insistere per curiosità e vendetta.
«Secondo me sei gelosa...» osò a bassa voce.
L'insegnante la fulminò con lo sguardo.
«Cosa, Valentine?» la sfidò a ripetere.
«Ho detto che per me sei gelosa.» ripetè calma guardando fuori dal finestrino con un sorriso soddisfatto sul volto.
Jade accostò a lato della strada. Il suo volto impassibile non comunicava nessuna emozione.
'Oh porcatroia!
Fantastica idea Kat, ora Jade ti ucciderà e butterá il tuo corpo in questo bellissimo campo di papaveri!' pensò veloce per sdrammatizzare, guardando il campo infinito al finestrino.
Con coraggio si girò verso la propria professoressa. La fossetta tra le sue sopracciglia e il freddo inumano delle sue iridi le diedero i brividi.
Non sembrava per niente felice.
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