Diciannove.

Touya era decisamente ubriaco, aveva gli occhi lucidi e le gote arrossate.
Non aveva ancora risposto alla sua domanda, ma nel frattempo si era alzato dal divano e gli si era avvicinato, costringendolo a indietreggiare fino a fargli toccare la porta con la schiena.
In quel momento poteva avere la conferma che il corvino avesse bevuto quando, non solo lo vide barcollare verso la sua direzione, ma sentì anche un forte odore di alcool provenire da lui.
<Touya.>
Deglutì Keigo, rimanendo rigido, fermo e immobile quando l'altro si mise il dito sulle labbra in segno di silenzio.
<Shhh.>
Sussurrò, poi lo guardò. I suoi occhi, chiari come due pozze d'acqua cristallina e pura, di specchiarono in quelli color grano del biondo.
<Sei bellissimo. Il giubbotto che ti ho regalato ti dona.> Biascicò tra le labbra.
Keigo ebbe un sussulto: si era fermato alla prima frase che gli aveva detto.
Lo trovava davvero così bello o era lo stato nella quale si trovava in quel momento a farlo parlare così ?
Non voleva pensarci, non in quel momento in cui vide Touya calarsi e appoggiare le sue labbra fredde sul collo.
Il suo fiato si bloccò improvvisamente e qualsiasi pensiero che gli stava passando per la testa andò in tilt.
Non pensava lucidamente, sentiva solo quei baci bruciare sulla sua pelle già calda.
Il battito diventava sempre più accelerato.
Il tempo, invece, parve fermarsi per qualche istante.
Sentiva i baci di Touya scendere lentamente, mentre il suo petto si alzava e si abbassava velocemente come se avesse corso cento maratone.
<Touya.>
Disse il biondo, sussurrando. Sentiva l'eccitazione crescere dentro di lui.
Quando il corvino fu al centro del suo petto con il viso, a quel punto abbassò la zip del cappotto e glielo tolse. Lui si stette, fu più forte di lui, non riusciva a cacciarlo via. Aveva bisogno di quel contatto. Tanto era ubriaco e non avrebbe nemmeno ricordato di ciò che sarebbe successo, il giorno dopo, ubriaco com'era.
Si morse le labbra, quando Touya passò a togliergli la felpa e rimase a petto nudo. Faceva un freddo terribile, ma lui si sentiva troppo accaldato per percepirlo.
A quel punto, Touya si tirò su e lo guardò, passandosi la lingua sulle labbra come un predatore.
Osservava il suo corpo, mentre il petto continuava a fare su e giù velocemente, l'altro sembrava invece la personificazione della calma.
<Andiamo in camera.>
Non era una domanda. Afferrò Hawks per il polso e lo trascinò nella stanza, dopodiché lo spinse con la schiena sul letto e lui, ai piedi di esso, si tolse velocemente la camicia quasi strappandosela da dosso. Aveva fame. Ma non una fame da cibo. E Keigo gli avrebbe dato tutto, si sarebbe accontentato di essere un suo oggetto come gli aveva detto suo padre.
Tutto per Touya Todoroki.
Rimase con la schiena sul letto, con le gambe leggermente divaricate, e vide l'altro farsi spazio sul materasso tra di esse. Gli arrivò faccia e faccia, poi finalmente le loro labbra si scontrarono in un bacio famelico. Le loro lingue si intrecciavano, Touya sapeva di alcool ma a lui non faceva ribrezzo, mentre i loro vestiti lasciavano i loro corpi e andavano sul pavimento, fino a che entrambi non rimasero senza nulla addosso. Nudi.
La loro pelle illuminata solo dalle luci della città che filtravano dal finestra della finestra e Keigo potette vedere come Touya, immerso nella semioscuritá, fosse più bello del solito e i suoi occhi brillassero di luce propria, come la luna.
<Ti voglio.>
La voce roca del corvino lo fece trasalire, ma di eccitazione.
Gli spalancò le gambe, lo guardava carico di lussuria. Non ebbe nemmeno bisogno di una minima preparazione che lo andò a penetrare con una sola botta di bacino. Il gemito che lasciò le sue labbra riempì la stanza, così come tutti gli altri che ne seguirono e furono accompagnati dal suono dei loro corpi che si scontravano.
Era così bello. Non lo avrebbe mai dimenticato, sperava che anche per l'altro sarebbe stato lo stesso.

Il giorno dopo, il biondo venne svegliato dalle prime luci del sole che gli andarono a colpire il viso. La notte scorsa non era stata frutto di un suo sogno, c'era il dolore ai muscoli che ne era la prova, ma la parte destra del letto che era vuota gli faceva mettere in testa un po' di dubbi.
Riusciva a vedere ben poco con quella scarsa luminosità.
Mentre cercava di mettersi seduto, sentiva un vuoto all'altezza del petto.
Sperava tanto che Touya fosse cambiato dopo tutto quello che era successo tra di loro, ma non poteva pretenderlo: dopotutto, era stato solo sesso e basta.
Notando meglio, però, vide una sagoma seduta sempre dalla parte opposta, sul bordo, ricurva su se stessa e girata di spalle.
<Touya ?> Disse titubante Keigo, con voce rauca.
<Mh ?>
Fu la risposta, ma l'altro non si girò. Vedeva solo la sua schiena coperta dalla camicia bianca.
Rimase zitto, ma dopo un po', l'altro, sistemandosi la camicia e alzandosi dal letto, si girò verso di lui. Sembrava essere più lucido che mai.
<Andiamo. Abbiamo da fare.>

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