♥️9. Porto ♥️


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La macchina non era mai stata così piena di tensione e nervosismo come in quel momento, l'unico realmente calmo che non prestava attenzione a tutto ciò era proprio Jimin che continuava a guardare il telefono e fumare la sua sigaretta, mentre Taehyung e Hoseok continuavano a lanciarsi sguardi strani e continuavano a tamburellare con il piede.

"Voi due, smettetela..."

Jimin guardò entrambi con uno sguardo che non ammetteva repliche.

"Facile per te... Ci stai portando chissà dove, sicuramente ci userai chissà per cosa... Oppure meglio ancora ci farai uccidere per il tuo gusto..."

Il castano guardò il biondo ghignando, non poteva negare che qualcosa l'aveva pensata su come usare i due ma vederli così nervosi, agitati e impauriti per la loro sorte... Lo eccitava, si leccò il labbro inferiore osservando prima uno e poi l'altro.

"Si, ho intenzione di usarvi... Farvi sentire cosa si prova ad avere realmente paura... Vedervi pregare... Portarvi nel mio mondo..."

Mentre parlava Jimin si avvicinò a i due poggiando una mano sulla coscia di entrambi risalendo fino al loro interno coscia e stringere la presa, avvicinò il viso.

"Farvi provare cose che non immaginate minimamente... Ma sapete la cosa bella?"

Entrambi con il cuore in gola fecero di cenno no, fino alla sera prima aveva visto un lato di Jimin buono e dolce ma ora sembrava che davanti a loro vi era il diavolo in persona.

"Che finirete per essere voi stessi a chiedere di più... Sempre di più..."

Prese e morse il lobo prima di uno e poi dell'altro lasciandoli andare e tornare a sedersi al suo posto, accavallo la gamba sull'altra prendendo di nuovo il suo telefono ghignando, sia Hoseok che Taehyung non si erano resi conto di aver trattenuto il respiro se non solo in quel momento quando lasciarono andare un grosso respiro, si guardarono un attimo ma rimasero in silenzio facendo ghignare ancora di più il castano che li guardava di nascosto.

Dopo una mezz'ora finalmente raggiunsero il porto, l'autista scese aprendo lo sportello e Jimin con la sua eleganza scese dalla macchina seguito anche se titubanti da i due ragazzi che si guardavano in giro rendendosi conto di dove si trovavano.

"Capo la stanno aspettando..."

"Bene... Dimmi in quanti sono?"

L'umo si inchinò lasciando passare Jimin per poi seguirlo non prima di dare uno sguardo a i due ragazzi.

"Signore loro?"

"Sono con me, nessuno a parte me... Può toccarli, sempre se non lo dica io."

L'uomo non disse altro ma seguì il suo capo ignorando i due, il biondo e il castano si guardano volendo prendersi per mano per infondersi coraggio, però non volevano attirare altri sguardi addosso.

Entrarono in un capanno dove vi erano già molte persone che discutevano anche animatamente, ma appena entrò Jimin tutto tacque e questo fece capire ancora di più a i due quanto potere aveva quel ragazzo...

Lo seguirono fino ad arrivare davanti un tavolo dove già vi era un gruppo di uomini con sopra tante valigette nere.

"Ma bene, finalmente ti sei fatto vedere Jimin..."

"Gart..."

L'uomo che parlò a Jimin era alto e ben messo, aveva i capelli biondo platino e un viso che non si sapeva se era tondo o rettangolare, però risaltava molto il suo labbro storto, aveva una sigaretta mezza finita ancora tra le labbra che tolse e spense sul tavolo lasciandola lì.

"Oggi l'affare sarà di tuo gusto..."

"Lascia decidere a me, tu pensa solo a mostrarmi la merce..."

Jimin tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, lo batté sul tavolo leggermente tirandone una fuori portandosela alle labbra.

"Dunque? Ancora ci vuole molto?"

Si accese la sigaretta mentre Gart fece cenno a i suoi uomini di portare la merce, dopo poco sul tavolo vennero poggiate alcune valigette e quando le aprirono vi erano delle armi di vario tipo.

"Come vedi vari tipo di pistole... Manuali, semiautomatiche, automatiche... Hai l'imbarazzo della scelta..."

Jimin fece un tiro tenendo lo sguardo sulle armi, le osservò una a una prendendone una passandosela tra le mani, la puntò verso Gart il quale si bloccò così come tutti gli uomini.

"Jimin quella è una bella arma... Una Revolver Ruger..."

"Si non è male... Ma voglio provarla... Mi fai da cavia Gart?"

"Mi piacerebbe Jimin... Ma meglio scegliere un'altra cavia..."

Il castano era già stufo di quelle parole, spostò la mira verso un uomo dietro Gart e sparò un colpo prendendolo in piena fronte, nel capanno solo l'eco del colpo echeggiò... Taehyung e Hoseok sussultarono attirando l'attenzione di Gart e questa cosa venne notata da Jimin che fece segno al suo uomo di portare fuori dal capanno i due.

"Un'arma buona se solo fosse calibrata perfettamente..."

"Quei due... Sono nuovi?"

Il camminare dei tre venne fermato da alcuni uomini che si misero sulla loro strada.

"Questo non ti interessa... Sono qui per le armi e non per parlare dei miei uomini."

"Su Jimin..."

Gart fece il giro del tavolo avvicinandosi a Taehyung e Hoseok, Jimin nel mentre continuava a fumare e guardare davanti a sé le armi.

"Mmm Sono davvero carini... Quanto vuoi per una notte con uno di loro?"

"Non saprei... Dovrei ancora testare la merce..."

Gart si mise dietro i due prendendogli i capelli e tirarli indietro.

"Lasciaci bastardo..."

Hoseok parlò tra i denti guardando l'uomo con la coda dell'occhio che nel mentre avvicinò il viso al suo leccandogli la guancia.

"Ti pago ciò che vuoi che ne dici?"

"Mi dispiace, sono i giocattolini miei e di Yoongi quindi..."

Gart a sentire che erano i loro giocattolini li lasciò subito allontanandosi, tutti sapevano che quando i due mariti avevano dei giochi tra le mani nessuno doveva osare metterci mano anche perché l'ultima persona che l'aveva fatto ora si trovava a fare compagnia a i pesci nel mare.

"Mi dispiace, dove eravamo rimasti con la merce?"

"Che non se ne fa niente... Le armi non sono equilibrate... E io non do i miei soldi per queste merde."

Jimin lanciò la pistola sul tavolo alzandosi, prese e camminò verso di loro superandoli.

"Aspetta ho un pezzo forte che ti piacerà sicuramente... Andiamo fuori."

Gart ghignò superando Jimin come se già sapesse di avere i soldi in tasca, il castano guardò dietro di sé facendo segno a Taehyung e Hoseok di seguirlo e i due non se lo fecero ripetere una seconda volta.

"Voi due cercate di non attirare di nuovo sguardi strani... Al prossimo errore lascerò che loro giochino con voi..."
"Aspetta che intendi giochino?"

"Davvero non lo immagini Hoseok?"
Jimin si fermò guardandoli, ed eccolo di nuovo lì quel ghigno e quello sguardo freddo che gli aveva bloccato il respiro in macchina prima di arrivare.

"Immaginate... Tutti questi uomini che vi prendono, vi stracciano quei vestiti e abusano del vostro corpo... Minuto dopo minuto senza darvi tregua... Dovrete essere i loro giocattolini..."

Ancora una volta il respiro gli si bloccò, ancora una volta quel ragazzo li aveva fatto provare una paura mai avuta, ancora una volta quel ragazzo aveva l'aspetto di un angelo ma lo sguardo e le parole di un diavolo.

"Vedo che l'idea non vi piace, ora respirate... MI servite ancora..."

Il castano ghignò tornando a camminare.

"Quel ragazzo..."

"Andiamo Hoby... Facciamo come dice ne parleremo dopo..."

Taehyung si avvicinò all'amico prendendo con il suo mignolo stringendolo, come se quel gesto gli avesse dato la forza di andare avanti e riuscire a superare quel piccolo momento... Fin da quando erano stati presi sapevano che sarebbe stata difficile ma non pensavano che avrebbero dovuto fare i conti anche con questo tipo di punizioni, senza far aspettare oltre Jimin lo seguirono sotto lo sguardo di uomini che li osservavano curiosi... Ma tra tutti vi era uno che ghignò leccandosi le labbra sapendo che presto avrebbe avuto uno spuntino su cui mettere le mani.

Gart condusse i ragazzi in una zona del porto nascosta da dei container al centro di quel luogo vi era un tavolo con sopra una valigia lunga e nera, si avvicinò aprendola e mostrando il contenuto.

"So che sei un appassionato di questo tipo di armi... Cosa te ne pare? Una balestra compound Man Kung..."

Jimin si avvicinò facendo segno a Gart di stare in silenzio, all'interno della custodia vi era una balestra in nero con l'archetto grigio militare, la prese e la tirò fuori dalla custodia osservandola parte per parte.

"Sapevo che ti sarebbe piaciuta..."

"Dammi una freccia e stai zitto..."

Gart fece come detto porgendo una freccia a Jimin il quale la mise sulla stecca puntando un punto preciso di un container, caricò e sparò la freccia che colpì in pieno il bersaglio.

In quel momento davanti a gli occhi di Taehyung e Hoseok non vi era lo stesso ragazzo che pochi secondi prima li aveva minacciati, no, davanti a loro vi era un ragazzo che stava guardando un giocattolo nuovo appena ricevuto e non sapevano perché ma gli piaceva vederlo in quel modo.

"Bene la prendo..."

Rimise con cura la balestra nella custodia chiudendola dandola in mano a uno dei suoi uomini, prese il telefono muovendo il dito sullo schermo.

"Fatto... La prossima volta voglio un carico di armi buone oppure andrai a fare visita a i pesci, mi hai capito Gart?"

"Si Jimin..."

Jimin gli diede le spalle.

"Jimin aspetta i tuoi giocattolini, fate attenzione hanno attirato sguardi..."

"Gart, tu pensa alla tua pelle che a loro ci penso io..."

Senza aggiungere altro Jimin prese e camminò verso la macchina seguito da i due.

"Jimin cosa intendeva con attirato sguardi?"
"Hoseok oggi parli troppo sai? Pensa a entrare in macchina che ho fame..."

Il nominato sbuffò entrando in macchina mentre Taehyung si fermò guardandosi indietro notando un uomo nascosto nell'ombra che li guardava.

"Jimin quello..."

"Sali e non fare domande... Più domande fate più la vostra vita pende verso la morte..."

Taehyung portò lo sguardo sul castano che guardava nella sua stessa direzione, non fece altre domande salendo in macchina mettendosi affianco all'amico.

"Già... La morte ci accompagna ogni giorno..."

Jimin salì in macchina e subito dopo la macchina partì lasciando quel luogo sotto lo sguardo curioso e attento di qualcuno.


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