♥️ 5. Un compito ♥️


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Yoongi odiava quelle riunioni perché erano uno spreco di tempo per lui, tanto ogni volta era la stessa cosa il capo domandava come andava, voleva una parte dei ricavati e poi si voleva vantare facendo fuori qualcuno davanti i loro occhi solo per il gusto di mostrare di essere il più forte anche se ultimamente ogni volta che vi era una riunione il capo teneva lo sguardo sul corvino... Era appena entrato nell'enorme villa nel grande ingresso dove già vi erano varie facce conosciute dal corvino che nel vederlo fecero solo un saluto muovendo la testa, nessuno osava avvicinarsi quando era da solo perché la paura di cadere vittima delle sue parole e dei suoi modi era tanta.

"Codardi..."

Ecco ciò che pensava di tutti quelli che erano in quella stanza, dei miseri codardi che lasciavano andare avanti i loro uomini invece di affrontare loro le battaglie specialmente le sparatorie, ne aveva visti molti di loro che con la coda tra le gambe erano scappati lasciando indietro i loro uomini a morire e non era da meno nemmeno il capo che aveva appena fatto il suo ingresso salutando tutti dalla balconata delle scale, una cosa che Yoongi aveva notato dietro di lui era una donna molto bella dai lunghi capelli corvini e gli occhi da gatto avvolta in un abito a tubino rosso che le fasciava molto bene le curve che guardava l'uomo con uno sguardo pieno d'amore.

"Benvenuti amici miei... Sono felice che tutti voi abbiate accettato il mio invito ma andiamo nel salone a parlare."

L'uomo porse il braccio alla donna che prese subito e insieme scesero le scale camminando avanti a tutti ed entrando in quello che sarebbe stato il salone delle chiacchiere, Yoongi li seguì tutti mettendosi però poggiato al muro in un angolo per rimanere in disparte non volendo essere preso in considerazione da nessuno eppure quando alzò lo sguardo trovò subito quello dell'uomo su di lui e la cosa lo innervosiva.

La riunione iniziò e come aveva immaginato il corvino fu una vera palla visto che si parlava di affari, morti e altri argomenti che erano all'ordine del giorno nel loro mondo e la cosa andava più che bene tanto lui si è no diceva due cose e poi stava per le sue ignorando tutto il resto, quando tutta quella storia finì con l'aggiunta della morte di uno che aveva provato a fregare il capo tutti iniziarono ad uscire ma Yoongi tutto si aspettava tranne che essere richiamato proprio dal capo.

"Yoongi... Vieni qui"

Un pò controvoglia e sbuffando si avvicinò all'uomo facendo un piccolo inchino per poi guardare l'uomo negli occhi.

"Cosa posso fare per te?"

"Ho un compito importante che devi portare a termine tu personalmente..."

Yoongi prese una sigaretta accendendola facendo un lungo tiro per poi buttare il fumo sul viso dell'uomo che non si mosse per niente continuando a guardare il ragazzo negli occhi.

"Hai degli uomini per fare il lavoro, io ho altro da fare..."

"Yoongi non hai capito... Questo lavoro voglio che lo fai tu e basta, prendilo come un piccolo regalo da fare alla tua futura matrigna..."

Yoongi guardò l'uomo e poi portò lo sguardo sulla donna che sorrideva verso di lui, la squadrò meglio notando che aveva supper giù la sua stessa età e già questo era una cosa a sfavore ma gli sembrava un pochetto familiare ma la storia della matrigna non gli piaceva per niente perché lui aveva una madre e viveva proprio in quella casa.

"Io ho già una madre... Poi non considererò mai quella come una di famiglia."

"Sapevo che avresti detto così nel saperlo... Ma questo non cambia che devi fare questo lavoro..."

Un uomo prese e passò una cartellina a Yoongi che subito aprì guardando le varie foto per poi chiuderla e portare di nuovo lo sguardo sul padre.

"Quello è il marito con il figlio della mia cara Yeji... Vorrei che li elimini..."

"Posso capire il ragazzo ma sai bene che non uccido bambini... Quindi trovati altro..."

Yoongi prese e buttò la cartellina sul tavolino per poi dare le spalle all'uomo e andare verso la porta ma si fermò quando sentì le parole del padre.

"Yoongi ti ricordi il patto che abbiamo?"

"Non l'ho dimenticato ma mi stai chiedendo di uccidere anche un bambino... E io non lo faccio... E poi che donna ti metti affianco se ti fa uccidere il proprio figlio?"

"La donna che ho scelto di avere... Quindi prendi e fai il tuo lavoro senza fiatare..."

Un uomo riportò la cartellina a Yoongi che la prese di mala voglia e uscì da quella stanza alzando lo sguardo sulle scale dove vide la madre, la raggiunse salutandola.

"Madre io..."

"Non preoccuparti tanto tra me e lui non funzionava già da tanto... Sono felice che almeno tu e Jimin vi amate e siete felici..."

Yoongi sospirò e sorrise alla madre nascondendo ancora una volta che lui con Jimin non aveva niente se non solo sesso e amicizia profonda.

"Si... Ora vado che mi sta aspettando a casa... Ci vediamo Madre..."

"Vai figliolo e fai attenzione."

La donna gli diede un bacio sulla fronte e salì le scale andando nelle sue camere mentre Yoongi dopo aver dato l'ultimo sguardo alla donna prese e uscì da quella casa salendo in macchina prendendo il telefono facendo il numero di Jimin che rispose dopo il terzo squillo.

"Mmmm come mai mi chiami a quest'ora? Problemi?"

"Già... Mio padre mi ha appena fatto conoscere la sua nuova fiamma che presto sposerà..."

"Uhhh quanti anni ha quindici?"

Yoongi ridacchiò alla battuta di Jimin ma alla fine aveva ragione quella ragazza come minimo aveva trenta anni in meno a suo padre.

"Quindici no... Ma abbiamo un altro problema in realtà..."

Jimin era appena arrivato al Blue accomodandosi a un tavolino che era nascosto alla vista del palco ma che da lì poteva vedere tutto notando anche il biondo e il castano parlare, ordinò un drink riportando la sua attenzione alla telefonata.

"Fammi indovinare... Tuo padre ti ha chiesto un lavoro usando la minaccia?"

"Già... Mi ha chiesto di uccidere un ragazzo e suo figlio"

Mentre Yoongi parlava aprì di nuovo la cartellina prendendo in mano la foto del ragazzo che era abbracciato a un bambino che assomigliava molto alla madre.

"Cazzo Yoon noi non facciamo del male a i bambini..."

"Già... Ma prova ad indovinare chi è il ragazzo che devo fare fuori..."

Jimin ci pensò un pò sopra ma sinceramente non immaginava nessuno che poteva entrare nel mirino della mafia e per di più nel mirino del suo carissimo suocero.

"Non ne ho la minima idea..."

"Il giocattolino che voglio io..."

"Cosa? Lui? E perché mai?"

La macchina si fermò davanti il locale Blue e Yoongi chiuse la chiamata sapendo che così avrebbe fatto arrabbiare il suo adorato maritino, entrò trovandolo subito vedendo come stava imprecando contro il telefono nel mandare un messaggio, ridacchiò sedendosi davanti a lui ricevendo uno sguardo cattivo.
"Sei uno stronzo... Sai che odio quando mi attacchi."
"Proprio per questo lo faccio... Mi piace vedere il tuo viso con quella smorfia arrabbiata che ti rende carino..."

"Idiota... Tornando alla tua missione... Perché proprio lui?"

Yoongi mostrò la cartellina a Jimin il quale subito la prese e iniziò a leggere facendo uno sguardo strano.

"Aspetta non dirmi che la tua nuova mammina..."

"Già... Proprio lei, a quanto pare vuole farli fuori perché senno sono un ostacolo per il suo futuro matrimonio..."

"Che puttana... Come vuoi agire?"

Yoongi si girò a chiamare una cameriera ordinando anche lui un drink portando lo sguardo verso il palco notando come seduti a un tavolino vicino al palco vi erano proprio il ragazzo di cui parlavano insieme al biondo... I drink di entrambi arrivarono subito ed con lo sguardo rivolto verso i due ghignarono nello stesso momento per poi guardarsi, sapevano cosa fare dei due e non serviva mettersi d'accordo.

"E il bambino?"

"Farò in modo che se ne prenda cura una famiglia... Ma intanto sappiamo entrambi cosa fare"

Entrambi si guardarono ghignando perché a loro non serviva dire niente a voce che si capivano anche solo con uno sguardo, così passarono il resto del pomeriggio in quel locale a guardare i due ragazzi che sembravano fare una lunga chiacchierata dove il biondo era sempre su gli attenti e il castano cercava di tranquillizzarlo.

"Tae calmati... Sicuramente non sa nemmeno dove abiti..."

"Hoby quel ragazzo sicuramente lo sa e adesso mi starà aspettando per riscattare il favore."

Un vassoio che cadde a terra fece sussultare il biondo che si mise in piedi e si guardò attorno spaventato, Hoseok si alzò e si avvicinò poggiando le mani sulle sue braccia guardandolo negli occhi.

"Tae che ne dici di venire da me? Oggi sto da solo e mia moglie non c'è... Starai con me e Mike..."

"V-va bene..."

Entrambi presero le loro cose per poi uscire dal locale non sapendo che in realtà qualcuno li stava seguendo, camminarono verso i parcheggi per prendere la macchina che purtroppo a quell'ora del pomeriggio erano vuoti e quindi nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe successo da lì a poco.

"Hoby ho una brutta sensazione..."

"Tae sicuramente e perché sei spaventato... Dai sali in macchina e andiamo a casa."

Hoseok mise la chiave nella serratura aprendo la macchina e stava per aprire lo sportello ma non fece in tempo ad aprirlo che sentì qualcosa che gli venne messo davanti alla bocca e il naso e uno strano odore che gli stava dando una strana sensazione come se il suo corpo si stesse rilassando, Taehyung aveva visto la scena e voleva andare in soccorso dell'amico ma anche lui si sentì afferrare e una voce che sapeva a chi apparteneva sussurrare nel suo orecchio.

"Biondino forse è arrivato il momento di riscattare il mio favore non credi?"

"Ti prego non fateci del male... Lui ha un figlio..."

Jimin lo fece girare sbattendolo contro la macchina sentendo un gemito di dolore uscire dalle labbra del biondo, poggiò le mani al lato del suo viso ghignando.

"Sappiamo tutto di lui... E fidati è meglio che veniate con noi."

Taehyung si girò con il viso notando come Hoseok venisse messo sulla spalla dal corvino come se fosse un sacco di patate per poi riportare lo sguardo al castano.

"Però sono buono... Vieni con noi di tua spontanea volontà oppure vuoi venire come sacco di patate?"

"Io... Io..."

"Jimin prendilo e andiamo via... Voglio tornare a casa e farmi una doccia e poi cenare..."

"Peccato ti stavo dando l'opportunità di scegliere ma sei troppo lento quindi..."

Jimin ghignò e in poco tempo si ritrovò Taehyung poggiato al suo petto dopo averlo colpito dietro al collo in un punto specifico, lo prese a mò di sposa e con Yoongi camminò verso la loro macchina che li stava aspettando poco più in là dove un uomo gli aprì la portiera per farli entrare.

"Manda qualcuno a prendere il ragazzino e portalo a da noi... Mi raccomando che non gli sia fatto del male o ve ne farò pentire."

L'uomo fece un piccolo inchino mentre i due presero e poggiarono i due ragazzi ne i sedili posteriori.

"E un vero peccato che siamo dovuti arrivare a questo punto... Volevo divertirmi a modo mio."

"Ti potrai divertire in un altro modo piccolo... Pensa che lo puoi fare già stasera."

Jimin sorrise lasciando un bacio al corvino per poi salire in macchina nei posti dietro insieme a i due addormentati mentre Yoongi salì al posto del passeggero con lo sguardo rivolto verso fuori osservando il paesaggio.

"A cosa pensi?"

"Solo a tutte le cose che possiamo fare con questi due bocconcini... Mi sono venute tante idee..."

Jimin ridacchiò leccandosi le labbra non vedendo realmente l'ora di giocare con i loro giocattolini e mentiva se diceva che anche lui non si era fatto certe fantasie specialmente in quattro, si girò a guardarli.

"Non vedo l'ora sono così appetitosi..."

Yoongi ghignò nel sentire quelle parole da parte di Jimin sapendo che ben presto quei due ragazzi avrebbero desiderato mille volte di più morire più tosto che stare sotto le loro mani.


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