♥️42. Decisione♥️


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Nella settimana seguente i due ragazzi si sorpresero molto di come Jimin e Yoongi usarono ogni cosa in loro potere per corteggiarli in ogni modo, arrivando persino a mettersi in ridicolo sapendo perfettamente che tutto dipendeva dal primo e il secondo lo seguiva solo ma lo facevano per loro due.

Il tutto era iniziato con il mandare almeno cinque mazzi di rose rosse sia a casa che a lavoro ogni giorno e già questo avrebbe fatto cedere chiunque ma non loro, avevano messo a disposizione un autista che li prendeva e portava ovunque loro volessero, gli avevano offerto pranzi e cene dove però li costringevano a stare in un altro tavolo e loro pur di farli contenti e fargli capire che contavano acconsentivano silenziosamente, anche se Yoongi molte volte borbottava ma Jimin lo calmava con il suo modo di fare.

Si erano presentati persino fuori la scuola di Ji-Woo vestiti con dei costumi, Jimin da pulcino e Yoongi da gatto, iniziando a ballare davanti a loro e questo fece ridere ma allo stesso tempo li fece anche vergognare tutti e quattro, ma per fortuna i bambini compreso Ji-Woo apprezzarono molto facendoli divertire.

Ma per quanto quella situazione potesse piacere ai due ragazzi, per quanto erano felici di ricevere quel tipo di attenzioni si doveva mettere un punto a tutto ciò. Dovevano prendere una decisione definitiva che avrebbe scritto il loro futuro e quello di Ji-Woo, perché nel loro futuro con o senza i due mafiosi alla fine vi era anche il bambino.

Non era facile come decisione visto che vi era una lotta interna tra ragione e sentimento, dovevano scegliere se seguire la testa che voleva annullare tutto ciò che si era creato tra loro, annullare le parole e i gesti che fossero pieni di sentimenti oppure no, oppure seguire il cuore facendo tacere la ragione e mettendo a repentaglio la loro vita notte e dì, addormentarsi la notte ma rischiando di non vedere la luce il giorno dopo pur di seguire quell'amore pericolo. Una decisione che era faticosa da prendere.

"Quindi è ora?"

Si erano ritrovati come ogni sera dopo il lavoro al solito parco che a quell'ora era vuoto, si erano seduti sulla solita altalena tenendo lo sguardo alto in cielo osservando le stelle lasciando che i pensieri vagassero.

"Già, cosa facciamo Hoby?"

"Non lo so, per quanto mi sforzi il mio cuore mi dice sempre e solo di andare con loro... Di crearci una vita insieme e sopportare tutto fino a quando non moriremo o veniamo uccisi... Ma la ragione dice il contrario e continuare con questa vita."

"Questo è il punto. Fare una vita dove ci dobbiamo guardare sempre le spalle oppure una vita tranquilla?"

Hoseok abbassò lo sguardo dal cielo portandolo sul ragazzo che era sull'altalena al suo fianco osservandolo, quella situazione che li aveva portati a sopportare delle umiliazioni gli aveva fatto scoprire sentimenti che mai aveva preso in considerazione, gli aveva aperto gli occhi e gli aveva fatto capire che non era solo amicizia ciò che lo legava a Taehyung ma era molto di più e avere una famiglia insieme era qualcosa che gli piaceva... Anche se entrambi sentivano la mancanza di due pezzi importanti alla fine andava bene così.

"Non possiamo portare Ji-Woo in quel mondo, anche se proviamo a nascondergli la verità prima o poi verrà fuori... E quando sarà anche lui si troverà a dover decidere che strada prendere ma..."

"Ma anche lui avrà una vita difficile, guardarsi sempre le spalle, non fidarsi mai di nessuno..."

Finalmente anche Taehyung abbassò lo sguardo guardando l'altro negli occhi sospirando, non servivano altre parole tra loro perché il legame che avevano li portava a sapevano perfettamente cosa fare e cosa dire ai due ragazzi.

"Quindi avete deciso?"

Sussultarono nel sentire quella voce portando lo sguardo davanti a loro, poco più in là vi erano Jimin e Yoongi che li guardavano tranquilli.

"Da quanto siete qui?"

"Siamo appena arrivati, volevamo tenervi al sicuro e parlare un pò."

I due si avvicinarono fermandosi a pochi passi da loro, avevano voglia di prendere e abbracciarli così come avevano voglia di sentire di nuovo le loro labbra ma avrebbero aspettato dandogli il tempo di agire e muoversi a loro. E non era servito aspettare molto perché si sorpresero quando in poco tempo se li trovarono attaccati e con il viso nascosto nell'incavo del loro collo, una sorpresa più che gradita che venne subito ricambiata.

"Hoby potete parlare tranquillamente, cosa avete deciso?"

Jimin parlò con calma mentre alzava la mano accarezzando i suoi capelli, sapeva che quell'abbraccio poteva voler dire due cose e forse sapevano già quale.

"Abbiamo parlato e riparlato, abbiamo pensato..."

Hoseok si spostò di poco solo per guardare in viso il castano, quello che gli era successo non aveva cambiato per niente i suoi lineamenti delicati e quel sorriso che gli riservava ogni volta anche se lo mandavano in bestia, un sorriso che avevano sempre amato. Alzò la mano poggiandola sulla sua guancia vedendo come al suo tocco aveva chiuso gli occhi e si era poggiato completamente.

"Ma ogni pensiero, ogni gesto... Tutto ci ha portato a decidere..."

Stavolta a parlare fu Taehyung che come il primo si spostò osservando i viso di Yoongi, anche lui non aveva cambiato i suoi lineamenti sempre delicati e non aveva perso quella sua espressione burbera che avevano imparato ad amare. Alzò anche lui la mano poggiandola sul suo collo passando il pollice sulla guancia notando come dalle sue labbra uscì un leggero sospiro.

"Abbiamo capito ragazzi, non serve che ci diate spiegazioni..."

"Però almeno una dobbiamo darvela Jimin... Quando ci avete rapito ed è successo il tutto Ji-Woo era al sicuro con quella famiglia ma adesso non è così."

Hoseok abbassò lo sguardo e poggiò la fronte a quella del castano cercando di trovare le parole adatte, però sembrava come se la sua mente avesse smesso di elaborare tutto volendo godersi quel piccolo momento.

"Quello che Hoby vuole dire e che adesso non possiamo pensare solo a noi. Abbiamo un figlio a cui pensare e tenere al sicuro e se dobbiamo tornare con voi questo non sarà possibile... Prima che diciate qualcosa, sappiamo che voi lo proteggerete ma..."

Si fermò dal parlare guardando Hoseok per poi fare un profondo respiro e guardare i due.

"Ma non vogliamo che lui cresca nel vostro mondo, non vogliamo che si ritrovi un giorno a dover decidere se uccidere o no, non vogliamo che notte e giorno sia noi che lui viviamo nella paura di perdere voi o uno di noi... Non vogliamo..."

"Abbiamo capito Tae, avevamo pensato anche a ciò e non ve ne facciamo una colpa... Tenete."

Yoongi prese la mano di Taehyung aprendola, poggiò su di essa tre biglietti aerei e gli richiuse la mano, sorrise e si avvicinò con il viso poggiando le labbra sulla sua fronte per poi staccarsi e dargli le spalle iniziando a camminare verso la macchina.

"Noi domani mattina partiamo, se vi vediamo arrivare sapremo che avrete deciso di tornare con noi... In caso contrario capiremo la vostra scelta anche se ci farà male... In ogni caso voi sarete sempre nei nostri cuori. Purtroppo questa è la nostra vita e non possiamo cambiarla..."

Jimin sorrise ai due lasciando un bacio sulla fronte a Hoseok per poi allontanarsi seguendo suoi marito, salirono in macchina sparendo alla vista dei due lasciati soli che tenevano lo sguardo su quei biglietti.

"Torniamo a casa Tae..."

"Si."

Senza dire altro presero la via di casa dove una volta arrivati mandarono via la baby-sitter per poi andare in camera di Ji-Woo, si fermarono sull'uscio della porta osservando il ragazzino dormire mentre i pensieri, sia belli che brutti, affollavano le loro menti e un senso di tristezza mischiato a felicità li invase.

"Dorme tranquillamente... Sembra un angioletto in questo momento."

"Già, anche lo zio lo sembra quando dorme... Lo sembrava così anche suo padre."

"Hoby, se sapevano tutto perché non hanno mai fatto niente per riaverlo o altro?"

Hoseok sospirò e si avvicinò al letto, si sedette e iniziò ad accarezzare i capelli del figlio dolcemente vedendolo sorridere nel sonno pensando alla domanda di Taehyung. Per molto tempo anche lui si era chiesto la stessa cosa, pur sapendo a chi era figlio i due non avevano mai fatto niente per prenderselo e portarlo via... Non gli avevano mai detto niente tenendo nascosto il tutto, ma a distanza di tempo forse ora aveva la risposta.

"Penso che loro abbiano visto che a me non importava se lui aveva il mio sangue oppure no, hanno visto che ci tengo più della mia vita e questo l'ha portati a lasciarlo nelle mie mani... Ma penso che sia perché anche loro non vogliono che stia nel loro mondo e non cresca vivendo ciò che hanno vissuto loro."

"Quindi inconsciamente ci stanno dicendo che via prendere?"

"Forse... Ma sai meglio di me che non sapremo mai cosa pensano realmente."

Taehyung si avvicinò inginocchiandosi ai piedi del letto, sorrise nell'osservare il viso del piccolo prendendo la sua manina venendo subito stretta.

"Abbiamo deciso dunque."

"Si, la decisione è stata presa."

Non servivano altre parole visto che bastò la vista del piccolo Ji-Woo per fargli capire cosa dovevano fare.

Quel ragazzino nato per mano di un errore, chiamato così dalla madre, che nel cuore di Hoseok era diventato importante dal primo momento che aveva visto il suo viso, un ragazzino divenuto importante per Taehyung perché aveva portato il sorriso sul suo amico, un ragazzino che fino a quel momento aveva e continuava a riempire le loro giornate. Era bastato osservarlo per fare capire ai due il percorso da prendere e che avevano deciso di seguire senza rimpianti.

La notte per i due passò abbracciati sul letto insieme al piccolo tra lacrime silenziose e dolci carezza ma per Jimin e Yoongi non fu così. Per tutta la notte erano rimasti svegli a osservare il panorama dalla finestra della loro camera di Hotel, per tutta la notte non avevano detto niente lasciando che l'unico suono a fargli compagnia fosse quello dei loro respiri mentre i pensieri continuavano a girare in loop bloccando il loro sonno.

Lasciarono che il silenzio li accompagnasse per tutta la mattinata che si finirono di preparare e anche mentre erano in macchina con lo sguardo rivolto verso la città che scorreva veloce, persino mentre attraversavano il gate per gli ultimi controlli il silenzio era l'unica loro compagnia.

"Va bene così."

A rompere quel silenzio così pesante fu proprio Jimin, che si fermò a guardare il marito con il suo solito sorriso, anche se nel suo sguardo Yoongi poteva vedere lo stesso dolore che stava provando anche lui.

"Si, sapevamo che non poteva essere."

"Già, avevamo sperato... Forse un giorno li rivedremo e allora sarà diverso."

Il castano si avvicinò prendendo la mano del marito, l'alzò e gli lasciò un bacio sul dorso vedendo come arrossì lievemente e questo lo fece sorridere.

"Andiamo o facciamo tardi..."

Si guardarono un'ultima volta dietro, forse con la speranza di vederli, ma sapevano bene che non sarebbe stato così conoscendo la loro decisione fin dal primo momento e in fondo era ciò che speravano per tutti e tre.

Tornarono sui loro passi fino ad arrivare ai piedi della scaletta ma si fermarono non appena uno dei loro uomini li richiamò, gli indicò le vetrate e quando portarono lo sguardo verso di esse sul loro volto all'inizio ci fu sorpresa ma poi un piccolo sorriso nacque anche se era pieno di tristezza.

La sera prima li avevano seguiti fino al parco osservandoli da lontano, volevano imprimersi nella mente ogni tratto che li distingueva, ogni sorriso o sguardo che li aveva catturati pensando che sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbero visti, ma sbagliavano di grosso. Erano lì che li guardavano con un piccolo sorriso ma sapevano che anche loro erano tristi accompagnati da Ji-Woo che li salutava animatamente e questo li fece sorridere... Però gli fece capire ancora di più quale sarebbe stata la loro decisione.

Scossero il capo ma non smisero di sorridere mentre pensavano che tempo dietro non si sarebbero comportati così, avrebbero usato la forza tenendoli con loro, li avrebbero torturati fino a quando non avrebbero chiesto pietà oppure li avrebbero dato la morte... Ma con loro tutto ciò non successe. Erano riusciti a superare quella barriera che si erano creati negli anni, gli avevano regalato sorrisi e abbracci che non meritavano, gli avevano regalato parole per consolarli, gli avevano dato il loro corpo anche se avuto con l'inganno... Gli avevano dato il loro cuore ma erano stati capaci di ferirli non conoscendo altro modo di fare.

"Sai Yoon... Mi mancheranno."

"Anche a me, mi mancherà dargli fastidio."

Anche se il loro inizio era stato turbolento e li avevano attirati a loro con l'inganno, tutto ciò che avevano vissuto gli sarebbe mancato, loro erano gli aguzzini ma alla fine si erano innamorati delle loro prede.

"Forse in un'altra vita potremmo stare insieme."

"Dici che in un'altra vita non nasceremo in questo mondo? Ne sei sicuro Jimin?"

"Si, sono sicuro... Andiamo è ora di partire."

Jimin osservò i tre alzando la mano salutandoli, il pensiero di avere una famiglia con loro lo colpì in pieno ma purtroppo non poteva esser così a causa di ciò che erano, sospirò salendo le scale ed entrando in aereo sparendo alla vista dei due. Yoongi invece rimase ancora qualche secondo a guardarli giurando su se stesso che nessuno li avrebbe fatti soffrire e che anche da lontano li avrebbe protetti perché loro erano un pezzo del suo cuore ormai.

"Addio."

Sussurrò quella parola guardandoli per l'ultima volta per poi proseguire il suo cammino, sali le scale ed entrò in aereo sedendosi al fianco di suo marito stringendo la sua mano. I loro sguardi erano rivolti alla vetrata che dall'oblò si vedeva appena e si allontanava sempre più, quella vetrata che li separava da quelle due persone che erano divenute un pezzo del loro cuore e che avevano imparato ad amare decidendo di sacrificare il loro amore pur di lasciarli liberi di vivere felici.

E mentre l'aereo si allontanava Taehyung e Hoseok erano lì fermi mentre delle lacrime silenziose solcavano le loro guance, lacrime che stavano versando per due persone che li avevano rapiti, che li avevano portati in un mondo che solo nei film avevano visto, che gli avevano mostrato il brutto della vita... Ma le loro lacrime erano anche per quello che gli aveano fatto provare, per le emozioni e i sentimenti che nascosti erano usciti fuori, versavano lacrime per due persone che avevano iniziato ad amare ma che dovevano lasciar andare.

"Papà perché gli zii se ne stanno andando via?"

Hoseok si asciugò le lacrime e si abbassò all'altezza del figlio, gli accarezzò i capelli e gli sorrise.

"Per via dei loro impegni non potevano rimanere."

"Ma torneranno?"

A quella domanda avrebbe voluto dire di sì, che un giorno li avrebbe rivisti tornare e avrebbero vissuto insieme... Ma sapeva bene che non era così, quella sarebbe stata l'ultima volta che li avrebbero visti.

"Non credo Ji-Woo, forse in un'altra vita ma non in questa... Non li vedremo più."

Il piccolo guardò il padre confuso, credeva che tra loro c'era amore e sarebbero rimasti insieme per sempre quindi non capiva perché gli zii erano andati via lasciandoli da soli.

"Perché?"

"Perché il mondo in cui vivono loro è diverso dal nostro e nel loro un bambino come te non può stare."

A rispondere fu Taehyung che come l'opposto si abbassò all'altezza del piccolo che li stava guardando ancora un pò confuso, però c'era anche tristezza nel suo sguardo.

"Quindi se ne sono andati per colpa mia?"

"Cosa? No Ji non è così. Io e tuo padre abbiamo pensato molto su cosa dovevamo fare e anche se amiamo gli zii... Tu sei più importante, così come la tua sicurezza e la tua felicità... Quindi abbiamo preso questa decisione di rimanere qui."

Alla fine ciò che Taehyung aveva detto a Ji-Woo non era una bugia ma la verità, prima di pensare ai loro capricci avrebbero pensato al bene del ragazzino mettendo anche in disparte i loro sentimenti e i loro pensieri, così come avrebbero messo da parte il dolore che provavano.

"Ma ora voi siete tristi perché loro sono andati via. Non voglio che voi piangete."

Il piccolo alzò la manina asciugando una lacrima al padre che era sfuggita così come allo zio, entrambi sospirarono ma poi sorrisero abbracciandolo e lasciando dei lievi baci tra i suoi capelli.

"Passerà piccolo... Io e Taehyung staremo bene."

"Già, papino ha ragione Ji noi staremo bene fino a quando saremo tutti e tre insieme... Ma cambiamo discorso... Che ne dite se torniamo a casa e per oggi ci divertiamo con maratona di film e pure pizza?"

Come se il biondo avesse detto la parola magica gli occhi di Ji-Woo si illuminarono e un enorme sorriso comparve sul suo viso, iniziò a saltare e correre attorno ai due urlando pizza di continuo, Taehyung guardò Hoseok allungando la mano venendo subito presa e stretta.

"Andiamo."

"Si, andiamo."

Insieme al piccolo si allontanarono non prima di lasciare un ultimo sguardo verso il cielo dove era sparito l'aereo, un ultimo sospiro e un'ultima lacrima seguito da un addio mai pronunciato per poi lasciare quel luogo dove stavano lasciando il loro passato per sempre.

In quel posto avevano chiuso il loro passato come si chiude un libro alla fine di una storia, consapevoli che da lì in poi il loro futuro sarebbe stato scritto separatamente. Con il tempo quei buchi di trama che rappresentavano il vuoto che si era creato in loro sarebbe sparito con il tempo, si sarebbe cancellato il loro dolore ma sarebbe rimasto per sempre il loro ricordo e tutto quello che avevano vissuto insieme.

Un ricordo che, anche se nato per una brutta situazione, era custodito nel cuore dei quattro con gelosia e che mai nessuno avrebbe potuto cancellare neanche il tempo e neanche tutta quella distanza che avevano creato tra loro.


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Ed ecco finalmente il capitolo 42, un capitolo che mi ha portato non pochi grattacapi perché in queste settimane come i due ho pensato e ripensato a come doveva andare tra i quattro...

E questa mi è sembrata la decisione più giusta da fargli prendere...

Sono pronta a prendermi le vostre male parole perché speravate in un'altra situazione ma non è così.

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