♥️38. Lavoro ♥️


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Le giornate che passavano lì in quella città sembravano aiutare molto i due ragazzi, anche se all'inizio avevano trovato un pò di difficoltà per via della lingua, dopo un pò iniziarono ad ambientarsi e trovare un piccolo lavoretto che li aiutava a pagare l'affitto, mangiare e anche togliersi qualche sfizio di tanto in tanto...

Anche il piccolo Ji-Woo si era ambientato bene a nuova situazione ma ogni tanto quando vedeva il padre con lo sguardo perso, si avvicinava e gli chiedeva se non volesse tornare a casa... Ogni volta a quella domanda il castano tentennava non sapendo cosa rispondere.

A volte il pensiero di tornare gli faceva così male che lo cancellava in poco tempo, i ricordi di quel luogo e di ciò che era successo erano così tanti che sembravano esplodergli nella testa e questo gli faceva pensare di no, che non voleva tornare...

Ma poi c'era quel momento in cui guardava suo figlio negli occhi, il suo sorriso e il sentire il nome di quei due ragazzi, che sapevano morti, e voleva tornare... Tornare per riavere la sua vita, la sua vecchia casa e tutto quello che aveva perso.

Però sapeva bene che non poteva tornare per niente al mondo...

"Tutto bene papino?"

"Si Ji... Cosa mi chiedevi?"

Il piccolo Ji-Woo salì sul divano sedendosi al lato del padre, lo guardò per poi porgergli un foglio dove aveva fatto un disegno.

Quando Hoseok prese il disegno all'inizio sembrava confuso ma poi inizio a capire cosa il figlio avesse disegnato, era una casa in campagna con degli animaletti che sembravano più delle macchie e poi quattro persone, sorrise pensando che il figlio avesse disegnato il periodo che aveva passato con quella famiglia in campagna.

"In quella campagna hai conosciuto tante persone..."

"Visto tanti animali, ma non sono le persone che ho conosciuto papà... Questo sei tu, questo zio Tae... E questi sono zio Jimin e zio Yoon..."

Ancora una volta una fitta al cuore nel sentire quei due nomi colpì il castano che strinse il foglio tra le mani, però non poteva farsi vedere abbattuto dal figlio, si girò verso di lui e sorrise.

"Sei stato bravo Ji-Woo... Perché non vai a fare altri disegni? Io preparo la cena..."

Il piccolo sorrise scendendo dal divano e correndo nella sua stanza lasciando il padre solo.

Si alzò sospirando andando in cucina, guardò l'orologio e vide che aveva solo un'ora per fare tutto che dopo doveva andare al lavoro.

Grazie al talento di Taehyung nel cantare un determinato tipo di canzone, entrambi avevano trovato lavoro in un club serale, il biondo come cantante e lui come cameriere...

"È la nostra vita ormai..."

Un rumore di chiavi che venivano inserite nella toppa lo distrasse da ciò che stava per cucinare, in pochi secondi nella sua visuale apparve come una furia il biondo che si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia.

"Ciao... Tutto ok? Come mai sei già qui?"

"Oggi il capo ha detto di tornare a casa un pò prima e di tornare tra due ore con te... Pare che abbiamo una serata privata e vuole che noi siamo presenti."

"Ahh... Allora chiamo la babysitter così viene prima... Sai chi sono i ricconi da servire?"

Il biondo scosse il capo e si avvicinò al frigo, lo aprì tirando fuori una lattina di coca cercando anche qualcosa da mangiare.

"Se aspetti ci metto poco a fare la cena e mangiamo con Ji-woo..."

"Certo, volevo solo sgranocchiare qualcosina, non magio da pranzo..."

Il ragazzo ridacchiò tirando fuori una carota, si mise seduto sul bancone e guardò l'amico che aveva uno strano sguardo.

"Tutto ok?"

"Si... Almeno credo..."

"Hoby dimmi tutto, lo sai che sono qui per ascoltarti..."

Il nominato sospirò ancora e si diede uno schiaffo mentalmente pensando che ormai non fa altro che sospirare, si girò verso Taehyung guardandolo negli occhi.

"Pensavo alla nostra vita... A ciò che abbiamo... Ma anche a ciò che abbiamo perso... Questi pensieri sono aumentati ancora di più quando Ji-Woo mi ha portato un foglio e ci ha disegnato..."

"Ohh, cosa ha disegnato?"

"La campagna, animali... Noi due e..."

"E..."

"E loro due..."

Quello che in questo periodo avevano imparato entrambi era che non serviva dire i loro nomi o altro, sapevano perfettamente di chi si parlava proprio come in questo momento, Taehyung sospirò aprendo le braccia, gesto che invitò l'amico ad avvicinarsi e nascondere il viso sul suo petto.

"Mancano anche a me... Però ormai loro non ci sono più... Dobbiamo dimenticare e cercare di far dimenticare anche a Ji-Woo il tutto..."

"Lo so Tae, ma non è facile dimenticare... Anche se il tempo trascorso con loro non era tanto, che ci hanno preso con la forza... Che ci hanno portato in un mondo spaventoso... Però..."

Il biondo iniziò ad accarezzare i capelli di Hoseok dolcemente lasciandogli un bacio.

"Lo so... Anche se facevano i stronzi ci hanno trattato bene e noi... E noi ci siamo innamorati dei nostri rapitori... Quindi è normale che ora ci mancano e ci stiamo male."

"Pensi che se le cose fossero andate diversamente... Noi staremo ancora con loro?"

"Non lo so... Alla fine noi eravamo dei giocattoli per loro all'inizio, però nell'ultimo periodo sembrava diverso..."

Hoseok si spostò tornando a cucinare dando le spalle a Taehyung.

"L'unica cosa diversa è il nostro rapporto... Non siamo più solo amici..."

"La cosa ti dispiace?"

"Affatto... Ma come me anche tu senti che ci manca qualcosa o per meglio qualcuno... Lo vediamo anche quando facciamo l'amore..."

Ed era proprio così, da quando avevano ripreso a farlo sentivano che qualcosa non andava... Sentivano che tra loro vi era un vuoto e non servivano a niente i giochetti o il modo di farlo a colmare tutto ciò.

"Lo so..."

Entrambi sospirarono ma sussultarono appena sentirono l'urlo di Ji-Woo che li chiamava, si guardarono e ridacchiarono raggiungendolo osservando come la sua cameretta fosse un campo di battaglia.

"Ji-Woo... Non ti avevo detto di sistemare?"

"Papà... Non posso farlo, così non troverei più i miei giochi..."

Il broncio che mise il piccolo fece ridere Hoseok che si avvicinò facendo attenzione a non calpestare una costruzione.

"I tuoi giochi li troveresti meglio... Come fai a capire dove sono con questo casino?"

Ji-Woo si guardò attorno per poi guardare il padre facendo un enorme sorriso.

"Tu non capisci... Io si papà..."

"Dai Hoby, sei solo tu che non capisci l'arte di Ji-Woo..."

Hoseok si girò a guardare Taehyung con un sopracciglio alzato, una cosa che avevano in comune sia il biondo che il figlio era proprio il disordine.

"Tu non parlare, sei peggio di lui..."

Il biondo ridacchiò e si avvicinò lasciando un bacio sulla guancia del ragazzo e del piccolo.

"Vero... Dai andiamo a mangiare e poi andiamo al lavoro..."

"Non rimani a casa oggi papà?"

Hoseok guardò Taehyung per poi guardare il figlio, lo prese in braccio e con lui uscì dalla stanza portandolo in cucina, lo mise seduto sul bancone e tirò fuori dal freezer un gelato.

"No piccolo, oggi devo lavorare ricordi? Domani però abbiamo la giornata libera che possiamo passare tutti e tre insieme..."

"Vero, se non sbaglio volevi andare all'acquario no?"

Il bambino a sentire la parola acquario uscire dalle labbra del biondo sembrò illuminarsi, un enorme sorriso crebbe sul suo viso iniziando a battere le mani felice.

"Abbiamo fatto felice il piccolo..."

"Tu lo vizi troppo Tae..."

Il castano sospirò tornando a cucinare sentendo sia suo figlio che il biondo ridere di gusto e iniziare a programmare tutto...

Passarono così il loro tempo insieme a parlare dell'acquario e mangiando dove Hoseok tentava di tenere a bada i due non facendoli esagerare per il giorno dopo... Tutto ciò fino a quando non si fece l'ora di tornare al lavoro dove ad attenderli già fuori la porta dove entravano i dipendenti vi era già il loro capo.

"Buonasera signore..."

Entrambi fecero un inchino, per il loro capo era strana la cosa visto che nel loro paese non esisteva quel modo di fare, però apprezzava il rispetto che proveniva dalle loro culture.

"Buonasera ragazzi... Mi sono permesso di prendere dai vostri armadietti ciò che vi servirà per stasera..."

Solo in quel momento si resero conto entrambi di un borsone posto ai piedi dell'uomo, si guardarono un attimo non capendo cosa stesse succedendo.

"Signore... Perché?"

"Semplice Tae... La tua esibizione, come già detto, è privata... Quindi si svolgerà in un luogo a parte... Fa sempre parte del nostro locale solo lo usiamo per i privati."

"Ahhh... Avevamo sempre fatto tutto qui, quindi mi sembrava strano..."

"Lo so, ma quando lo facevamo qui era per molte persone... Dove andrete adesso è per intimi..."

Hoseok inclinò il capo a destra osservando l'uomo notando come fosse anche un pò teso.

"Signore... Tutto bene?"

L'uomo sospirò abbassando il capo.

"In realtà Hoseok... Questa serata è molto importante, ci sarà un'entrata di soldi più alto del dovuto e vorrei che niente andasse storto..."

"Capiamo cosa intende... Le prometto che non la deluderemo e ci impegneremo al massimo..."

"Grazie ragazzi... Ora andate, i clienti non sono tanto amanti del ritardo... Qualsiasi cosa mi raccomando chiamatemi."

I due ragazzi fecero un altro inchino, presero il borsone e andarono verso la macchina che li stava aspettando, salirono e una volta dentro si guardarono, entrambi si chiedevano che tipo di persona potesse essere quello che aveva richiesto una serata privata a tal punto da farla lontano da occhi indiscreti.

Di certo non avevano paura se il tipo fosse un mafioso oppure no, tanto erano abituati o per meglio lo erano...

Sospirarono poggiandosi meglio ai sedili posteriori tenendo lo sguardo fuori, sembrava strano come pochi secondi dopo che fossero in macchina il tempo iniziò a cambiare iniziando a far scendere delle leggere goccioline che ben presto aumentarono il loro cadere.

"Sembra che il tempo sia in disaccordo..."

"Già... Finiamo questa serata Tae e torniamo a casa..."

Si presero per mano tornando a guardare fuori dal finestrino cercando di rilassarsi e non pensare che era la prima volta, da quando vivevano lì, che il loro capo gli affidasse un compito così importante... Di solito erano gli altri a farlo ma forse non erano disponibili, niente di insolito o strano alla fine.


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